Una signora amanteana va sulla spiaggia per un rinfrescante bagno.
Insieme con un ragazza si butta in acqua e si allontana dalla riva.
E’ una donna dolce e di poche parole.
Amica di tutti.
Forse si sente male già in acqua perché si lamenta della riva lontana.
Quando arriva a terra ha bisogno di essere aiutata.
La giovane ragazza comprende lo stato di forte malessere e chiama il 118.
Sono 11.18 del 3 agosto.
Un’altra telefonata alle 11.20.
L’autoambulanza è impegnata in altro intervento e non è disponibile.
Intanto uno sconosciuto infermiere sulla spiaggia le pratica inutilmente il massaggio cardiaco.
E così viene allertato l’elisoccorso.
L’aquila bianca del 118 atterra sulla spiaggia sollevando una immensa nuvola di polvere e facendo volare alcuni ombrelloni.
Scendono medici ed infermieri e si avvicinano alla infartuata.
Provano quanto possibile ma non possono far altro che constatare il decesso.
Due amici accompagnano a casa Gelsomino, il marito della povera Aloe Domenica, affranto e disperato.
Un telo copre il cadavere che resta sotto l’ombrellone di colore verde.
Tantissimi bagnati si avvicinano curiosi.
Intorno anche i vigili urbani giunti a sirene spiegate.
Anche il brigadiere Francesco Spina che pur non in servizio, avvertita la presenza dell’elisoccorso, si avvicina per le operazioni di rito, in attesa che dal territorio giunga un collega in servizio.
Le forze dell’ordine in concorso tra di loro sentono i presenti in via breve.
Si attende l’ambulanza per il referto necroscopico.
E nel mentre arrivano, a meno di 50 minuti dall’evento, gli addetti al servizio funebre.
Tutti parlano della bontà di “Minichella”
Tanti del ritardo nei soccorsi.
Non si tratta di ritardo ma di altro……….
Ne riparleremo.
Il 118 è appena atterrato
Centinaia di bagnanti curiosi
La povera Domenica sotto l'ombrellone
Riparte in una nuvola di polvere il 118