Affacciato sul Mar Tirreno, Fiumefreddo Bruzio è un borgo medievale annoverato tra i Borghi più Belli d'Italia
Nel Basso Tirreno Cosentino, in provincia di Cosenza, Fiumefreddo Bruzio è un’importante meta turistica della Calabria ed è annoverato – sin dal 2005 – tra i Borghi più Belli d’Italia.
È una meraviglia paesaggistica e culturale, Fiumefreddo Bruzio. Si innalza su di un promontorio roccioso, affacciato sul Mar Tirreno, su di una propaggine di quel Monte Cucuzzo che della catena costiera dell’Appennino Paolano è la vetta più alta.
La sua è una conformazione morfologica molto particolare che, dal mare, sale sino a sfiorare i 1500 metri. Il suo nome deriva dal Flumen Frigidum, il fiume d’acqua potabile che sgorga dalla roccia a pochi chilometri dal mare. E il suo centro abitato – che è attualmente in fase di recupero, e che ha il volto della Calabria che intende riscattarsi e guardare avanti – ha origini medievali. Vi si accede tramite la porta merlata che si apre su Piazza del Popolo, che lascia intravvedere i vicoli ciottolati in pietra viva, segnati da tre monumenti.
Cosa vedere a Fiumefreddo Bruzio? Sicuramente la Chiesa Matrice di San Michele Arcangelo, datata 1540 e sulla cui facciata sono poi stati eseguiti diversi interventi; al suo interno sono conservate splendide tele di Francesco Solimena e di Giuseppe Pascaletti, autore anche della pala d’altare. E poi i ruderi del Castello, che è noto come “Palazzo della Valle” ed è costruito sulla parte alta del borgo, sugli strapiombi del vallone.
In realtà, Fiumefreddo Brozio è tutto un susseguirsi di chiese antiche e di palazzi storici, che mostrano i segni del tempo e che – proprio per questo – hanno un fascino immenso: palazzo del Barone del Bianco, palazzo Gaudiosi, palazzo Zupi col suo meraviglioso portone, palazzo Pignatelli. E poi l’antichissima chiesa dell’Addolorata (risalente all’XI secolo), o la chiesa di Santa Domenica col suo affaccio sul mare.
Ma è anche, questo, un borgo perfetto per chi è in cerca di specialità gastromomiche. Qui si possono assaggiare i formaggi lavorati secondo i metodi tradizionali, con latte delle mucche libere di pascolare sui crinali. E poi piatti tipici come la filiciata, a base di formaggio fresco su foglie di felce, o come la frittata di patate, una torta rustica preparata con le patate che arrivano dai campi dei dintorni e che, a dispetto del nome, non impiega le uova.
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Alto Tirreno
La borsa del Turismo religioso ci sembra l’unica iniziativa di promozione del territorio nata sotto le precedenti giunte regionali ed ancora finanziata dalla regione.
Ogni anno per tre giorni si “promuove” tale evento ma nessuno sa gli effetti di tale borsa
E dopo l’evento il silenzio. Chissà perché nessuno parla del turismo religioso che dura l’intero anno e non certamente i tre giorni della borsa
Il tutto scompare, per ricomparire un anno dopo.
Ed infatti ecco una nuova edizione dal 17 al 19 settembre 2015.
E tutto inizia come sempre da 10 anni ( e soprattutto in Calabria) con la cerimonia di inaugurazione, alla “presenza delle massime autorità istituzionali e religiose”, con grandi paroloni, riprese televisive, fotografie, selfie.
Poi il “workshop” che metterà a confronto “circa 50 buyer specializzati nel segmento del turismo religioso, accuratamente selezionati tra la domanda nazionale ed estera, e gli operatori professionali pubblici e privati, religiosi e istituzioni, che proporranno destinazioni di particolare significato spirituale, pellegrinaggi, itinerari di fede e percorsi naturalistici verso i cosiddetti Santuari della Natura”
Sono 10 anni che ospitiamo i “buyer” ed i “ giornalisti delle più importanti testate della stampa specializzata”, per mostrare loro le singolari particolarità di una terra di Santi, che ben si abbina alle incantevoli bellezze paesaggistiche e al suggestivo patrimonio storico-culturale disseminato sul territorio, costituito da monasteri, conventi, cattedrali, chiese e santuari religiosi che fanno della Calabria una delle destinazioni più belle d'Italia".
Ma che cosa è cambiato in Calabria dopo 10 anni di Borsa? E chi ne ha tratto utilità? Vorremmo sapere se cioè questi soldi sono utilmente impiegati o se sono soldi buttati al vento.
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Paola