Erano in tanti stamattina ad esprimere il proprio dissenso contro la chiusura del porto.
C’era persino il TG3 che non si vede da tanto tempo nella cittadina tirrenica amanteana
C’era tutta la minoranza consiliare a cominciare da Bruno Miriam, Sante Mazzei, Francesca Menichino, Sergio Ruggiero , Concetta Veltri ( in ordine alfabetico).
Ma c’era anche parte della maggioranza a cominciare dal sindaco Monica Sabatino, ed a seguire l’assessore al porto Gianluca Cannata, gli assessori Emma Pati ed Antonio Rubino, i consiglieri Ciccia Caterina e Giusi Osso.
Tante le Forze dell’ordine. Erano presenti i Carabinieri con a capo il maresciallo Marco Tommasi e la Guardia costiera con a capo il C° 1^ Cl. Np/Ms DE CARIA Fausto. Assenti, invece, i Vigili Urbani.
Folta la rappresentanza dei diportisti.
“Ho comprato la barca e adesso non la posso usare. E non so nemmeno dove metterla” dice uno di loro. Ed un altro fa seguito “ Ho finito le ferie senza poter andare a mare. Chiederò i danni”. Insomma ognuno si pone dalla parte della propria ragione
Presenti tutti i lavoratori della cooperativa che operano nel porto. “Noi non c’entriamo in questa vicenda, ma ne pagheremo le conseguenze. Vi sembra giusto?”
Presenti anche i marinai che senza il porto sarebbero anche loro senza lavoro” I porti vicini non possono ospitarci. Non hanno certo lasciato posti vuoti in attesa che chiudessero il porto di Amantea! Se non possiamo pescare ora come camperanno le nostre famiglie?” .
Insomma anche loro, come i lavoratori nel porto, pagheranno i costi di errori che a loro ed alle loro famiglie non appartengono.
Vorrebbero poter continuare a lavorare anche con un permesso speciale. Diversamente chiedono un aiuto di Stato che li aiuti a sopravvivere .
Due le cose che saltano agli occhi .
La prima è il manifesto mortuario che annuncia la morte per eutanasia del porto. Manca soltanto la frase tipica “ Nel fiore della sua giovinezza….è morto ,,,il porto di Amantea”.
La seconda è la drammaticità dello striscione esposto dai marinai. Uno striscione che espone il loro dramma nella frase : “ Il porto. Il nostro lavoro, la nostra dignità”
Dignitosa anche il commento del sindaco di Amantea Monica Sabatino quando intervistata dal TG3 evidenzia che il problema del pagamento della concessione demaniale può facilmente trovare una soluzione, ma nel mentre segnala il vero ed antico problema del collaudo del porto stesso.
Insomma il mancato collaudo del porto è un problema datato e che risale( almeno) alla sua riapertura da parte della Commissione straordinaria successivamente alla chiusura intervenuta con la operazione Nepetia.
Insomma una sottovalutazione dopo l’altra.
Ora si attende il miracolo quale sarebbe quello di un Tribunale della Libertà che sospendesse gli effetti del sequestro.
Un vero e proprio miracolo visto che nel poto mancano perfino le minime condizioni di sicurezza.
Ora non resta che attendere che domani si pronunci il TdL…