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Elezioni politiche? NO! Solo assalto alla diligenza.

Lunedì, 28 Gennaio 2013 17:09 Pubblicato in Italia

Chi ha avuto il piacere di godere qualche film western ha sicuramente avuto modi di vedere un “Assalto alla diligenza”. Le diligenze con tutti i loro valori viaggiavano regolarmente isolate e poco difese in territori ostili. Facile quindi che venissero attaccate, da banditi americani o indiani-banditi non faceva alcuna differenza. Inutile ogni fuga; i banditi inseguivano la diligenza che non poteva avere la velocità di un cavallo. Veniva sempre raggiunta e spogliata di ogni bene. Il significato era ed è sempre lo stesso : beni e persone indifese erano e sono preda dei delinquenti, degli approfittatori, dei ladri. Nulla sembra cambiato oggi,salvo una cosa. Oggi la principale diligenza è lo stato, e più in piccolo le regioni, le province, insomma tutti gli enti che vivono di fondi pubblici, ma gli assalti sono sempre presenti; anche perché gli sceriffi sono lontani e disattenti, se non collusi.

E così tutti vogliono dallo Stato. Un piccolo esempio di “assalto alla diligenza”? Eccolo.

“Squinzi, presidente di Confindustria, ha presentato il piano del padronato per una crescita di almeno il 2% all’anno, creazione di 1.800.000 posti di lavoro, diminuzione di tre punti del carico fiscale, dal 45,1 al 42,1 % e un aumento reale per le famiglie che vivono di lavoro dipendenti pari a 3.980 euro.

Ci siamo subito chiesti se per caso Squinzi non fosse candidato in qualche lista o non si fosse trasformato in un Babbo Natale fuori tempo massimo, ma è bastato andare avanti nella lettura per scoprire l’arcano.

Il piano infatti prevede l’impiego complessivo di 316 miliardi di risorse pubbliche in cinque anni e avrà efficacia solo se “applicato nella sua interezza”.

E allora andiamo a vedere i suoi contenuti: si parte dal fatto che il presupposto essenziale per la sua riuscita sia la stabilità dei conti pubblici e un rapporto debito/PIL che entro il 2018 deve scendere ben oltre il 110% grazie a dismissioni, flessibilità del lavoro, apertura dei mercati.

Chissà se basteranno i già 50 miliardi annui di tagli alla spesa pubblica che il Governo Monti e l’Unione Europea pretendono in attuazione del Fiscal Compact e del pareggio di bilancio - introdotto nella Costituzione e la cui legge di attuazione è stata votata lo scorso dicembre scorso da tutto il Parlamento, compresi i deputati di IDV e della Lega - o dovremo aggiungerne degli altri?

Ma poiché ciò potrebbe non essere sufficiente, la Confindustria chiede la riscrittura del Titolo V della Costituzione in funzione di un nuovo assetto istituzionale e soprattutto per restringere lo spazio d’intervento dello Stato cui rimarrebbero solo le competenze di interesse nazionale! Oltre naturalmente al superamento del bicameralismo perfetto, la riduzione dl numero dei parlamentari, l’abolizione delle province, l’accorpamento dei piccoli comuni.

Più immediatamente si chiede, oltre alla liquidazione alle imprese dei 48 miliardi di debiti delle amministrazioni pubbliche, un taglio dell’11% del costo del lavoro, l’abolizione dell’IRAP che grava sull’occupazione , la privatizzazione e la liberalizzazione di tutti i servizi pubblici l’effettiva concorrenza tra pubblico e privato nell’erogazione dei servizi sanitari. Proprio una bella faccia tosta alla luce dei disastri combinati dalla sanità privata, che hanno gravato pesantemente sui bilanci regionali e nonostante ciò hanno registrato clamorosi fallimenti e migliaia di licenziamenti. Vogliamo parlare del San Raffaele a Milano, del San Carlo di Nancy a Roma, delle cliniche private degli Angelucci, dei Ligresti dei Rotelli tanto per fare qualche esempio?

Ma la parte migliore spetta al capitolo dedicato alla produttività per la quale si pretende lo stanziamento di un miliardo all’anno per detassare il salario di produttività contrattato in azienda e, dulcis in fundo, una settimana all’anno di lavoro in più, pagata il doppio (bontà loro!), ma totalmente priva di contributi previdenziali e fiscali a carico delle aziende. Si tenta così di estorcere il consenso dei lavoratori con il ricatto del salario creando ulteriori divisioni nel mondo del lavoro, ma soprattutto aumentando lo sfruttamento di chi un lavoro lo ha, mentre non c’è nessuna certezza di investimenti privati o di piani concreti per l’occupazione.

Non mancano poi le richieste di sostegno alla ricerca privata e lo sblocco delle grandi opere.

Ma dove si andrebbero a prendere questi 316 miliardi che in 5 anni dovrebbero permettere la trasformazione dell’Italia? Dall’aumento dell’IVA, e quindi dalle tasche dei cittadini che vedrebbero andare alle stelle i prezzi ancora più di ora, dalle dismissioni e privatizzazioni del patrimonio e dei servizi pubblici, dalla lotta all’evasione, ultimo escamotage per attrarre gli allocchi.

Gli investimenti privati? Dopo, dopo…

La verità è una sola: ancora una volta si vogliono depredare le risorse pubbliche, cercando di trarre profitto dal sociale e dall’ulteriore sfruttamento dei lavoratori, in nome di un futuro migliore per i giovani.

Ce lo avevano detto anche nel 1993, con l’avvio della politica dei redditi e della concertazione. Il cui risultato è stato che oggi il reddito reale procapite è tornato al livello del’86 mentre quello dei consumi al 1998. A buon intenditor… USB Unione Sindacale di Base”

Un’altra interrogazione, questa volta sulla legge sulla Trasparenza. Eccone il testo:

Al sig Sindaco Amantea

Oggetto: Interrogazione a risposta scritta

Lo scrivente Consigliere comunale Antonio Rubino presa conoscenza della legge n 83 del 2012 ed in particolare del suo articolo 18 che prevede “Misure urgenti per l'agenda digitale e la trasparenza nella pubblica amministrazione” ed in particolare l’assoggettamento alla pubblicità sulla rete internet delle sovvenzioni, dei contributi, dei sussidi e degli ausili finanziari alle imprese e l'attribuzione dei corrispettivi e dei compensi a persone, professionisti, imprese ed enti privati e comunque di vantaggi economici di qualunque genere di cui all'articolo 12 della legge 7 agosto 1990, n. 241 ad enti pubblici e privati, chiede di sapere

1)se codesta amministrazione abbia avuto conoscenza di tale legge ed in particolare di tale articolo;

2)come mai nella sezione«Trasparenza, valutazione e merito» del sito comunale non sia stata predisposto quanto necessario ad indicare fattispecie per fattispecie:

- a) il nome dell'impresa o altro soggetto beneficiario ed i suoi dati fiscali;

b) l'importo;

c) la norma o il titolo a base dell'attribuzione;

d) l'ufficio e il funzionario o dirigente responsabile del relativo procedimento amministrativo;

e) la modalità seguita per l'individuazione del beneficiario;

f) il link al progetto selezionato, al curriculum del soggetto incaricato, nonché al contratto e capitolato della prestazione, fornitura o servizio.

   3) se codesta amministrazione abbia conoscenza del 5 comma dell’articolo 18 della citata legge la quale stabilisce che , a decorrere dal 1° gennaio 2013, per le concessioni di vantaggi economici successivi all'entrata in vigore del presente decreto-legge, la pubblicazione ai sensi del presente articolo costituisce condizione legale di efficacia del titolo legittimante delle concessioni ed attribuzioni di importo complessivo superiore a mille euro nel corso dell'anno solare previste dal comma 1, e la sua eventuale omissione o incompletezza è rilevata d'ufficio dagli organi dirigenziali e di controllo, sotto la propria diretta responsabilità amministrativa, patrimoniale e contabile per l'indebita concessione o attribuzione del beneficio economico. La mancata, incompleta o ritardata pubblicazione è altresì rilevabile dal destinatario della prevista concessione o attribuzione e da chiunque altro abbia interesse, anche ai fini del risarcimento del danno da ritardo da parte dell'amministrazione, ai sensi dell'articolo 30 del codice del processo amministrativo di cui al decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104.

Infine, e per la occasione, chiede di sapere perché :

a)         Sia inaccessibile il curriculum vita ed altro della segretaria comunale;

b)         Manchino curriculum

c)         Siano presenti curriculum di persone che non operano più nel nostro comune

Resto in attesa di urgente evasione.

Amantea 24.01.2013                         Il Consigliere comunale Antonio Rubino

Impossibile non leggere Il Corriere della Calabria e l’articolo di Antonio Ricchio, pregevole nella stesura, tempestivo nella esposizione di un fatto che può avere importantissime ripercussioni per la politica regionale. Eccolo: “Il senatore all'attacco dei centristi dopo le parole di Occhiuto («Il Pdl considera la Calabria una pattumiera»). E a Cosenza si temono ripercussioni In campagna elettorale, si sa, menarsi fendenti di santa ragione è fisiologico, e prescinde dai rapporti politici esistenti. Ma questa volta le parole del senatore Tonino Gentile rischiano davvero di avviare un cortocircuito dalle conseguenze imprevedibili nell'alleanza Pdl-Udc che governa la Regione. Tutta “colpa” delle affermazioni fatte dal deputato centrista Roberto Occhiuto che ieri da Lamezia non le ha mandate di certo a dire con riferimento alla candidatura di Mimmo Scilipoti: «Il Pdl considera la Calabria una pattumiera». Raccontano che Gentile non l'ha presa bene già ieri, quando i bene informati lo hanno messo al corrente di quanto successo alla convention lametina dell'Udc. E così ha aspettato il suo turno oggi a Catanzaro per togliersi tutti i sassolini dalle scarpe: «Quanto affermato dall'Udc, un partito che ha più poltrone che voti, è veramente troppo». In sala gli applausi sono davvero copiosi (diminuiscono di portata quando, in seguito Gentile, affermerà che «la candidatura di Scilipoti – che non è un serial killer – è meritata perché ha salvato in più occasioni il governo Berlusconi»), segno che le parole di Gentile hanno colto nel segno. Scopelliti, davanti all'invettiva del vicecoordinatore, è parso abbastanza in imbarazzo (solo due giorni fa si è affrettato a rassicurare il segretario Cesa sulla necessità di portare a compimento il lavoro iniziato nella primavera 2010) e si è limitato a un sorriso di circostanza. Certo, è che le parole di Gentile rischiano di aprire un fronte (l'ulteriore) di tensione con l'Udc soprattutto per quel riguarda la città di Cosenza dove il fratello di Occhiuto (Mario) e la nipote di Gentile (Katya) sono sindaco e vicesindaco. Possibile che un senatore della sua esperienza non abbia valutato quali potrebbero essere gli effetti delle sue affermazioni? Difficile crederlo. E poi ci sono quegli applausi (copiosi) che testimoniano come dopo il voto sarà inevitabile sottoporre a check-up un patto finora rivelatosi inossidabile”

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