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giuseppe-conteRenzi e Salvini uniti per far cadere il Governo Conte bis. Le testate giornalistiche nazionali mettono la notizia in prima pagina da diversi giorni. Tra i due Matteo pare che ci sia un accordo segreto e che abbiano un piano comune: far cadere il Governo giallo rosso e uccidere politicamente il nemico comune Giuseppe Conte per dar vita ad un nuovo governo. Non può succedere. Non hanno i numeri in Parlamento per fare un nuovo governo. E questo lo sanno benissimo. Se non avranno i voti degli altri partiti sarà un bel sogno ,ma irrealizzabile. Ma per il bene del paese qualcosa potrebbe anche accadere: un governo di scopo che traghetti il paese verso elezioni politiche anticipate. Conte e Zingaretti non ci stanno e secondo il giornale “La Repubblica” per blindare la legislatura, per estromettere i renziani ed evitare che si torni alle urne, stanno cercando il sostegno di alcuni fantomatici Senatori di Italia Viva e Forza Italia, i cosiddetti “Responsabili”, che in realtà non ci sono. Fonti di Italia Viva e Renzi in particolare continuano a sostenere che non ci sarà nessuna fuga. Per quanto riguarda Forza Italia, se dovesse aiutare a tenere in vita Conte, sarebbe l’inizio della fine. Scomparirebbe definitivamente dalla scena politica italiana. Ma anche Forza Italia ha già declinato l’invito. Ora a Conte restano due opzioni: Dimettersi oppure scendere a patti con Renzi. Sceglierà la seconda opzione. Non lascerebbe mai di sua spontanea volontà Palazzo Chigi. Infatti ha già incominciato a chiedere aiuto e consigli al Presidente della Repubblica Mattarella per parlare di Matteo Renzi e della situazione critica, delle tensioni nella maggioranza di governo. L’Italia affonda, il Governo non sta facendo nulla e la scena politica italiana è monopolizzata da Renzi e delle tensioni tra Italia Viva e il resto della maggioranza giallo rossa. Matteo Renzi ha già il plotone di esecuzione pronto a sparare contro Conte. I fucili sono puntati con i colpi in canna che potrebbero mettere la parola fine all’attuale governo. Ma non spara. Sta bleffando, come al solito. Alza la voce, minaccia, i suoi Ministri non partecipano al Consiglio dei Ministri, per essere al centro dell’attenzione mediatica, cerca maggiore visibilità perché il suo partitino è al disotto del 4%. I continui attacchi a Conte e al Pd stanno occupando da diversi giorni le prime pagine dei giornali. Una strategia politica escogitata da Renzi che potrebbe portare maggiori consensi al suo partito, metterlo al centro del dibattito mediale, e forse questa è la vera ragione, per avere più posti nella spartizione delle nomine dei prossimi giorni nelle società pubbliche. E le sceneggiate continuano. Ieri sera, infatti, a “Porta a Porta” di Bruno Vespa ha chiesto l’elezione diretta del Premier, la cancellazione del reddito di cittadinanza. Ha annunciato: niente sfiducia a Conte, niente crisi di governo, sfiducia al Guardiasigilli rinviata alle calende greche. E poi le solite polemiche, gli avvertimenti, le minacce. Renzi non ha passato il Rubicone, non è andato fino in fondo. E ha rivelato la sua paura di votare.

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grillo2019Sei un mafioso oppure lavori in nero, se non vuoi il reddito di cittadinanza. Così parlò Grillo al Politeama di Catanzaro all’inizio del suo show “Insomnia”. Amici carissimi, l’altro giorno ho pubblicato un articolo dal titolo: Schizzi di fango contro Matteo Salvini. Peppe Grillo, il guru, il giullare, il comico, il politico, il garante del Movimento 5 Stelle, a Lecce aveva attaccato volgarmente Salvini e Renzi. Non aveva risparmiato nessuno. Questo volgare attore ormai ha fallito non solo come comico ma anche come politico. Le risate una volta si sprecavano, ora sono tiepide e a comando. E il vaffan….., quello slogan volgare utilizzato contro i suoi avversari politici, ora è diventato un invito esplicito rivolto a chi ne fece una bandiera. Ieri si è esibito in Calabria e ha fatto sapere ai suoi che erano in platea ad applaudirlo che i calabresi non vogliono il reddito di cittadinanza. E sapete perché? Perché sono mafiosi o lavorano in nero. E c’è stato pure qualcuno che ha riso a questa battuta di cattivo gusto e che ha battuto finanche le mani. E lo ha detto non in privato, ma in pubblico, dal palco del Politeama di Catanzaro dove è andato in scena il suo show “Insomnia”. Le sue affermazioni, come era previsto, hanno ovviamente scatenato una bufera. Il Consigliere regionale Tallini di Forza Italia così ha risposto a Grillo:- Ci sarà un motivo se c’è un crollo verticale nei sondaggi per un ex movimento diventato politico. Meditino i calabresi che un anno fa hanno assegnato ai 5 Stelle il 40% dei voti. Anzi hanno già riflettuto, a giudicare dal teatro semivuoto che ha accolto il re dei ciarlatani-. Si vede che i catanzaresi onesti e laboriosi abbiano preferito la partita di Champions League della Juventus contro l’Atletico Madrid trasmessa in televisione. Ma se i catanzaresi presenti allo spettacolo avessero letto il libro “Cuore” di Edmondo De Amicis e il racconto mensile “Il piccolo patriota padovano”, sono sicuro che al Grillo gli avrebbero tirato addosso non solo i mandarini ricevuti in omaggio ma anche le monetine. “Voleva dir ladro ma non poté finire la parola: una tempesta di soldi e di mezze lire si rovesciò sulle loro teste e sulle loro spalle -. “Ripigliatevi i vostri soldi – disse con disprezzo il ragazzo, affacciato fuori dalla tenda della cuccetta; - io non accetto l’elemosina da chi insulta il mio paese -. Altri tempi, altri luoghi, altri personaggi.

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salvini di maio 2-3-2Per scrivere quest’articolo mi sono avvalso della famosissima canzone di Elvis Presley: It’s now or never. Ora o mai più, domani sarà troppo tardi. Per Elvis l’amore non può aspettare, per il Movimento 5 Stelle, invece, sono le poltrone che non possono aspettare. Chi potrà mai sapere quando il M5S potrà occupare in futuro quelle comode poltrone governative? E per non lasciarle ad altri già i ribelli ed i fedelissimi parlamentari di Fico, Presidente della Camera dei Deputati, strizzano l’occhio al Pd. Ormai il Governo giallo verde è fallito, ha le ore contate. La Tav ha spazzato via l’ultimo esile filo che teneva legato il M5S con la Lega di Salvini. Ma i ribelli non vogliono mollare il Governo e le poltrone governative. Fallito il Governo giallo verde è pronto un Governo giallo rosso, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. La grillina Paola Nugnes, molto vicina a Fico, all’Agenzia Adnkronos non usa giri di parole:-E’ arrivato il momento di cercare altre alleanze in Parlamento a partire dal Partito Democratico-. E a questo punto scarica tutte le responsabilità del fallimento governativo con la Lega su Matteo Salvini che vuole a tutti i costi che la Tav si faccia. Sono parole pesanti quelle dette dalla Nugnes e che ormai hanno dato vita ad una guerra fratricida tra i governisti e gli oppositori. Fa notare che alle elezioni del 4 marzo dello scorso anno il M5S ha preso il 33% di voti e la Lega il 17%. I voti, ha ribadito spocchiosa, il Movimento li ha presi al Sud ed è ora di fare i conti con questo. Questo Governo, questa alleanza con la Lega sono costati e ancora rischiano di costare troppo caro al Movimento. Basta guardare i sondaggi delle varie emittenti televisive che danno alla Lega oltre il 30% e al M5S al di sotto il 20%. La perdita dei consensi vuole dire soltanto una cosa ben precisa:-Non sono date le doverose risposte a chi ci ha dato un mandato preciso-. E il nuovo segretario del Pd Zingaretti, Franceschini, Bersani, Grasso, Boldrini e la fronda anti Renzi gongolano. E così avremo un bel Governo dei trombati. Resterebbe, però, lo scoglio insormontabile della Tav. Ma davvero il Pd pur di andare al Governo concederebbe al M5S quello che Salvini ha loro negato? Fino ad oggi il Pd si è sempre schierato a favore della Tav e Zingaretti, appena eletto segretario è andato a visitare a Torino il Governatore Chiamparino favorevole alla Tav. Ma forse i compagni si tureranno il naso e tutti quei trina ricciuti scappati dal Pd lo scorso anno rientreranno alla base portandosi però con loro il reddito di cittadinanza. A questo punto prevedo scenari drammatici e per Zingaretti, se dovesse allearsi col M5S, un suicidio. E poi nel Pd non tutti sono a favore di un matrimonio contro natura col M5S, specialmente alla luce degli ultimi eventi.

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Vignetta VauroLe stanno provando tutte. Vogliono processare il Ministro degli Interni Sen. Matteo Salvini e mandarlo a marcire nelle patrie galere, perché sta dando troppo fastidio alle anime belle della sinistra italiana e ad alcuni Magistrati e si rifiuta di fare sbarcare nei porti italiani le navi delle ONG cariche di immigrati ripescati in mare. Il Tribunale dei Ministri di Catania ha chiesto l’autorizzazione al Senato per procedere contro Salvini con la pesante, assurda e folle accusa: Sequestro di persone e abuso di potere. Un Ministro che fa il suo dovere, che fa applicare le leggi italiane viene messo sotto accusa come un delinquente comune. Ma in quale nazione siamo costretti a vivere? Ma davvero la nostra amata Italia è una Repubblica delle banane? Non ci vorrei credere eppure i fatti di queste ultime settimane mi danno ragione. Poiché per alcuni giorni la nave italiana Diciotti con 177 migranti a bordo ripescati in mare è stata costretta a rimanere nel porto di Catania e il Ministro Salvini si è opposto di fare scendere i migranti, per questo verrà processato e se venisse condannato dovrebbe finire in galera e mangiare il rancio dei carcerati. E già il vignettista Vauro ha pubblicato una vignetta che ritrae Salvini invitato a provare la divisa da carcerato. Intanto provala, poi si vedrà sembra voler dire il vignettista. Povero Ministro! Ma chi te lo ha fatto fare ad accettare la carica di Ministro degli Interni? Carica prestigiosa, non c’è dubbio. Ma pericolosissima. Hai visto le minacce che sono comparse sui muri di   Milano ? Invitano a non sparare a salve, ma a Salvini. Ti faranno fuori prima o poi con le buone e con le cattive. Hai tolto loro la biada dalla mangiatoia e non te la perdoneranno mai. Appunto per questo ragliano come gli asini e devi morire.

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ahi servaAhi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello. Così il sommo poeta Dante ci presentò l’Italia di allora nel sesto canto del Purgatorio. Dante lancia una vera e propria invettiva contro l’Italia del suo tempo, dilaniata da lotte intestine, nido di corruzione e di decadenza e poi contro Firenze, la città che gli ha dato i natali e che lo ha ripudiato costringendolo all’esilio. L’Italia, luogo di sofferenze, priva di un governo autorevole, in balia degli eventi, divisa in fazioni che non sa fare altro che litigare. Ma questa è l’Italia di Dante oppure l’Italia di oggi?Chiediamoci: L’Italia da allora è veramente cambiata? Macché! Non é cambiato proprio nulla. Al tempo di Dante i disaccordi erano tra Guelfi e Ghibellini, ora sono tra leghisti e movimento 5 stelle, tra destra e sinistra. L’Italia non funzionava allora, non funziona anche oggi. I nostri governanti invece di pensare a cose serie e migliorare le condizioni economiche di tanti milioni di italiani che soffrono la fame e la miseria, si preoccupano, invece, di cose futili ed insignificanti. Il Ministro degli Interni Matteo Salvini che viene lasciato dalla sua compagna Isoardi. Il papà del Ministro Di Maio che ha pagato degli operai in nero e che alcuni anni fa ha costruito nel suo giardino delle baracche. L’On. Santelli che fa gli auguri di compleanno all’ex Governatore della Calabria Scopelliti ora in carcere. Il Sindaco di Cosenza Occhiuto non doveva abbattere l’eco mostro, l’ex Jolly Hotel, perché non aveva ricevuto ancora l’autorizzazione. A Cosenza per la notte di San Silvestro chi verrà? Un cantante melodico o una pop star? Le tessere per ottenere il reddito di cittadinanza chi dovrà stamparle e a chi dovranno essere spedite? Paura per Angel Merkel: il suo aereo è dovuto atterrare per emergenza. Fabrizio Corona, l’ex re dei paparazzi, litiga con Ilary Blasi al Grande Fratello Vip. Ma alla gente comune, alla gente che non arriva alla fine del mese, a quelli che per avere un pasto caldo fanno la fila alle mense della Caritas, se ne fottono di queste cose. E poi senza parlare delle cose che non funzionano e delle follie della burocrazia. Un signore, Virginio Anselmi, si è visto arrivare una bolletta della luce di zero euro. Avete letto benissimo, amici: zero euro. O pagava al più presto, entro 25 giorni dal ricevimento della lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure gli staccavano la luce. Ma cosa doveva pagare se la bolletta era di zero euro? Ad una anziana donna, per giunta vedova da pochi giorni, è arrivata anche a lei una raccomandata dalla società elettrica che le intimava di saldare regolarmente le fatture precedenti. Secondo voi, quanto potrebbe essere l’importo dovuto? 10, 100, 1000 euro? No, l’importo dovuto era di un centesimo, o,o1 euro. Ma il colmo è che il saldo di quel centesimo sarebbe dovuto avvenire tramite bonifico bancario in una unica soluzione. Un centesimo in una unica soluzione! E dopo aver effettuato il pagamento la signora avrebbe dovuto inviare copia del bonifico via fax all’ufficio di Vinovo, altrimenti le avrebbero tagliato l’energia. Ma per un centesimo tagliate l’energia ad una signora? Dove siamo arrivati! In quale stato viviamo? Ma perché arrivino ai cittadini per lo più anziani ed indifesi simili raccomandate con quelle modalità e poi per cifre irrisorie? Possibile che gli impiegati preposti non abbiano null’altro da fare? E che dire di quel Vigile del Fuoco che per salvare un gatto cadde da un albero e si fece male? Secondo la burocrazia la colpa è del Vigile. Non doveva salvare il gatto perché non chiese aiuto. Ma un gatto, un animale, poteva chiedere aiuto? Cose dell’altro mondo. Allora aveva ragione Dante quando scrisse: Nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello!.

       

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salvinoAmici, ieri ho appreso dai social una brutta e sconvolgente notizia che cambierà la storia italiana e che ha sconvolto la mia giornata monotona e piovosa. La Signora Isoardi, conduttrice in RAI della Prova del Cuoco, ha lasciato il suo fidanzatino il Ministro degli Interni Matteo Salvini. E’ stata lei che su Instagram ha postato una foto molto intima che ha suscitato non poche polemiche annunciando la fine della loro intensa storia d’amore: - Non è quello che ci siamo dati a mancarmi, ma quello che avremmo dovuto darci ancora. Con immenso rispetto dell’amore vero che c’è stato. Grazie Matteo -.

E’ finita la storia d’amore, amici. E mo, e mo, Moplen, direbbe il grande Gino Bramieri. E a noi che ce ne frega? Si sono lasciati? La loro love story è finita? Cavoli loro. Noi abbiamo altre preoccupazioni e gravi problemi da risolvere. La Isoardi, invece non ha problemi. Percepisce un lauto stipendio dalla RAI con i nostri soldi e con quella bocca può dire ciò che vuole. Ma davvero è finita la loro storia d’amore che ha fatto impazzire il Web? Qualcuno addirittura afferma che si è trattato di una manovra pubblicitaria per far salire gli ascolti de La Prova del Cuoco che sta facendo un flop clamoroso dopo l’addio della signora Clerici. Ma davvero agli italiani interessa la loro love story andata in malore? L’Italia è flagellata dal vento impetuoso e dalla pioggia incessante che hanno causato lutti e rovine immani e i giornali italiani dedicano troppo spazio ad una storia d’amore che dovrebbe essere privata. Perché la Isoardi ha voluto mettere in piazza la sua vita privata? Un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. L’Italia ha dichiarato guerra alla Comunità Europea? Gli alieni sono atterrati all’aeroporto di Fiumicino? E’ stato sconfitto il cancro? E’ stato azzerato il debito pubblico? Hanno costruito in un solo giorno il ponte crollato a Genova? In Italia tutto funziona alla perfezione? La sanità, la scuola, i trasporti, il pubblico impiego, la raccolta differenziata, i lavori pubblici, le strade, le ferrovie, i ponti, i cavalcavia, gli ospedali, sono fiori all’occhiello del Governo Italiano? Macchè! Salvini è stato disarcionato dalla sua compagna. E a mmia che me ne importa? Niente. E al resto degli italiani? La stessa cosa, niente. E allora voltiamo pagina e al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno. Il gossip lasciamolo ad altri.

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elezioni regionali urnaIl 22 aprile si è votato nella più piccola regione italiana e il centro destra ha conquistato la Regione che fino ad ieri era governata da una coalizione di centro sinistra. Anche in questa piccolissima regione è continuata la parabola discendente del Pd il quale è sceso al di sotto del 10%. Ma quello che più mi preme sottolineare è che Il Movimento 5 Stelle che alle ultime elezioni politiche del 4 marzo scorso era risultato il primo partito è stato sonoramente sconfitto e nel giro di appena due mesi ha perso ben sette punti. Questo significa: Addio sogni di gloria per Di Maio, aspirante Primo Ministro, il quale aveva puntato sull’elezione del candidato grillino a Governatore della Regione Molise. Il risultato ottenuto dai grillini significa oltretutto che il voto di protesta degli elettori si è fermato e che essi hanno capito di che pasta sono fatti: incapaci ad amministrare una regione, figuriamoci a governare una nazione come l’Italia. E’ dunque chiaro a tutti ormai, ma forse sarebbe meglio aspettare le votazioni della prossima settimana in Friuli Venezia Giulia e un’altra vittoria del centro destra, che il clima è molto favorevole a Matteo Salvini che a Di Maio. Quest’ultimo si aspettava che il Molise fosse la prima Regione italiana conquistata dai grillini, invece si ritrova con un candidato sconfitto al di sotto del 40%. L’ambizione dei 5 Stelle che ambivano ad eleggere il loro primo Governatore per continuare a chiedere con maggiore insistenza il ruolo di Premier per Di Maio si è sciolta come neve al sole di aprile. Dalle urne è uscito un centro destra vincente, compatto, più frizzante del previsto, e il partito di Berlusconi anche se di poco è risultato il primo partito della coalizione. Questo dato di fatto ha scombussolato i piani segreti di Matteo Salvini e di Di Maio. Il 4 marzo scorso Di Maio ebbe facile gara nel promettere agli elettori italiani il reddito di cittadinanza e gli elettori del Sud hanno abboccato, gli hanno creduto e gli hanno dato il voto. Subito dopo, però, sono rimasti delusi e presi in giro. Si sono recati in massa nei vari comuni alla ricerca dei moduli per incassare subito il reddito promesso, il sussidio gratis, e non trovandoli hanno capito subito la bufala del guagliune napoletano dal sorriso smagliante e in Molise l’hanno punito. Scomparso il reddito di cittadinanza dal contratto che voleva firmare con un suo eventuale alleato, Lega o Pd pari sono, sono scomparsi anche i voti. In questo lasso di tempo che ci separa dal 4 marzo Di Maio ha voluto fare lo spaccone, il puro, il prezioso, l’incontaminato, l’incorruttibile, l’uomo dalle mani pulite che non se l’avrebbe mai sporcate andando a governare l’Italia con gli altri e ora si trova impelagato nella palude dei tatticismi e dei veti incrociati e siamo arrivati alla conclusione che se vuole diventare Premier dovrà ingoiare molti rospi e deve fare i conti col “delinquente” Berlusconi, col “condannato Berlusconi, col male assoluto. Ora che ha fatto la prima donna per due mesi dovrà scendere dal piedistallo, dovrà prendere un vecchio pallottoliere che si usava una volta nella scuola elementare e incominciare a fare i conti e vedrebbe che per governare l’Italia i voti di Forza Italia sono indispensabili. Il successo ottenuto nelle elezioni del 4 marzo gli ha annebbiato il cervello. E proprio questo insperato successo sarà la sua rovina. Un movimento basato soltanto sulla protesta, senza radici nella storia, né ancoraggio ideologico, non potrà avere un domani. Ma ciò non toglie che oggi ha un presente. Infatti il Presidente della Repubblica Mattarella ha dato mandato esplorativo al Presidente della Camera con il compito di verificare se sia possibile una intesa di maggioranza parlamentare col Pd, uscito dalle elezioni politiche sconfitto e umiliato, a formare un nuovo governo. Impresa alquanto difficile. Sperano molto nel successo i vari Franceschini e Co. che non vogliono mollare la comoda poltrona.

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I Racconti

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