La questione del porto e' l'emblema di una gestione scellerata di una infrastruttura che doveva diventare volano per lo sviluppo del territorio, invece e' luogo di sperpero di denaro pubblico.
Non sapevamo tutto quanto emerso dalle indagini della magistratura, sicuramente oggi possiamo dire che ha regnato per tutto questo tempo l'irregolarità .
Diventa paradossale penalizzare i pescatori e i diportisti , e , magari non arrivare ai veri colpevoli.
La magistratura faccia il suo dovere: accerti i fatti e le responsabilità , senza perdere molto tempo.
Sappiamo che e' difficile, così come sappiamo che e' importante rilanciare la struttura pensando, magari, ad una gestione diretta del Comune, escludendo da subito tutti coloro che in un modo o in un 'altro hanno avuto a che fare con il porto.
La trasparenza, la correttezza negli atti ,a questo punto e' fondamentale anche per evitare appetiti da parte della criminalità organizzata.
Gli amministratori, di allora e di oggi, (non tutti) devono chiedere scusa ai cittadini del comprensorio.
Quanto successo e' colpa loro, così come siamo convinti che il progetto faraonico per ingrandirlo, più' volte sbandierato, e' pura utopia.
Abbiamo semplicemente bisogno di mantenere l'esistente, magari risolvendo una volta per sempre i problemi legati all'insabbiamento che costringe chi usufruisce del porto a non poter uscire ed entrare nello stesso.
Ha fatto bene il Sindaco a convocare la conferenza dei servizi, prevista per Lunedì mattina.
Il governo della citta' dovrà iniziare a gettare le basi per la risoluzione definitiva dei problemi riguardanti questa infrastruttura.
Non sappiamo se e' legalmente possibile, sicuramente bisognerà chiedere alle autorità competenti, la sospensione del provvedimento magari fino a Ottobre.
Consentiremmo, in questo modo ,a tutti i pescatori, ai diportisti, agli imprenditori del posto, ai turisti di vivere una stagione estiva serena e tranquilla.
Tutto ciò non significa fare sconti a qualcuno.
Le responsabilità, per come abbiamo detto, vanno perseguite.
Questo territorio, devastato dall'inquinamento, da una disoccupazione dilagante, da una criminalità sempre più invasiva, non ha bisogno di altre mortificazioni da parte di chi pensa che l' illegalità sia l'unica pratica.
Alla politica il compito (dovere) di rimediare ai danni provocati.
Massimiliano Ianni. Segr CGIL amantea