La Corte d’appello di Catanzaro ha condannato a tre anni di reclusione con l’accusa di estorsione e lesioni personali un paolano trentatreenne di Paola, il sig P.E. .
La vicenda giudiziaria nasce da una relazione che P.E. aveva avuto con una ragazza della zona,la vittima, troncata nel 2007.
In primo grado l’uomo che si era avvalso del rito abbreviato era stato condannato dal Gup del Tribunale di Paola a quattro anni.
La Procura generale aveva chiesto la conferma della condanna di Primo grado, ovvero la pena di quattro anni di reclusione.
Ma in Appello è venuto meno un capo d’imputazione, la violenza sessuale, per cui P.E. ha beneficiato di uno sconto di pena.
La storia tra i due giovani finisce nel settembre 2007.
P.E., secondo la ricostruzione della pubblica accusa, intima alla ex di consegnargli 1000 euro cioè il valore dell’orologio che le aveva regalato
Per ottenere i soldi aveva danneggiato l’automobile della ragazza e alcuni oggetti che quest’ultima custodiva nella sua casa, tra cui un cellulare e un televisore,
La ragazza gli da 500 euro
Nonostante ciò ’imputato ha continuato ad insistere fino ad ottenere l’intero pagamento.
Ma PE non demorse ed in un’occasione impugnando un coltello la morte per un sguardo che avrebbe rivolto ad altro ragazzo.
Poi continuò ad estorcere denaro alla vittima
“A gennaio del 2008 forse l’episodio più grave. L’imputato avrebbe colpito con pugni la compagna, dopo averla raggiunta tutto contrariato perché “si era rifiutata di dormire a casa sua”. La ragazza era sfuggita, come si legge negli atti, “all’ennesima aggressione dell’imputato”. Dopo averla presa a pugni in testa “le ha sbattuto ripetutamente il viso su un muretto sito in Via del Cannone e le cagionava lesioni personali consistite in ferita lacero contusa ad un’arcata sopraccigliare”.”
La vittima è stata assistita legalmente dall’avvocato Graziano Di Natale
La giovane dopo un incubo durato diversi mesi, ha denunciato la intera vicenda alle forze dell’ordine, dando inizio all’inchiesta e al processo.