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Redazione TirrenoNews

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Calabria Verde, dove un “compare” vale , eccome se vale!

Mercoledì, 18 Aprile 2018 18:58 Pubblicato in Calabria

Tutti a processo per la “truffa dei boschi”.

Tra le nove persone rinviate a giudizio dal Tribunale di Castrovillari c’è anche Gaetano Pignanelli, capo di Gabinetto della giunta Oliverio.

Che strano!

 

 

 

L’agenzia regionale si è costituita parte civile, l’amministrazione regionale no.

Chissà perché?

Assieme al capo di Gabinetto della presidenza della giunta regionale Gaetano Pignanelli sono indagati

Marino De Luca (titolare dell’omonima ditta boschiva),

Pio Del Giudice (dipendente di Calabria Verde con mansioni di responsabile del patrimonio boschivo),

Ivo Leonardo Filippelli (capo operaio di Calabria Verde),

Antonietta Caruso (responsabile dell’ufficio “Patrimonio e Servizi forestali” di Calabria Verde),

Leandro Savio (dirigente dell’agenzia regionale),

Gennarino Magnone (agrotecnico nominato dal dg Furgiuele),

Mario Caligiuri (capo struttura del dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione della Regione)

e lo stesso Paolo Furgiuele, ex direttore generale dell’agenzia della Regione Calabria .

Sempre Furgiuele, assieme a Savio, è indagato anche per il reato di turbativa d’asta.

Il gup ha infatti rinviato a giudizio tutti gli indagati del filone d’indagine (l’altro è di competenza della Procura di Catanzaro) di cui si sono occupati gli uomini del Nipaf del Corpo forestale dello Stato e del comando stazione di Cava di Melis sotto il coordinamento della pm Angela Continisio e del procuratore capo Eugenio Facciolla.

Gli indagati, secondo la Procura, avrebbero prodotto un’attestazione falsa – al ribasso – della quantità di legna presente sul territorio di Bocchigliero. Lo scopo? Quello di consentire l’affidamento diretto del taglio all’azienda di Marino De Luca, senza passare attraverso una procedura di evidenza pubblica

Il giudice, nell’udienza preliminare, ha respinto tutte le eccezioni dei difensori, alcune delle quali tese a ottenere il trasferimento del processo a Catanzaro.

L’inchiesta è nata a seguito delle denunce di Paolo Furgiuele, ex direttore generale dell’agenzia della Regione Calabria, e a Pignanelli è contestato (così come agli altri indagati) il reato di truffa.

Longobardi riceve 25 mila euro per ridurre lo spopolamento

Mercoledì, 18 Aprile 2018 17:48 Pubblicato in

E’ stata pubblicata in questi giorni la graduatoria per favorire gli esercizi commerciali nelle aree montane.

 

 

 

 

 

 

Anche in questa occasione è stata premiata la capacità progettuale del Comune di Longobardi.

L’intervento va nell’ottica della realizzazione dell’Agenda Contro Esodo messa a punto da Anci lo scorso anno per arrestare ed invertire il trend dello spopolamento dei nostri territori.

Infatti lo scorso anno, il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie ha elaborato una strategia di contrasto alla chiusura delle piccole attività commerciali che consentisse il rilancio e la valorizzazione di questi veri “presidi” per le comunità nonché espressione delle sempre più apprezzate tipicità locali.

Il finanziamento di 25000€ non è certo esaustivo del problema, però può rappresentare un momento d’inversione di tendenza.

La legge sui piccoli comuni deve diventare pienamente operativa, e deve passare necessariamente dal mantenimento degli uffici postali, da misure di fiscalità di vantaggio all’attenzione alle “piccole scuole”.

Non sarà semplice perché le tendenze sono altre, però guai ad arrendersi, bisogna stare sempre sul "pezzo" e cercare di cogliere ogni opportunità, partecipare ad ogni bando, proporre nuove progettualità legate alle nostre peculiarità territoriali.

Noi ci proviamo sistematicamente, spesso chi valuta, ci premia, come nel caso di specie, Longobardi c’è.

Cordialità                                           Giacinto Mannarino

“Incubo” familiare a Diamante, arrestato il marito 53enne.

Mercoledì, 18 Aprile 2018 14:41 Pubblicato in

Lui era già stato allontanato dal tetto coniugale dalla moglie.

Una storia, la loro, che non funzionava più.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lei era stanca e tormentata dalle continue minacce e dai continui comportamenti violenti del marito nei suoi confronti.

La donna, proprio a causa del verificarsi dei primi episodi di violenza, aveva deciso di separarsi dal marito, decisione non accettata da quest’ultimo il quale ha reiterato i comportamenti in un escalation di violenza sempre maggiore.

Le violenze si sarebbero manifestate con una serie di lesioni personali procurate alla donna, minacce di morte e addirittura in un caso con un coltello da cucina puntato alla gola.

Tutti comportamenti che, oltre la moglie, avrebbe visto coinvolti anche i figli minorenni, vittime dei soprusi dell’uomo.

L’ultimo episodio si è verificato circa una settimana fa quando l’indagato, approfittando dell’assenza da casa della moglie, si è fatto trovare all’interno dell’abitazione.

Al rientro della donna l'avrebbe ancora minacciata: si sarebbe vendicato nel caso avesse proseguito con l'interruzione della convivenza coniugale.

La donna ha così raccontato il proprio dramma familiare ai carabinieri della Stazione di Diamante.

Con il coordinamento del comandante della compagnia di Scalea, Tenente Daniele Nardone, e della Procura della Repubblica di Paola, ha permesso al Gip di emettere l’ordinanza di misura coercitiva ai danni dell’uomo.

L’ uomo è un incensurato, originario di Diamante

E così il Gip del Tribunale del centro paolano ha emesso l’ordinanza di misura cautelare nei confronti del 53enne.

L’uomo è stato così tratto in arresto e tradotto presso la Casa Circondariale di Paola.

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