Nel mondo c’è chi approfitta del bisogno umano di dimenticare.
Sigmund Freud fu il primo a teorizzare che i ricordi sgradevoli venivano repressi da alcuni meccanismi cerebrali profondi e che la dimenticanza di essi era una sorta di vera e propria azione positiva dell’inconscio.
Oggi si è scoperto che dimenticare è un meccanismo attivo che getta via i ricordi non voluti.
Se in una stanza c’è una libreria piena di libri per far posto ad altri nuovi bisogna spostare in altre librerie o in cantina quelli già letti o studiati.
I libri che ci hanno dato una emozione o ci sono particolarmente piaciuti per i sentimenti emozionali provati nel leggerli, rimangono nello scaffale.
Quelli che hanno dato emozioni negative vengono portati via.
Ed è per questo che quando si è invitati a ricordare qualcosa della propria vita, tutti riportano a galla solo i ricordi belli e quelli negativi non esistono, come se fossero stati cancellati perché “pesano” troppo e sono difficili da sopportare.
Da un paio di decenni si è scoperto che un farmaco betabloccante utilizzato per combattere la ipertensione arteriosa ed il mal di testa, presentava tra gli effetti collaterali l’alterazione della memoria ed in particolare di quella associata alle esperienze terribilmente traumatiche.
Parliamo del propanololo che agisce bloccando l’adrenalina e di conseguenza bloccando l’inondazione del cervello da parte dei brutti ricordi.
Ad Amantea approfittando di questi limiti e propensioni umane qualche politico o parapolitico crede o spera che possano essere facilmente dimenticati i suoi errori, le sue bugie, le sue malefatte, i suoi imbrogli.
E per indurre queste dimenticanze offre di se una immagine pulita, che tale non è, di volto d’angelo, che non ha forse mai avuto, di onestà, che non ha mai avuto.
E potremmo continuare , a lungo.
L’unica paura è che qualcuno ricordi, che qualcuno faccia riemergere malefatte ed imbrogli.
E sono pronti a diffidare, ad intimidire, a minacciare, ad usare violenza anche preventiva.
Quella che per “essi” è la paura , per tanti è speranza.
E per non farla perdere “qualcuno” conserva memorie, atti, documenti, preparandosi a difendere se stessi, i propri cari, il proprio paese.
Chi ricorda per esempio il terremoto dell’8 settembre 1905?
Se non si ricorda cosa successe ad Amantea, voi pensate che ci si possa preoccupare di cosa succederebbe nella nostra cittadina se si verificasse una nuova scossa similare?