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Sciopero generale dei dipendenti del Corap, (Consorzio regionale per le attività produttive), La mobilitazione annunciata nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali regionali FP-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl, Findici, Sul e Ugl Calabria, si è trasformata in una protesta pacifica.

I lavoratori dei cinque centri calabresi hanno dato vita ad una protesta pacifica e sono saliti sul tetto del Centro agroalimentare della Fondazione Terina, a Lamezia Terme.

Da quattro mesi non percepiscono lo stipendio e continuano ad attendere risposte certe da parte della Regione Calabria ed in aprticolare dal Governatore Mario Oliverio che aveva garantito nell’incontro dello scorso 5 luglio la convocazione delle parti.

In particolare, nell’ultima riunione del 5 luglio, durante la quale il governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio, si impegnava a convocare le parti entro breve tempo per sottoporre una proposta concreta di ristrutturazione aziendale del Corap e/o la presentazione del Piano industriale. Da qui la necessità di far sentire la propria voce e di dar vita allo stato di agitazione permanente.

L’enorme massa di debiti che non si riesce a soddisfare pone i lavoratori in un clima di grande incertezza sul loro futuro.

Un problema questo che non riguarda solo i dipendenti ma anche i territori poiché l’Ente, in stato di profonda crisi economico-finanziaria, si trovava nell’impossibilità di svolgere le proprie attività.

I referenti delle organizzazioni sindacali regionali FP-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl, Findici, Sul e Ugl Calabria, hanno inoltre sottolineato di aver segnalato ai prefetti di Vibo Valentia e Crotone di aver richiesto alla direzione del Corap un urgente incontro al fine di definire e sottoscrivere un Protocollo d’intesa sulla garanzia dei livelli minimi essenziali dei servizi di depurazione insistenti sulle due province e gestiti dall’Ente.

We sud Lamezia Terme (CZ), 30 luglio 2019 • 12:19

Pubblicato in Basso Tirreno

Una volta l’Italia era il paese dei fotoromanzi ma anche del lavoro e dei fatti.

Oggi, invece, l’Italia è sempre più il paese dei selfie, delle chiacchiere in TV e del cinema.

Ma soprattutto il paese delle diversità.

Un tempo c’era la Calabria Citra e la Calabria Ultra.

 

 

Oggi, invece, c’è la Calabria dell’est e la Calabria dell’ovest.

L’est si difende ed è difeso, l’ovest è sempre più solo.

E nessuno lo difende.

Eccovi un esempio.

L’amministratore delegato di Anas – Gruppo FS Italiane Gianni Vittorio Armani(vedi foto e ride) non si sa perché organizza il roadshow itinerante “Congiunzioni”.

In Calabria la tappa è a Reggio Calabria e si intitola sulla “Via della Magna Grecia”

Con “La Via della Magna Grecia” l’Anas apre alla valorizzazione dei percorsi turistici e culturali lungo la statale 106 Ionica , con un progetto di ricerca e valorizzazione presentato nel corso di una tavola rotonda in occasione del “roadshow” promosso per i 90 anni dell’Azienda.

Armani dice che la Ionica calabrese è sicuramente un’emergenza che ha bisogno di una risposta concreta e diretta. «Si tratta – ha aggiunto – di 2 miliardi e 200 milioni di euro che completano l’itinerario esistente interregionale e oltre 700 milioni di euro che danno una riposta all’esigenza di sicurezza complessiva di questo tracciato».

E questa è la prima bugia, come se, infatti, la SS18 fosse una statale sicura.

E non lo è visto che vogliono ridurre la velocità massima a 50kmh !

L’altra cosa meravigliosa è che l’Anas parla di sette percorsi che saranno richiamati dalla cartellonistica autostradale, invitando gli automobilisti a concedersi, magari, una deviazione dal proprio tragitto per scoprire la storia, l’arte, le spiagge e i sapori del territorio.

Le Vie dell’indagine esplorativa sono:

la Via dell’archeologia, che comprende i tesori custoditi nelle principali realtà museali e parchi archeologici dell’intero territorio attraversato, dal Museo degli Ori di Taranto al Museo Nazionale archeologico di Reggio Calabria, che custodiscono i reperti delle antiche colonie ed accolgono esemplari unici al mondo quali le sculture dei Bronzi di Riace;

la Via dei Castelli, per ripercorrere la Puglia di Federico II di Svevia, la Basilicata e la Calabria attraverso le fortificazioni a presidio dei territori, incastonate su alture, a picco sul mare o nel cuore delle originarie acropoli; la Via del Mare, con le aree protette e le spiagge incontaminate dello Ionio, bandiera blu da diversi anni e per molti tratti;

la Via dei fiori, per ammirare le specie botaniche della macchia mediterranea che si arricchisce di varietà quali le rose degli achei di Roseto Capospulico, i “meli a primavera” cantati da Ibico;

La via di Bacco e Cerere, per comprendere le specialità gastronomiche derivate dagli antichi sissizi, le regole della dieta vegetariana derivata dalla tavola pitagorica; le suggestioni ed il fascino delle minoranze linguistiche che rendono l’odierna bovesia, uno dei siti di conservazione della lingua grecanica, unico al mondo;

La Via della storia, sulle tracce dei grandi per ricordare alla postmodernità il valore di Nosside, Pitagora, Alcmeone, Zaleuco, Milone. Infine la

Via delle minoranze linguistiche, con particolare riferimento ad alcune zone in Puglia e Calabria dove sono presenti importanti aree di conservazione della lingua grecanica con dei poli di eccellenza, Bovesìa, Vallata dell’Amendolea, Gallicianò, Roghudi e Roccaforte del Greco nel Reggino e della Grecia salentina nel Salento, che di fatto costituiscono la totalità delle aree ellenofone esistenti in Italia.

Niente di niente il per il tirreno.

Sembra che abbiano letto il romanzo storico scritto nel 1929 da Erich Maria Remarque, pseudonimo di Erich Paul Remark, “Niente di nuovo sul fronte occidentale” (titolo originale Im Westen nichts Neues):” All’ovest niente di nuovo”

Ma che diamine, almeno di antico.

Ora chi glielo dice ad Armani che la Magna Grecia è anche ad ovest?

Ora chi gli chiederà i danni di immagine per il tirreno?

Il turista che passerà sulla autostrada avrà indicazioni esclusive per la 106.

Non è giusto

Ed infine la domanda: Ci sarà un sindaco che griderà la propria rabbia o che sentirà di tutelare il proprio territorio e la stessa storia? Magari cominciando da Temesa e Terina.

Vedremo ! Chissà che esista ancora la politica ed i politici ad ovest? Ad ogni livello!

Pubblicato in Campora San Giovanni

L’Anas è nata nel 1928 con il nome di AASS (Azienda Autonoma delle Strade Statali), ha avviato la trasformazione delle strade del primo Novecento, piene di polvere d’estate e fangose d’inverno, in una rete viaria con pavimentazioni permanenti, tracciati più sicuri e segnaletica stradale , che a mano a mano è diventata la moderna ed efficiente rete stradale nazionale. Novant’anni di strada.

Leggiamo sul sito Anas che “Tutti, presto o tardi, abbiamo avuto la sensazione che qualcosa ci chiamasse a percorrere una certa strada. James Hillman”

Ecco le mappe del roadshow: Milano, Trieste, Reggio Emilia, Assisi, Olbia Salerno, Reggio calabria ,Catania.

A Milano è stato presentata la mostraMi ricordo la strada, che sarà esposta alla Triennale di Milano dall’8 al 18 marzo, e il libro fotografico La strada racconta realizzato dall’ANSA.

A Trieste città di porto e di confine, luogo di grande fascino e memoria storica tra terra e mare, dove si intrecciano caratteri mediterranei e mitteleuropei ed il cui porto è uno degli snodi marittimi più importanti del nostro continente è stato svolto il convegno “L’Italia dei trasporti e delle dogane nel XXI secolo. La mobilità integrata come ponte con l’Europa orientale”.

A Reggio Emilia al Palazzo dei Musei, è stata presentata la mostra “On the road - Via Emilia 187 a.C. – 2017” ed uno spazio dedicato alle fotografie dell’Archivio storico Anas.

Ad Assisi è stata svolta la Tavola rotonda “La Strada di Francesco”

A Salerno nel Palazzo di Città, Salone dei Marmi è stata svolta la Tavola Rotonda: «A2 Autostrada del Mediterraneo: dai cantieri al turismo»

A Reggio Calabria si terrà la tavola rotonda sarà “La via della Magna Grecia”; un focus sulla strada statale 106 “Jonica” tra nuovi investimenti e valorizzazione delle ricchezze archeologiche e paesaggistiche nei territori di Puglia, Basilicata e Calabria attraversati dall’infrastruttura.

Abbiamo ascoltato con le nostre orecchie che a salerno un dirigente dell’Anas ha affermato che l’Anas non è solo cemento e ferro, ma soprattutto viaggio ed il viaggio “ è una occasione per promuovere e per sviluppare il territorio che invitiamo scoprire grazie alla collaborazione degli enti locali”.

Ma l’Anas conosce la storia della Calabria? Qualcuno di loro ha letto che anche sulla ss18 c’è stata tanta Grecia: ricordiamo Temesa ( Amantea), Terina ( Golfo di Lamezia Terme), Hipponion (Vibo Valentia), Métauros (Gioia Tauro) e Medma (Rosarno), Laos (S. Maria del Cedro).

Mah!

Se cercavamo la dimostrazione che all'Anas la SS18 non interessa, eccovela!

E poi, ma chi tutela i calabresi del tirreno?

Pubblicato in Primo Piano
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