
Le ultime elezioni comunali a Serra d’Aiello come noto sono finite 190 voti per Giovanna Caruso contro 189 voti per Antonio Cuglietta.
Un voto è una differenza troppo piccola per non determinare dubbi tra le parti.
Ed allora la lista “perdente” ha adito il TAR Calabria
La difesa dell’aspirante sindaco Antonio Cuglietta chiede una verifica rigorosa delle operazioni elettorali.
Il candidato-sindaco della Lista Sosteniamo Serra, Antonio Cuglietta, i consiglieri di minoranza e candidati della lista, con la difesa dell’avvocato Oreste Morcavallo, hanno proposto ricorso al Tar contro le operazioni elettorali e il verbale di proclamazione degli eletti nelle elezioni comunali del 10 giugno scorso del Comune di Serra D’Aiello.
Nel ricorso vengono svolte numerose contestazioni in ordine all’attribuzione di alcuni voti alla lista La Svolta, alla mancata ammissione al voto assistito di un’elettrice impedita, alla mancata verbalizzazione di una scheda deteriorata e sostituita.
Nel ricorso, l’avvocato Morcavallo sostiene che l’esiguo scarto di un solo voto (190 contro 189) tra le due liste richiedeva una rigorosa verifica della espressione di voto ed una puntuale osservanza di tutte le formalità che presiedono la segretezza, personalità, libertà di voto.
Il Presidente del Tar ha fissato per la discussione del ricorso l’udienza del 10.10.2018, ove verranno esaminate le richieste istruttorie dei ricorrenti volte ad acquisire ed esaminare le schede dell’unica sezione dove si è votato.
Pubblicato in
Campora San Giovanni
Non c’è pace nelle amministrazioni comunali. In specie quando il risultato delle consultazioni elettorali non vede una preponderante vittoria di una rispetto all’altra od alle altre liste.
Quando la vittoria è sorretta da poche preferenze allora la voglia di andare in tribunale è spesso forte, anzi fortissima.
Deve essere successo questo a San Lucido dove Antonio Staffa, candidato a sindaco della lista “Leali per San Lucido”, insieme ai candidati Antonella Gioia e Carmine Petrungaro, ha deciso di ricorrere al TAR.
Da qui il mandato all’avvocato Oreste Morcavallo del foro di Cosenza.
Un mandato a ricorrere contro il sindaco Roberto Pizzuti, eletto con la lista Viviamo San Lucido, e contro i consiglieri di maggioranza Fabio Albanese, Severino Bruno, Lusy Cutri , Amalia Gnisci, Fabio Frangella, Adelina Nesci, Mercurio Pate ed i consiglieri di minoranza Francesco Nunziata per la lista“Partecipazione democratica” ed Orazio Bruno per la lista “Insieme”.
Sembra che nella sezione n 3 ci siano 3 schede recanti preferenze per Sgroi e Gioia nello spazio della lista n.2., 3 voti illegittimamente non assegnati. Secondo la difesa di Staffa “se l'elettore non ha indicato alcun contrassegno di lista, ma ha scritto le preferenze per candidati tutti compresi nella medesima lista, si intende che abbia votato la lista alla quale appartengono i preferiti”.
Non solo ma l’avvocato Oreste Morcavallo chiede anche di verificare i verbali ed i certificati medici relativi al voto assistito di tutte le sei sezioni.
La speranza è che l’accertamento da parte dei giudici amministrativi possa sovvertire il risultato finale atteso che lo scarto in termini di voti tra le due liste è molto contenuto: solo 33 voti!
Pubblicato in
Basso Tirreno
Per ora vince Roberto Perrotta . Per ora vince la forma sulla sostanza.
La storia è quella del governo di centrodestra al comune di Paola guidato da Basilio Ferrari che ha dichiarato il dissesto economico e finanziario dell’ente locale.
E di conserva, la storia è quella di una parte del centro sinistra guidata dall’ex sindaco Perrotta che ricorre al TAR per bloccare la procedura di dissesto
L’attuale amministrazione era ed è difesa dagli avvocati Oreste Morcavallo e Giovanni Spataro, mentre la precedente amministrazione era ed è difesa dall’avvocato Pino Pitaro.
I ricorrenti hanno sostenuto che la proposta di deliberazione consiliare con cui è stato dichiarato il dissesto «non risulta sottoposta al Collegio dei Revisori dei Conti e, conseguentemente, è assente la relazione dettagliata di quest’ultimo organo prevista dall’articolo 246 1° comma del Tuel, né si evincono dalla delibera impugnata i presupposti previsti per la dichiarazione di dissesto».
Ed i giudici catanzaresi hanno ritenuto tale carenza importante sospendendo la procedura di dissesto.
Non solo ma i giudici hanno tenuto altresì conto delle rilevanti conseguenze pratiche determinate dalla delibera di dissesto : «Licenziamento-mobilità del personale dipendente e la rideterminazione della pianta-organica da parte dell’Ente, diminuzione dei servizi essenziali comunali, congelamento dei crediti, aumento delle imposte, delle tasse e dei canoni patrimoniali nella misura massima consentita dalla legge, eliminazione dei servizi non indispensabili».
Né può escludersi la valenza delle conseguenze politiche che subirebbero gli amministratori ritenuti responsabili del dissesto «perché sarebbe impedito loro, ex lege, la possibilità di ricoprire incarichi pubblici e politico-amministrativi»
Ora la parola passa alla udienza di merito stabilita per il prossimo 11 ottobre.
Pubblicato in
Paola