34 anni fa i Righeira cantavano il loro tormentone che così diceva: “ L'estate sta finendo e un anno se ne va. In spiaggia di ombrelloni non ce ne sono più”
La canzone parlava della fine dell’estate , la più bella stagione dell’anno , certamente, senza se e senza ma.
La stagione ,per noi, del mare, del sole.
Del sole cocente che abbronza .
Del mare “comededè”, diciamo noi amanteani.
Bello, trasparente, con acque eccellenti o più o meno inquinate , poco importa .
Alla fine sempre mare è.
Sono cominciati i rientri e la città come le spiagge sta cominciando a svuotarsi.
Ma ancora ci sono turisti, magari, soltanto o soprattutto, quelli cosentini o napoletani.
Il sistema commerciali amanteano comincia le prime valutazioni di ordine economico.
La politica fa altrettanto facendo le prime valutazioni in termini di presenze turistiche .
Ovviamente non avremo probabilmente mai né le considerazioni dei signori turisti , del tipo se Amantea è piaciuta e cosa, cosa hanno apprezzato o se non hanno apprezzato, se sono propensi a ritornare, se parleranno della nostra città, che cosa è loro mancato, eccetera.
Ed ancora meno avremo i dati delle presenze alberghiere ed extra alberghiere.
Già. A che servono questi dati?
E’ bello non avere di fronte la verità sul turismo amanteano.
Porterebbe a riflessioni forse anche amare.
Perché intossicarsi?
Per conto della cittadina, noi diciamo grazie a chi è stato Ospite della nostra città, dei nostri alberghi, delle nostre seconde case.
Ci resta soltanto l’amarezza di non aver potuto cogliere cosa manca nella nostra estate e che piacerebbe ai nostri turisti.