Nel 2017 l’Italia ha speso 4,3 miliardi di euro per l’accoglienza dei migranti.
La cifra emerge dalla relazione sul rendiconto generale dello stato resa nota dalla Corte dei Conti.
Nel 2018, il Def ha ipotizzato che la spesa nel 2018 sarebbe oscillata tra i 4,7 e i 5 miliardi e rotti di euro.
Insomma, una montagna di soldi che lo Stato italiano mette a disposizione dei profughi e richiedenti asilo attraverso le regioni, i comuni e le associazioni.
Basti pensare che ogni anno lo Stato versa a ogni municipio italiano 500 euro per ogni migrante.
E poi, come scrive Marco Bardesono per Libero, ci sono un mare di altri finanziamenti come contributi occasionali, progetti d’integrazione, assegni per i minori non accompagnati e per le persone con patologie, mentali e non.
Un decreto firmato dall’allora responsabile dem del Viminale, Marco Minniti (datato 28 dicembre 2017), ha provveduto ad accreditare quest’estate una cifra vicina ai 20 milioni di euro sui conti correnti di 754 enti locali. “Misure urgenti a favore dei Comuni in materia di accoglienza” si diceva.
La città che ha intascato di più?
Roma, che ha ottenuto 1.384.000 euro.
Poi c’è Bologna (880.000 euro), Milano (324.000), Torino (272.000) e Firenze (235.500).
Soldi che il sindaco e la sua giunta decide di spendere un po’ come vuole.
Anche Amantea ha avuto negli ultimi 2 anni ben 336500 euro.
Ne abbiamo già parlato ma ci permettiamo di proporre di cogliere appieno le indicazioni di cui alla relazione del Senato che dice i comuni devono realizzare “ interventi di accoglienza 'integrata', non limitati alla distribuzione di vitto e alloggio ma estesi a misure di formazione, assistenza e orientamento”.
Allora per esempio perché non comprare un trattorino tosaerba come quello nella foto per il parco della grotta da fare utilizzare ai migranti previa assistenza di personale dell’ente, così da avere attrezzature dell’ente e da dare lavoro agli assistenti ed ai migranti.
Ed altro!