Falsificano la nostra storia cristiana e distruggono le nostre tradizioni, in nome di una provocatoria pseudo modernità.
Ecco cosa scrive Francesco Gagliardi:
“In una parrocchia della città di Udine quest’anno è stato costruito un artistico presepe, diverso dagli scorsi anni.
Gesù Bambino non nasce nella solita capanna o nella solita mangiatoia con il bue e l’asinello come vuole la tradizione e come è scritto nel Vangelo di Luca, ma è nato in una zattera.
E come ha detto il parroco don Claudio :- Legato al tema dell’immigrazione -.
Apriti cielo! La decisione del parroco ha subito sollevato aspre polemiche.
Ma l’intento del sacerdote è stato solamente quello di aver voluto legare la storia con l’attualità del fenomeno delle migrazioni.
E’ stato, senza dubbio, un messaggio di solidarietà.
Non tutti hanno gradito questa scelta e l’hanno ritenuta oltraggiosa e blasfema.
A chi è venuta l’idea di far nascere il Bambino Gesù sulla zattera?
Maria e Giuseppe sono messi in una grotta, l’Angelo che scende dal cielo, i Re Magi tra gli alberi. Tutto secondo la tradizione. Solo Gesù non è nella grotta.
E’ nato su una zattera perché nelle città d’Europa e del mondo non c’era più posto per Lui.
Il messaggio è chiaro: ci sono tante mamme incinta che arrivano con le carrette di mare e lì partoriscono i loro figli; ci sono tanti immigrati che lasciano la loro terra e i loro affetti e muoiono sulle barche; ci sono tante persone e tante finte organizzazioni umanitarie che guadagnano e speculano sulle barche; ci sono poi persone buone che notte e giorno solcano i mari e salvano i migranti in balia delle onde sulle barche. Tutti sono sulla stessa barca, anche Gesù.
Ma a quanto pare questa scena della Natività non a tutti è piaciuta perché è fuori dagli schemi.
Anche a Montefiore Conca in provincia di Rimini il presepe che si è costruito in chiesa ricorda le stragi di migranti. Gesù è stato fatto nascere su un gommone.
Il messaggio è uguale a quello descritto sopra. E’ subito intervenuto il Sindaco che l’ha giudicato di cattivo gusto.
Così sembra quasi che il Bambino sia stato abbandonato alla deriva in mezzo al mare.
Anche nella mia scuola di Carolei in provincia di Cosenza alcuni anni fa una cara maestra ha voluto costruire un artistico presepe fuori dagli schemi tradizionali.
Non c’era la solita capanna, il laghetto, i monti, il bue e l’asinello. Il Bambinello non l’ha fatto nascere in una mangiatoia in una notte stellata in mezzo ai pastori.
L’ha fatto nascere nell’arida terra del deserto, in mezzo ai soldati, in una notte buia e triste, dove tutto è brutto e cattivo, dove in lontananza si sentivano crepitare i fucili e le mitraglie.
Gli uomini di questo pazzo mondo sommersi dalle misere cose del tempo, la cara maestra Presta, ci aveva voluto dire che non si accorgevano, non avvertivano che con il Natale di quell’anno iniziava una nuova epoca: l’epoca delle tenebre, del peccato, dell’odio, del rancore, del razzismo, della guerra.
Era il 1990 e la pace nel mondo era minacciata da Saddam Hussein.
Era un nuovo concetto di pace che la suddetta maestra aveva voluto sviluppare.
E – Pace agli uomini di buona volontà - cantavano gli Angeli in quella notte santa.
E pace agli uomini della Korea del Nord e degli Stati Uniti d’America, oggi gridano a gran voce gli Angeli del Signore, ma nessuno li vuole più ascoltare.
A voi tutti, amici miei carissimi, auguro un Santo Natale e un Felice Anno Nuovo.
E che la pace del Signore che nasce sia con tutti voi e con voi rimanga sempre.”
Ndr Il Prossimo anno suggeriremo di fare un presepe con i resti delle torri gemelle e chiederemo ai buonisti di offrire la patente di eroe a Mohamed Atta, l’autore della strage di migliaia di persone.
Le torri gemelle
L'autore della strage