Premesso che in Calabria è difficile poter avere dati statistici certi e reali.
Ad ogni livello, esportazioni comprese.
Anche in agricoltura.
Dal censimento del 2010 traiamo qualcuno di questi dati.
Per esempio la SAU ( Superficie Agricola Utilizzata) calabrese è investita per oltre un terzo a coltivazione di olivi destinati alla produzione di olio.
Seguono i pascoli con il 22.5%.
In terza posizione,tra i seminativi, il frumento con il 7,5% della SAU.
Seguono gli agrumi con il 6,4%.
E poi potremmo continuare a lungo.
In questo elenco mancherebbe sicuramente la marijuana con non viene censita, ma che è oltremodo presente in ogni dove.
Me è prova l’altissimo numero di piantagioni obbligatoriamente abusive che vengono trovate dalle Forze dell’ordine.
E sembra che si tratti, come del resto quasi tutto in Calabria, di marijuana di altissima qualità che ben potrebbe come altro ottenere il riconoscimento dell’IGP e di avere un mercato sovraregionale.
Scherziamo, ovviamente.
Resta, infatti, tutto da assodare, ma gioca a favore della nostra regione la esperienza acquisita su campo da centinaia di coltivatori diretti che dopo la liberalizzazione della produzione e del consumo potrebbero ritornare al lavoro.