Per scrivere quest’articolo mi sono avvalso della famosissima canzone di Elvis Presley: It’s now or never. Ora o mai più, domani sarà troppo tardi. Per Elvis l’amore non può aspettare, per il Movimento 5 Stelle, invece, sono le poltrone che non possono aspettare. Chi potrà mai sapere quando il M5S potrà occupare in futuro quelle comode poltrone governative? E per non lasciarle ad altri già i ribelli ed i fedelissimi parlamentari di Fico, Presidente della Camera dei Deputati, strizzano l’occhio al Pd. Ormai il Governo giallo verde è fallito, ha le ore contate. La Tav ha spazzato via l’ultimo esile filo che teneva legato il M5S con la Lega di Salvini. Ma i ribelli non vogliono mollare il Governo e le poltrone governative. Fallito il Governo giallo verde è pronto un Governo giallo rosso, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. La grillina Paola Nugnes, molto vicina a Fico, all’Agenzia Adnkronos non usa giri di parole:-E’ arrivato il momento di cercare altre alleanze in Parlamento a partire dal Partito Democratico-. E a questo punto scarica tutte le responsabilità del fallimento governativo con la Lega su Matteo Salvini che vuole a tutti i costi che la Tav si faccia. Sono parole pesanti quelle dette dalla Nugnes e che ormai hanno dato vita ad una guerra fratricida tra i governisti e gli oppositori. Fa notare che alle elezioni del 4 marzo dello scorso anno il M5S ha preso il 33% di voti e la Lega il 17%. I voti, ha ribadito spocchiosa, il Movimento li ha presi al Sud ed è ora di fare i conti con questo. Questo Governo, questa alleanza con la Lega sono costati e ancora rischiano di costare troppo caro al Movimento. Basta guardare i sondaggi delle varie emittenti televisive che danno alla Lega oltre il 30% e al M5S al di sotto il 20%. La perdita dei consensi vuole dire soltanto una cosa ben precisa:-Non sono date le doverose risposte a chi ci ha dato un mandato preciso-. E il nuovo segretario del Pd Zingaretti, Franceschini, Bersani, Grasso, Boldrini e la fronda anti Renzi gongolano. E così avremo un bel Governo dei trombati. Resterebbe, però, lo scoglio insormontabile della Tav. Ma davvero il Pd pur di andare al Governo concederebbe al M5S quello che Salvini ha loro negato? Fino ad oggi il Pd si è sempre schierato a favore della Tav e Zingaretti, appena eletto segretario è andato a visitare a Torino il Governatore Chiamparino favorevole alla Tav. Ma forse i compagni si tureranno il naso e tutti quei trina ricciuti scappati dal Pd lo scorso anno rientreranno alla base portandosi però con loro il reddito di cittadinanza. A questo punto prevedo scenari drammatici e per Zingaretti, se dovesse allearsi col M5S, un suicidio. E poi nel Pd non tutti sono a favore di un matrimonio contro natura col M5S, specialmente alla luce degli ultimi eventi.