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aperitiviIl Tar di Catanzaro ha accolto il ricorso del governo contro una parte dell’ordinanza della governatrice della Calabria Jole Santelli. Il provvedimento, emanato il 29 aprile scorso, consentiva la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie e agriturismi con somministrazione esclusiva all’aperto: di fatto, anticipava le riaperture prima dell'avvio della Fase 2 dell'emergenza coronavirus. L’ordinanza era stata impugnata dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia lo scorso 3 maggio, ora il Tar ha accolto il ricorso presentato dal Consiglio dei ministri tramite l'Avvocatura generale dello Stato. “Non è la stagione delle divisioni”, ha commentato Boccia. “Si tratta di una vittoria di Pirro”, ha detto invece il Governatore della Calabria l’On. Jole Santelli. Ora tutti quelli che odiano la Santelli e che non l’hanno votata nelle ultime competizioni elettorali esultano. Se ne fregano della gente che soffre, dei gestori dei bar e dei ristoranti costretti a chiudere ancora una volta.

Pubblicato in Politica

pizzaLa pizza napoletana è patrimonio immateriale dell’Unesco, famosa in tutto il mondo conta il maggior numero di esportazioni e di emulazioni. Ma se Napoli ne è la madre storica, ormai la pizza è un orgoglio tutto made in Italy, ed è per questo che non sarà difficile mangiare la vera specialità partenopea anche nella capitale.

Bassa e scrocchiarella o alta e col cornicione gonfio?

La tradizione romana predilige la seconda, la pizza alta e con un cornicione importante ha anche un suo nome, la Pinsa, che si distingue dalla più tradizionale Pizza, bassa e scrocchiarella, come prevede la tradizione napoletana sin dai tempi della visita della Regina Margherita.

PummaRe, il cuore di Napoli anche ai Parioli

PummaRe tradizionalmente nasce in un quartiere residenziale di Roma Nord, il quartiere Prati. Molto apprezzato sia dai siti di ristorazione che dai clienti stessi, ha deciso di espandersi. Così il ristorante pizzeria è aperto ai parioli, a metà fra tradizione e innovazione, accosta alle pizze classiche la selezione “Gourmet”, fra cui primeggiano la Biancanoce del Monaco, con fontina d’alpeggio e scaglie di provolone, e la Battuta di Lardo, con Lardo di Colonnata e fiori di zucca Avellinesi. Oltre ad una sala interna, gode di una terrazza esterna che, in quanto rialzata, è una vera e propria oasi di tranquillità nel cuore della Capitale.

Il Menù di PummaRe ai Parioli

Cavallo di battaglia anche di questo secondo locale restano le pizze, realizzate secondo i canoni della tradizione napoletana: bordi alti e centro basso, condite con ingredienti freschi e di prima qualità, come il pomodoro San Marzano, le mozzarelle di Agerola, le alici di Cetara. Nel menu, accanto alle pizze classiche (come la Margherita, la Bufalina, ecc.), sono proposte le “Gourmet”, basate su abbinamenti estrosi, la più audace resta la “Golosa”, preparata con un impasto di farina integrale e condita con fior di latte di Agerola, erborinato di bufala, radicchio di Chioggia e speck I.T.G..

Non solo pizze…

Il ricco menù di PummaRe prevede ampia scelta di antipasti, tra i tradizionalissimi fritti partenopei (il cuoppo, la mozzarella in carrozza) e le specialità della città regina, Roma, con i suoi supplì sia tradizionali che in farina di panko. Grande regine sono le scarpette di PummaRe, le bombette fritte di pasta di pizza, affogate in diverse salse, nate appunto per la scarpetta. La bombetta fritta diventa Montanara quando aumenta di dimensioni e si può farcire anche con la ricotta di bufala.

Il mare in tavola

Ma lo street food lascia lo stesso spazio alle prelibatezze d’oltremare: per questo, il ceviche dello chef Andres Upegui è interpretato in chiave mediterranea, con orata marinata nel lime, coulis di pomodoro e crema di burrata.

Info e contatti

Il ristorante è aperto a cena tutti i giorni dalle 19.30 alle 23.00. Il venerdì e il sabato la serata si prolunga, fino alle 23.30 la cucina è aperta e operativa. A pranzo è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 12.30 alle 15.10.

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disinfestazioneblatte

I dati raccolti durante l'anno 2016 dai carabinieri del Nas sono davvero sconvolgenti, circa un ristornate su due ha qualche irregolarità e uno su quattro rischia la chiusura per motivi igenici. Questi i dati: 521 multe per un totale di 658mila euro, circa venti mila euro di sequestri fra olio, carne e pesce su oltre settecento locali ispezionati. L'Asl ha denunciato 324 titolari mentre per altri è scattata l'indagine penale per alimenti in cattivo stato di conservazione e adulterati o perfino per blatte nei registratori di cassa e feci di roditori nell'area di preparazione dei pasti e nei magazzini. Nell'area del centro storico della Capitale solo il 51 percento era in regola mentre per il restante 49 gli esiti non sono stati conformi. All'interno del 49 % ci sono anche i grandi nomi della ristorazione romana e persino rinomati fast food: c'è chi tiene disinfestanti accanto ai fermenti lattici e chi ha insetti nei prosciutti.

Esistono naturalmente meccanismi di autotutela: (Hccp) il ristoratore sottopone una tantum al controllo esterno di un certificatore che supervisiona i magazzini di stoccaggio della merce, il luogo di lavoro, l'area di preparazione dei pasti e gli spazi per la clientela. Per quanto riguarda, invece, la tracciabilità degli alimenti qui il giochino dei menù è sempre lo stesso: il tonno è pescato in Sicilia e la triglia in Toscana. Gli esperti hanno sanzionato circa il 15 % dei casi.

”La precarietà non è più una costante della nostra ristorazione e l'offerta è in linea con gli obiettivi qualitativi della norma”, dicono i Nas. Dopo il dovuto sopralluogo, ai ristoratori basterebbe effettuare dei piccoli cambiamenti per essere adeguati e conformi. Ma una buona parte di essi, pur non avendo scarafaggi nei propri locali, ha una bassissima qualità. Locali di tutto rispetto e alla moda, ristoranti giapponesi, cornetterie, pasticcerie, street food con pulizie che spesso si fermano al bancone della vendita, lasciando il retrobottega nel degrado tra insetti, escrementi di animali e sporcizia. Tra le irregolarità riscontate troviamo alcuni dei locali più: Bottega di delikatessen Franchi, Osteria Coppelle, Oishi Sushi, Dolce Maniera e il Chicken Hut. Per quanto riguarda le norme igieniche non sembra esserci disuguaglianza: in molti le ignorano, dalla grande catena commerciale alla piccola boulangerie. Davvero un spettacolo orribile quelle registarto a Roma nel 2016.

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I Racconti

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