La manina si agita nell’aria ed il viso è atteggiato ad un sorriso gattesco, anzi volpino. Quel tipo di sorriso che normalmente non viene usato se non nelle competizioni elettorali dirette come quelle comunali.
Ovvio che molti cittadini in queste competizioni giocano proprio al gatto ed alla volpe e rispondono con un sorriso e se non ci sono in vista i vigili si fermano solo per il caffè .
Già i caffè accattivanti o meglio acchiappa voti si sprecano ed è forse per questo che ad Amantea sono tutti nervosi!
Poi ci sono le tariffe o pseudo tariffe.
I più anziani ricordano i pacchi di pasta , lo zucchero, la farina, i barattoli di pelati ed i sacchi di patate di Achille Lauro a Napoli, per non parlare delle scarpe spaiate( la sinistra prima delle elezioni e la destra dopo ma solo se aveva vinto). Ma allora il voto di scambio avveniva per così dire “in modo regolare” .
Da tempo, invece, i meccanismi di scambio di voto sono divenuti assai più sibillini, complessi, a volte imperscrutabili.
Già negli anni ’90 l’ex procuratore capo Agostino Cordova scriveva: «Si tace del voto di scambio politico- mafioso, reato del tutto virtuale date le sue rarissime apparizioni ufficiali, pur essendo a tutti noto che i mafiosi e le loro vastissime articolazioni non solo votano,ma soprattutto fanno votare: per chi, é un mistero permanente e non mai affrontato. Eppure la legge punisce solo la promessa di voti contro erogazione di denaro, e non anche di qualsiasi altra utilità, non essendo stata approvata tale ipotesi alternativa, su iniziativa dell’allora Ministro di Grazia e Giustizia in sede parlamentare»
Il regalo preelettorale diventa un fatto etico, quasi moralmente accettabile
E’ il resto che fa paura. Sono i politici eletti con i voti dei mafiosi che fanno paura.