Etnologicamente “cacciatore di teste” era chi apparteneva alle popolazioni dell’America meridionale, dell’Africa e dell’Indocina che avevano la consuetudine di tagliare ed esporre le teste dei nemici a scopo rituale o intimidatorio.
Più recentemente, nel linguaggio aziendale, con il termine “cacciatore di teste” si intendeva e si intende chi si occupa di procurare personale qualificato alle aziende che ne hanno bisogno o che lo richiedono.
Cioè l’Headhunter.
L’Headhunter, tradotto in italiano cacciatore di teste, è la nuova figura professionale, di provenienza anglosassone, che ha iniziato ad affermarsi in Italia a partire dagli anni ’90.
Il cacciatore di teste opera, nel processo di executive search, la gestione delle risorse umane in grandi aziende o istituzioni.
Una azienda che vuole risparmiare tempo nella ricerca di personale qualificato può rivolgersi ad esperti cacciatori di testa grazie a portali come Headhunter Experteer.it
In questi giorni, in vista delle elezioni amministrative, ad Amantea si va sempre più affermando l’Headhunter elettorale.
E’ l’ennesimo effetto della mancanza dei partiti e dei movimenti compositi
In genere l’Headhunter elettorale è un qualificato ex politico che ha raggiunto una notevole esperienza nella ricerca dei candidati per le elezioni.
E non importa se, poi, abbia vinto o perso nelle varie consultazioni elettorali alle quali ha partecipato. Comunque sia la esperienza se la è formata.
L’Headhunter elettorale, di iniziativa( per esempio nel caso abbia una platea di voti disponibili ed intenda affidarli ad un candidato nuovo e non compromesso) o su incarica del capilista, osserva la platea dei possibili candidati con particolare attenzione al genere femminile.
L’Headhunter elettorale, infatti, è per sua natura un uomo e comunque di sesso maschile.
L’headhunter inizialmente delinea il profilo ideale del candidato
Poi il cacciatore di teste stila la cosiddetta Target list in cui inserisce un numero piuttosto ampio di potenziali candidati.
Ma come tutti i politici ex non manca di improvvisare ed è quindi capace di intuire quando si trova di fronte ad un outsider.
Compito dell’ headhunter è mettersi in contatto con i possibili candidati.
Talvolta lo fa direttamente, molto più spesso parlando con i suoi familiari.
Acclarata la non esistenza di ostazioni interne al contesto familiare, stila una seconda lista, detta in gergo Short list.
L’attività del cacciatore di teste è, comunque, un processo che consta di più tappe e che spesso non si rivela di breve durata.
Lui inizialmente studia la preda, ne valuta la consistenza elettorale, la voglia di apparire, poi ne loda le doti, anche quelle inesistenti quasi come se davvero ce ne fossero, e piano, piano tesse delicatamente la tela nella quale avviluppa il candidato-la candidata in modo sempre più stringente.
Poi formula direttamente la proposta ed ascolta le pretese del candidato- della candidata.
Se tutto rientra nell’alveo del possibile rapporto politico avviene la presentazione del candidato al capilista e lo educa comunque all’incontro.
Il candidato deve piacere al capilista e restare con lui-lei in una piena intesa da cui nasca un indispensabile feeling.
Poi se arrivano i voti , bene, diversamente è stata comunque una esperienza.