«Se ti prendono in Romania, ti danno sette o otto anni per una tuta da ginnastica, in Italia è diverso».
«Aspetta le prime piogge e raggiungimi, ti dico io dove rubare».
«Porta lo spray al peperoncino con quello qui addormenti i cani e entri anche nella casa di Berlusconi».
E poi continuando: «Lascia perdere la Romania, li ti mettono in galera. Vieni in Italia: qui sì che si ruba facile»
E poi spiegava ad un parente del futuro ladro: «Fallo venire a settembre. In quel periodo con le prime piogge e le giornate più corte si fanno anche 15 o 16mila euro».
Sono le telefonate intercettate dagli investigatori che hanno ascoltato per settimane le conversazioni tra alcuni rumeni dopo una serie di rapine nei quartieri bene di Roma
La banda è stata sgomitata dalla polizia di Ostia.
L’indagine è stata ribattezzata “Romania Express”.
E non solo furto, ma anche ricettazione della refurtiva che poi veniva inviata in Romania con autotrasportatori che viaggiavano regolarmente in autostrada.
Il capo è un 41enne.
I suoi lo chiamavano “il mafioso” perché «è uno forte, un ladro vero» si legge nei verbali.
Viveva in un tugurio all’interno della pineta delle Acque Rosse a Ostia.
Per catturarlo gli agenti si sono travestiti da rom ed hanno trascorso tre giorni e tre notti nella zona.
Nel suo covo gli agenti hanno trovato diverse macchine fotografiche rubate con cui si era scattato un selfie dopo ogni furto.
Ci sono foto in cui l’uomo è circondato da monete, altre in chi è sdraiato su un materasso pieno di banconote.
Però!