Una infermiera dell’University Hospital di Lusaka in Zambia sta per morire e ha confessato che nelle culle ha scambiato per puro divertimento centinaia e centinaia di bambini appena nati in 12 anni di attività.
Ha invitato tutti i bambini nati tra il 1983 e il 1985 a verificare la propria identità attraverso il testo del DNA.
Ha chiesto perdono per il male che ha fatto agli zambiani, ai bambini innocenti e ai loro genitori.
Ha fatto allattare e fatto crescere a molte mamme figli non loro, ha provocato centinaia di divorzi perché molti mariti si sono sentiti traditi dalle loro mogli sebbene fossero state sempre fedeli.
La protagonista di questa incredibile vicenda è Elisabeth Mwewe, infermiera, che ora si è decisa a confessare le sue gravi colpe e tutto il male che ha fatto perché :“avendo un tumore allo stadio terminale mi resta poco da vivere e voglio rendere conto dei miei peccati”.
Si è resa conto finalmente di aver peccato contro Dio e spera che possa essere perdonata.
Forse, ma senza forse, il buon Dio, sempre misericordioso, perdonerà questa donna che tanto male e tanti danni ha fatto, che ha provocato molto dolore nelle famiglie con i suoi scambi nelle culle.
A me pare, però, un pentimento di comodo.
Sto per morire, confesso i miei peccati, Dio mi perdonerà e andrò diritta in Paradiso. Un bel ragionamento, non c’è dubbio.
Anche in Italia si è verificato un caso del genere 26 anni fa a Canosa nelle Puglie.
Un solo caso, però, e per un errore dei sanitari.
Due bambine Antonella e Lorena sono state scambiate e consegnate alle madri sbagliate al momento della dimissione dall’ospedale.
Oggi, per fortuna, queste cose non succedono più.
Al momento della nascita i bambini vengono subito segnati con dei braccialetti e diventa dunque impossibile sbagliare.