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Gianmarco Cima
Da ieri sera è disponibile ad Amantea, presso La Cartoscuola di via Margherita, e presso l’edicola di Campaiola e presso la cartolibreria Il Papiro a Campora San Giovanni, un nuovo libro del giovanissimo scrittore Amanteano Gianmarco Cima, “Amantea nel Medioevo Dai Bizantini agli Aragonesi”, Editore Mannarino Franco http://www.editoremannarinonew.it.

 

 

Questo libro si prefissa l'obiettivo di esplorare le varie vicende della storia della nostra città con un approccio il più possibile interdisciplinare che tenga conto non solo della storia della cittadina nepetina.

 

Inoltre questo libro è scritto per essere alla portata di tutti, poiché, ogni cittadino deve conoscere il proprio passato che sia esso umile o glorioso, affinché acquisti coscienza di sé.

Le illustrazioni sul testo fanno riferimento a opere storico-artistiche di età medievale e a foto inerenti i beni monumentali di Amantea. Anche l’immagine di copertina, qui riportata è tratta da una miniatura del XII sec. che troverete spiegata nel testo.

 

Leggere è importante quanto scrivere, il talento nella scrittura è indispensabile e non esiste scuola di scrittura che possa farlo nascere, vediamo nel giovane Cima quella curiosità, capacità di mantenere occhi e intelletto aperti sulla storia della nostra città, indubbiamente lo studio della nostra storia fatto dall’artista è stato fondamentale, bisognerà comunque continuare a disciplinarlo, coltivarlo con la fatica e con il duro lavoro.

 

La dedica del libro ai nonni fa capire l’animo nobile dello scrittore, poiché i nonni sono coloro che vengono da lontano e vanno per primi ad indagare oltre la vita, rimanendo nel cuore di ognuno di noi.

Pubblicato in Calabria

Il sette di ottobre è ricorso l’anniversario della battaglia di Lepanto combattuta nel 1571 nelle acque ioniche della Grecia tra la flotta dell’impero islamico ottomano e l’armata navale cristiana della “Santa Lega”.

Si tratta di uno degli accadimenti più importanti della Storia dell’occidente moderno, un evento che, aldilà degli effetti politici e militari, ebbe il potere di scatenare ovunque una eccezionale catena di reazioni che Alessandro Barbero, sull’ottimo saggio “Lepanto – La battaglia dei tre imperi”, così descrive: L’importanza di Lepanto è nel suo enorme impatto emotivo quando, in un profluvio di instant books, relazioni, memorie, orazioni, poesie e incisioni, la sua fama travolge ogni angolo d’Europa.

Una delle conseguenze dirette fu la diffusione del culto del Santo Rosario o alla Madonna del Rosario, per via della “visione annunciatrice della Madonna della Vittoria sull’Islam”, di papa Pio V, promotore della Lega cristiana.

La Madonna del Rosario è patrona anche di Ginosa, una città in provincia di Taranto, dove Stefano Giove, direttore della rivista “La Goccia” e Giulio Pinto, presidente del Club Unesco, nell’ambito della ricorrenza patronale, hanno inteso rievocare l’evento storico invitando in Puglia lo scrittore amanteano Sergio Ruggiero, autore del romanzo “Il periplo degli immortali”, edito da Franco Mannarino, opera incentrata sulla partecipazione di Amantea alla battaglia di Lepanto.

Accompagnato dagli organizzatori, lo scrittore amanteano è stato impegnato in una tre giorni culturale a Ginosa e a Laterza con la presentazione del libro, un caffè letterario, una trasmissione radiofonica, qualche intervista e un incontro con gli studenti della scuola superiore “Belisario-Sforza” dove gli allievi, ottimamente coinvolti dai docenti e dalla dirigenza scolastica, si sono cimentati nella produzione delle locandine dell’evento che hanno firmato e regalato allo scrittore.

L’intensa trasferta pugliese, che ha reso possibile tra l’altro interessanti incursioni nelle bellezze storiche e architettoniche dei luoghi, chiese, cripte, palazzi, musei, opere d’arte, grotte bizantine e segni templari, si è conclusa con una visita alle “Tavole Palatine” e agli scavi archeologici di Metaponto, organizzata per lo scrittore amanteano dai promotori dell’iniziativa.

Pubblicato in Politica

Il bene ed il male sono i due principi fondamentali che governano la vita umana e sono in perenne lotta fra loro.

Li incontriamo ogni giorno, sono sempre insieme a noi.

Per nostra fortuna , e se a tanto educati, possiamo distinguerli, riconoscerli.

Le guerre, per esempio, sono sempre il male, un sorriso, una carezza, un dono, sono spesso il bene.

Prima o dopo anche quest’anno arriverà Babbo Natale, l’emblema dell’incontro tra favola e realtà, dell’uomo che ama i bambini, tutti i bambini, di ogni età.

Due “grandi” bambini ci sembra di averli incontrati negli autori del bel libro “Il Natale è in pericolo”, il paradigma dell’amore dell’uomo, per l’uomo.

Una bella favola illustrata che potete leggere ai vostri figli od ai vostri nipoti, perché il vero regalo non sarà il libro in sé quanto la vostra voce che racconterà loro la storia della prova alla quale Babbo Natale, il bene, viene sottoposto.

Gli autori sono Christian Sabaudo e Laura Vegini.

Di loro l’editore Mannarino dice: Oggi ho incontrato Christian Sabaudo e Laura Vegini, gli autori del libro "Il Natale è in pericolo".

Due belle persone, spero che il loro libro "molto bello" raccolga l'interesse del pubblico ma vi anticipo che in tre giorni abbiamo già registrato tanto interesse.

Presto sarà disponibile in tutte le edicole di Bergamo e provincia (300 punti vendita per il 20 di settembre) e Brescia e provincia (130 punti vendita).

I due autori, svolgono il lavoro di analisti chimico-biologico per una famosa azienda del bergamasco che si occupa della tutela ambientale, questa è stata una piacevole sorpresa in quanto le analisi chimiche sono da sempre la passione di Editore Mannarino.

Ma ecco i due autori:

-Christian Sabaudo è nato a Massa il 19/06/1989 e risiede a Bergamo dall’età di 6 anni.

Nel 2001 partecipa al Concorso Internazionale di poesia “Arnaldo da Brescia”, risultandone il vinci-tore.

Negli anni successivi si classifica come finalista in vari concorsi letterari a carattere nazionale e riceve delle segnalazioni e menzioni d’onore per alcune delle sue poesie .

Nel 2016 partecipa al Concorso “ Osio scrive” con il racconto “ L’albero della memoria” ricevendo il Premio speciale della giuria alla memoria di Eli-sabetta Taddeo Watzke.

Nel 2017 viene inserito nell’opera “ Enciclopedia dei Poeti Contemporanei Italiani” edito da Aletti editore.        

Padre orgoglioso di due bambini si innamora del-la fantasia e della purezza delle fiabe, decidendo di entrarne a far parte non solo come genitore-letto-re, bensì come narratore, grazie anche alla collaborazione con l’illustratrice Laura Vegini, sua collega di lavoro e amica.

-Laura Vegini è nata a Calcinate il 24/12/1990 e risiede a Bolgare, entrambi paesi della Bergamasca.

Coltiva sin da piccola la sua passione per il disegno artistico con piccoli progetti a livello locale e frequenta per un anno un atelier di disegno.

Nella fiaba dell’autore trova quell’ispirazione ed “alchimia” necessarie per produrre delle immagini disegnate con la matita ma pensate con il cuore di chi è realmente affezionata al mondo dell’infanzia.

 

Martedì 2 Agosto nel Centro storico, in località Chianura, dalle ore 21.15, l’incontro con i seguenti autori di libri editi dalla casa editrice Mannarino :

 

Pino Porco :Il libro invisibile;

 

Elle Caruso: Emerald gloom;

 

Daniela Rabia : Matilde;

 

Vincenzo Facchinieri: L’amore più grande e le precedenti opere ;

 

Sergio Ruggiero : Alle soglie dell’ultimo giorno e le precedenti opere.

 

Pubblicato in Cronaca

Auspice- ormai è una sana abitudine- l’editore Mannarino ,ecco un neofita che si affaccia sulla platea della cultura locale. Parliamo di Giuseppe Cicero, quarantasettenne amanteano, nato nel Quebec dove ha studiato fino ai 14 anni prima di rientrare in Italia. Divulgatore agricolo dell’Arsac. “Aforismi e poche parole” è la sua prima opera

Prima di avviarci alla sua lettura forse è utile ricordare che “un aforisma o aforismo (dal greco ἁφορισμός, definizione) è una breve frase che condensa - similmente alle antiche locuzioni latine - un principio specifico o un più generale sapere filosofico o morale”.

Poi ognuno esplica il tutto a proprio modo. O meglio legge questo significato come gli pare: ed in questo sta la forza dell’aforismo.

Per esempio , come peraltro ricorda l’autore, Karl Kraus affermava che «L'aforisma non coincide mai con la verità; o è una mezza verità o una verità e mezza».

Da qui la forte curiosità della ricerca “dell’al di qua o dell’al di là della verità” e la necessità di riflessione; il che, di questi tempi, è veramente difficile.

Dall’altra parte della barricata c’è chi sussurra che, al contrario, «Un aforisma non ha bisogno di esser vero, ma deve scavalcare la verità. Con un passo solo deve saltarla» (Detti e Contraddetti, Adelphi Editore).

Ed infine sembra utile ricordare Umberto Eco ed i suoi Aforismi "cancrizzabili" ( da granchio, cioè reversibile nel suo procedere) « L'aforisma cancrizzabile è una malattia della tendenza al wit, in altre parole una massima che, pur di apparire spiritosa, non si preoccupa del fatto che il suo opposto sia egualmente vero. »

Buona lettura, allora.

Forse quelle di Cicero sono aforismi “semplici” per quanto attenti al mondo intorno e profondi alle sue verità , ma non mancheranno di sorprendere. Provate per credere!

Pubblicato in Cronaca

Maria Antonietta D'Onofrio, nata nel 1957, vive e lavora come medico di famiglia a Pisticci( Mt) Autrice di poesie, racconti e romanzi, considera la lettura e la scrittura forze trainanti di salvezza e di crescita individuale e sociale.

Ha pubblicato due opere di narrativa:

"Ora aspetto la vita che mi cerchi" Arduino Sacco Editore (2008) e

"Il silenzio che racconta la vita e il rosmarino" Edizioni Progetto Cultura (2010), entrambe premiate in numerosi concorsi letterari.

I suoi scritti sono stati spesso spunto per dibattiti e conferenze in molte scuole e presso associazioni impegnate nella lotta contro ogni forma di violenza e per l’affermazione dei diritti umani. “Poeti di mandorla amara” è il suo terzo romanzo.

Terzo solo per cronologia, come ama affermare l’autrice, perché ogni nuovo romanzo è un esordio, un insieme di parole che aspettano di essere liberate dalle pagine per arrivare agli occhi di chi liberamente vorrà leggerle e, attraverso gli occhi, portarsele nel cuore. In questo tempo piccolo e frettoloso nel quale tutto si consuma all’istante, le parole dei libri sono impressioni che restano.

I protagonisti sono due ragazzi, Filomena e Angelo, alle prese con la propria visione del mondo, frutto di elevata sensibilità e consapevolezza della propria diversità. I due ragazzi, liceali negli anni ’70, si conoscono tra i banchi di scuola, e diventano amici condividendo parole e sogni. Lui desidera diventare uno scrittore, lei un medico. Si ritroveranno nella musica, nei colori della natura e negli scritti dei poeti, nei valori della vita che difendono l’identità di ciascun essere umano.

Solitudine e dolore sono infatti i sentimenti che delineano le personalità dei protagonisti del romanzo, uniti dai sogni che uniscono per un breve tempo le loro vite.

Il libro di Maria Antonietta D'Onofrio “ è una carezza a chi è vittima d’incomprensione, a chi cade nella rete della derisione, a chi è ostaggio del formalismo, a chi è prigioniero del pregiudizio, è un inno alla libertà del pensiero, un canto al diritto della diversità, un grido alla voglia di sognare”.

Leggerlo è una opportunità capace di soddisfare bisogni ancora non emersi, a vincere paure non decantate, a spogliarsi,anzi, di remore, fino a fare diventare due diversi, due eguali, fusi in una sola anima.

Se non potete comprarlo chiedete al comune di dotarsene.

Potete comprarlo online chiedendolo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pubblicato in Politica
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