I dati raccolti durante l'anno 2016 dai carabinieri del Nas sono davvero sconvolgenti, circa un ristornate su due ha qualche irregolarità e uno su quattro rischia la chiusura per motivi igenici. Questi i dati: 521 multe per un totale di 658mila euro, circa venti mila euro di sequestri fra olio, carne e pesce su oltre settecento locali ispezionati. L'Asl ha denunciato 324 titolari mentre per altri è scattata l'indagine penale per alimenti in cattivo stato di conservazione e adulterati o perfino per blatte nei registratori di cassa e feci di roditori nell'area di preparazione dei pasti e nei magazzini. Nell'area del centro storico della Capitale solo il 51 percento era in regola mentre per il restante 49 gli esiti non sono stati conformi. All'interno del 49 % ci sono anche i grandi nomi della ristorazione romana e persino rinomati fast food: c'è chi tiene disinfestanti accanto ai fermenti lattici e chi ha insetti nei prosciutti.
Esistono naturalmente meccanismi di autotutela: (Hccp) il ristoratore sottopone una tantum al controllo esterno di un certificatore che supervisiona i magazzini di stoccaggio della merce, il luogo di lavoro, l'area di preparazione dei pasti e gli spazi per la clientela. Per quanto riguarda, invece, la tracciabilità degli alimenti qui il giochino dei menù è sempre lo stesso: il tonno è pescato in Sicilia e la triglia in Toscana. Gli esperti hanno sanzionato circa il 15 % dei casi.
”La precarietà non è più una costante della nostra ristorazione e l'offerta è in linea con gli obiettivi qualitativi della norma”, dicono i Nas. Dopo il dovuto sopralluogo, ai ristoratori basterebbe effettuare dei piccoli cambiamenti per essere adeguati e conformi. Ma una buona parte di essi, pur non avendo scarafaggi nei propri locali, ha una bassissima qualità. Locali di tutto rispetto e alla moda, ristoranti giapponesi, cornetterie, pasticcerie, street food con pulizie che spesso si fermano al bancone della vendita, lasciando il retrobottega nel degrado tra insetti, escrementi di animali e sporcizia. Tra le irregolarità riscontate troviamo alcuni dei locali più: Bottega di delikatessen Franchi, Osteria Coppelle, Oishi Sushi, Dolce Maniera e il Chicken Hut. Per quanto riguarda le norme igieniche non sembra esserci disuguaglianza: in molti le ignorano, dalla grande catena commerciale alla piccola boulangerie. Davvero un spettacolo orribile quelle registarto a Roma nel 2016.