Impossibile non leggere Il Corriere della Calabria e l’articolo di Antonio Ricchio, pregevole nella stesura, tempestivo nella esposizione di un fatto che può avere importantissime ripercussioni per la politica regionale. Eccolo: “Il senatore all'attacco dei centristi dopo le parole di Occhiuto («Il Pdl considera la Calabria una pattumiera»). E a Cosenza si temono ripercussioni In campagna elettorale, si sa, menarsi fendenti di santa ragione è fisiologico, e prescinde dai rapporti politici esistenti. Ma questa volta le parole del senatore Tonino Gentile rischiano davvero di avviare un cortocircuito dalle conseguenze imprevedibili nell'alleanza Pdl-Udc che governa la Regione. Tutta “colpa” delle affermazioni fatte dal deputato centrista Roberto Occhiuto che ieri da Lamezia non le ha mandate di certo a dire con riferimento alla candidatura di Mimmo Scilipoti: «Il Pdl considera la Calabria una pattumiera». Raccontano che Gentile non l'ha presa bene già ieri, quando i bene informati lo hanno messo al corrente di quanto successo alla convention lametina dell'Udc. E così ha aspettato il suo turno oggi a Catanzaro per togliersi tutti i sassolini dalle scarpe: «Quanto affermato dall'Udc, un partito che ha più poltrone che voti, è veramente troppo». In sala gli applausi sono davvero copiosi (diminuiscono di portata quando, in seguito Gentile, affermerà che «la candidatura di Scilipoti – che non è un serial killer – è meritata perché ha salvato in più occasioni il governo Berlusconi»), segno che le parole di Gentile hanno colto nel segno. Scopelliti, davanti all'invettiva del vicecoordinatore, è parso abbastanza in imbarazzo (solo due giorni fa si è affrettato a rassicurare il segretario Cesa sulla necessità di portare a compimento il lavoro iniziato nella primavera 2010) e si è limitato a un sorriso di circostanza. Certo, è che le parole di Gentile rischiano di aprire un fronte (l'ulteriore) di tensione con l'Udc soprattutto per quel riguarda la città di Cosenza dove il fratello di Occhiuto (Mario) e la nipote di Gentile (Katya) sono sindaco e vicesindaco. Possibile che un senatore della sua esperienza non abbia valutato quali potrebbero essere gli effetti delle sue affermazioni? Difficile crederlo. E poi ci sono quegli applausi (copiosi) che testimoniano come dopo il voto sarà inevitabile sottoporre a check-up un patto finora rivelatosi inossidabile”