“C’è una ‘ndrangheta che occupa gli spazi del cittadino e c’è una cittadinanza che non fa niente per tirarsi su.
Questa cittadinanza delega e forse un giorno reagirà ma è necessario darci una scossa ora, dobbiamo denunciare e recuperare la dignità, il senso di appartenenza per non cedere alla malavita”.
Nessuna paura.
Non si tratta di Amantea, ma di Reggio Calabria
Ad Amantea “non c’è la ‘ndrangheta”
Queste sono le pesanti parole dal procuratore di Reggio Federico Cafiero De Raho al decimo incontro “M’importa … per partecipare responsabilmente” , organizzato dal Movimento ReggioNonTace, da Microdànisma, dai Comitati territoriali tumori e leucemie, dalla Comunità di Vita Cristiana, da MASCI RC4, d Mad Simon e Maurizio Albanese, dal comitato NO carbone a Saline, da C.STOf, dai padri gesuiti, nel cortile degli Ottimati insieme a padre Giovanni Ladiana e al comandante per la Campania del Corpo Forestale dello Stato Sergio Costa.
Dice aggiunge il procuratore De Rhao “Sono a Reggio da un anno e sei mesi e non sono cambiate molto le cose. E’ difficile far capire alla gente che a determinate angherie occorre reagire. In uno Stato democraticamente fondato sul diritto non ci deve essere alcuna forma di violenza altrimenti ritorniamo all’epoca della preistoria. La corruzione fa sentire il cittadino uno schiavo e noi non dobbiamo più accettare lusinghe o offerte sporche che offendono la nostra dignità. Dobbiamo tirarci tutta la città dalla nostra parte, confrontarci, capire che il bene alla fine prevarrà sul male. Stiamo lavorando su quei siti inquinati dall’uomo e ci vorranno anni per bonificarli e non vi nascondo che col tempo le cose peggiorano e il nostro ambiente sta morendo. In Campania abbiamo sconfitto quella camorra che ha scaricato tutto nei nostri terreni e oggi, la gente collabora con le istituzioni. Reggio Calabria è invece in una situazione peggiore ma può uscire facendo un primo importante passo affidando la città a persone oneste che possano rappresentare la comunità e dicano no al sistema clientelare”.
Nessuna paura.
Non si tratta di Amantea, ma di Reggio Calabria
Ad Amantea “non ci sono siti inquinati”
Dice padre Giovanni Ladiana superiore dei gesuiti di Reggio Calabria: “La Calabria è l’unica regione in Italia a non avere il registro dei tumori e questa è una cosa inaccettabile. La percentuale di casi tumorali è aumentata e, nei prossimi 10 anni, tutti i maschi avranno un tumore e una donna su quattro rischia di averlo. La questione ambientale, non è solo la difesa della bellezza della natura o della nostra città. D’inquinamento si muore e spesso a morirne sono i più piccoli e fragili”.
Nessuna paura.
Non si tratta di Amantea, ma di Reggio Calabria
Ad Amantea “il registro tumori c’è”.