Nell’ azione amministrativa di un consigliere comunale del M5S se può, tra le tante cose, intravedersi una priorità questa è sicuramente rappresentata dalla tutela dell’ambiente.
E, riteniamo, non ci possano essere confini di competenza, per cui con forza denunciamo una situazione che riguarda solo indirettamente il territorio amanteano ma sulla quale riteniamo di non potere tacere.
Si tratta dei lavori di sistemazione idraulica del fiume Savuto appaltati dalla Provincia di Catanzaro, che tra le macerie del ponte crollato e quelle derivanti dalla demolizione delle briglie producono rifiuti che , pare, non siano oggetto di idoneo smaltimento: com’è facile osservare materiali tra cui catrame, ferro e cemento sembrano essere spalmati e sotterrati lungo il letto del fiume; inoltre si notano in diversi punti anche piccoli mucchi di residui di eternit.
Sembrerebbe il solito tristissimo dejà vu: tutti conosciamo le vicende frequenti di fiumi usati come pattumiere,basti pensare al fiume Oliva e al recente sequestro di 30.000 metri quadri nel fiume Grande nel quale è presumibile vennero interrati i rifiuti derivanti dai lavori relativi all’autostrada.
Numerose segnalazioni sono già pervenute da parte di cittadini e di associazioni ambientaliste, aggiungiamo la nostra rivolgendoci alle autorità coinvolte per pretendere che situazioni così gravi e inaccettabili non abbiano più a ripetersi: interroghiamo dunque formalmente e a mezzo stampa il commissario Straordinario della provincia di Catanzaro Wanda Ferro, il sindaco di Nocera Rino Rocca ed il sindaco di Amantea Monica Sabatino, che non può certo dirsi estranea alla vicenda dal momento in cui nella zona del Savuto si trovano i pozzi dell’acqua potabile che servono gli abitanti di Amantea e Campora San Giovanni.
Vicino a questi pozzi , tra l’altro ,ci hanno segnalato campi trattati con diserbante, rispetto ai quali pretendiamo l’osservanza delle norme in materia e le rassicurazioni che necessitano riguardo alla tutela della salute.
Avevamo già fatto delle segnalazioni sia alla provincia di Catanzaro che al corpo del NOE, ma –a quanto sembrerebbe – nulla è accaduto.
Rimaniamo fiduciosi nell’intervento delle autorità responsabili, nella speranza di non dovere interessare la magistratura.