reddito di cittadinanza deve essere riformato ed utilizzato solo per le persone e famiglie bisognose
Ha ragione Matteo Salvini quando chiede una riforma della misura. A distanza di qualche anno dal riconoscimento del reddito di cittadinanza si possono tirare le file della efficienza e necessità di tale misura. Se, da una parte, è stata una determinazione che ha sostenuto le persone in difficoltà, dall’altra, per la sua cattiva costruzione legislativa, ha portato a truffe ed all’utilizzo diverso da quello per la quale era statadelibata. Infatti, hanno usufruito di tale sostegno anche persone che non avevano le condizioni per ottenerlo, persone che sono giunte in Italia per lavorare e non per avere sostegni di tal tipo, persone che non hanno mai pagato le tasse nella nostra Nazione, e, quel che è più grave, vi è stato un impoverimentodel mercato del lavoro, in quanto i soggetti fruitori invece di cercare di inserirsi in tale settore, hanno preferito acquisirlo e poi e spesso lavorare in nero. Con la evidente conseguenza che, da una parte, si è quasi sostenuta l’evasione e l’illecito e, dall’altra, si è creato un meccanismo in cui è venuto a mancare la mano d’opera o questa poteva utilizzarsi solo in nero. Situazione aberrante che ha indebolito il sistema occupazionale e che, allo stato, ha messo in forte difficoltà le imprese, gli artigiani, gli agricoltori, e tutte quelle attività, specialmente stagionali, che ora non hanno quella mano d’opera che è imprescindibile per la prosecuzione dell’attività. Un danno pesantissimo che deve essere, assolutamente e celermente,riparato, per evitare che si perdano quelle piccole imprese, a volte anche familiari, che sono la base della forza economica italiana.Una misura, quella del reddito di cittadinanza, completamente errata per la sua costruzione normativa e che risulta, veramente, un vero e concreto danno, oltre che unapacifica beffa per i tanti italiani che soffrono una crisi esistenteda tempo e che pagano regolarmente le tasse, rispetto a chi spesso è quasi sconosciuto al fisco.
Lì, 20.04.2022.
Il Commissario Regionale Lega Giacomo Francesco Saccomanno
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Primo Piano
Rende – “Dietro impulso degli attivisti del meetup di Rende, ho inviato una richiesta al Sindaco Manna affinché vengano attivati al più presto i progetti utili alla collettività.” Questo l’annuncio del deputato calabrese del Movimento 5 Stelle Alessandro Melicchio sui PUC, previsti dalla normativa del Reddito di Cittadinanza, che ancora non hanno trovato attuazione a Rende e a cui sono tenuti a dare disponibilità tutti i beneficiari. “L’aiuto alle persone più deboli è il primo dovere di uno Stato democratico e dobbiamo essere fieri dell’aiuto che abbiamo dato a tantissime famiglie, specialmente in questi inaspettati tempi di crisi economica legata alla pandemia, con questa misura. Oggi più di 3 milioni di italiani sotto la soglia di povertà riescono a garantire alle proprie famiglie beni di prima necessità, le cure per gli anziani, i libri per la scuola ai propri figli. Ma, soprattutto in questo momento, - continua il pentastellato - chi prende il reddito di cittadinanza deve poter dare un contributo alla società e specialmente ai propri Comuni. Naturalmente, però, è necessario che gli Enti locali attuino tutte le misure per permettere l’impiego di chi percepisce il reddito, mentre ad oggi su 8000 solo in 735 in tutta Italia lo hanno fatto. In Calabria, poi, sono 24 i comuni sui 404 totali della nostra regione ad aver attivato i PUC. Ed è un peccato, perché gli aventi diritto devono dare la loro disponibilità a svolgere attività non retribuite in svariati ambiti culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, contribuendo alla costruzione di una comunità migliore, anche a Rende. Oltre a essere un obbligo, i PUC sono anche motivo di inclusione, dignità e crescita per i beneficiari e per la collettività. Ma serve una spinta da parte di tutti gli attori istituzionali, - conclude Melicchio - e per questo mi sono rivolto direttamente al Sindaco, perché il Comune è il titolare dei Progetti Utili alla Comunità e può avvalersi della collaborazione di enti del Terzo Settore o di altri enti pubblici. Il Reddito di Cittadinanza ormai non è più solo una bandiera del MoVimento 5 Stelle; oggi è un patrimonio dell’Italia e va valorizzato al massimo del suo potenziale.”
Alessandro Melicchio
portavoce M5S alla Camera dei Deputati
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Cosenza
I Progetti Utili alla Collettività (PUC) sono una realtà:
Nell’ambito dei Patti per il lavoro e/o per l’inclusione sociale, dopo il fermo dell’emergenza COVID-19, il Comune di Longobardi in tempi record ha reso operativi i progetti per i beneficiari del Rdc.
Un’occasione di inclusione e crescita per i beneficiari e per la collettività: i progetti, infatti, sono strutturati in coerenza con le competenze professionali del beneficiario, con quelle acquisite anche in altri contesti ed in base agli interessi e alle propensioni emerse nel corso dei colloqui sostenuti presso il Servizio sociale del Comune di Longobardi.
Dopo i tirocinanti (lavoratori in mobilità), dopo il Servizio civille, dopo i Volontari e dopo il Baratto (tutte cose che a Longobardi sono attive da anni...), dunque, ora abbiamo anche questi nuovi servizi svolti da chi percepisce il Reddito di cittadinanza....
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Longobardi
Nelle scorse settimane personale della Guardia Costiera di Vibo Valentia e Tropea, impegnato un’attività mirata al contrasto della pesca illegale e del rispetto della normativa in materia sicurezza a bordo delle unità da pesca, ha rilevato diverse violazioni sulla regolare composizione degli equipaggi.
Nello specifico è stata accertata la presenza a bordo di persone non iscritte nel registro dei pescatori marittimi professionali e privi di regolare contratto di assunzione per i quali si è provveduto a contestare sanzioni amministrative pecuniarie.
Inoltre dalle successive indagini condotte dalla Guardia Costiera di Vibo Valentia è emerso che tra le persone irregolarmente imbarcate vi era un percettore del reddito di cittadinanza.
Conseguentemente si è provveduto a segnalare il nominativo del soggetto all’INPS che ha emesso il provvedimento di decadenza dal beneficio. Inoltre il trasgressore è stato segnalato alla Autorità Giudiziaria secondo le previsioni dell’art 7 del Decreto LEGGE 28 gennaio 2019, n. 4 - Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni.
L’attività di controllo nel rispetto della normativa in materia di condizioni di sicurezza a bordo delle unità da pesca proseguirà senza soluzione di continuità al fine di garantire il regolare esercizio dell’attività di pesca.
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Vibo Valentia
ROMA. E così dopo una settimana di surreali smentite di cui ancora non si è capito il senso, oggi Luigi Di Maio farà il suo clamoroso passo indietro da capo politico del M5S. Sempre che sarà tale fino in fondo. A soli cinque giorni dal voto che dall’Emilia Romagna potrebbe terremotare il governo e l’alleanza con il Pd. Ma è arduo comprenderlo perché la sua strategia in queste ore è sfumata, ingolfata di mezze verità, notizie veicolate per depistare e spostare l’attenzione.
Unica informazione certificata dal suo staff è: «Domani (oggi, ndr) il ministro Di Maio farà un annuncio importante». E quale potrebbe essere se non questo, di cui si parla da oltre una settimana? Ma la domanda resta la stessa del primo giorno in cui si è cominciato a parlare del suo addio: cosa ha in mente Di Maio? Domanda che resta la più interessante perché lo interroga in quello che nell’intimo di un politico è il motore fondamentale: il potere, e l’ambizione di tenerselo stretto. E infatti nessuno tra i suoi fedelissimi osa smentire l’ipotesi che in realtà si tratta di un arrivederci e non di un addio. Un passo di lato controllato - a soli cinque giorni dal voto che dall’Emilia Romagna potrebbe scuotere il governo e l’alleanza con il Pd - per ritornare alla testa dei grillini dopo averli osservati massacrarsi senza più lui a fare da capro espiatorio. «Vediamo cosa saranno in grado di fare senza di me», è lo sfogo che gli hanno attribuito più volte i collaboratori. Di Maio tornerebbe a proporsi con una sua squadra, una segreteria chiamata in altro modo, e dentro la quale vuole in tutti i modi la presenza della sindaca di Torino Chiara Appendino. Un progetto complicato, perché la politica sa essere spietata con chi rinuncia allo scettro, anche se per poco. Questa nuova sfida però non si terrebbe agli Stati Generali di marzo che proprio Torino dovrebbe ospitare. Ma successivamente, quando matureranno meglio i tempi. Due mesi sono troppo pochi e suonerebbero come una farsa se si ricandidasse a capo politico dopo così poche settimane.
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Italia
Se è vera la cifra che gira per la città ( si parla di varie centinaia) il comune di Amantea può dirsi salvato. Basta utilizzarli bene. Possono fare tutto. Pulizia , manutenzione, taglio erba. Se anche fossero 100 potrebbero dare al paese ben 800 ore a settimana, equivalenti a 21 persone al giorno. Provate ad immaginare un esercito di operai che aggredisce una strada interpoderale . O se volete il centro storico, od ancora la ciclabile, od il lungomare. Provate a pensare quante buche potranno essere riparate quanti marciapiedi manutenzionati
E se fossero 300? Bene. Basta preordinare gli interventi ed iniziare. Buon lavoro!
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Economia - Ambiente - Eventi
I beneficiari del reddito di cittadinanza devono svolgere lavori di pubblica utilità all’interno dei progetti utili alla collettività (PUC) sulla base di quanto stabilito non solo da decreto 4/2019, ma anche dal decreto attuativo pubblicato l’8 gennaio 2020 sulla Gazzetta Ufficiale dopo un accordo tra ministero del Lavoro e Comuni.
I lavori di pubblica utilità, pur rientrando in una progettualità che tenga conto dell’inserimento del lavoratore nel tessuto economico, sono prestazioni non retribuite.
Il decreto prevede che il beneficiario del reddito di cittadinanza firmando il Patto per il lavoro e per l’Inclusione sociale sia obbligato a prestare la propria disponibilità per partecipare ai PUC nel proprio comune di residenza.
La mancata accettazione della condizione stabilita dal decreto da parte di uno dei componenti del nucleo familiare determina la decadenza del reddito di cittadinanza. Questo è solo uno dei casi per cui si perde il sussidio.
I PUC vengono attivati dai Comuni che possono anche avvalersi per la loro realizzazione di enti del Terzo settore o di altri enti pubblici.
I progetti utili per la collettività vengono svolti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni.
- La partecipazione ai PUC da parte dei beneficiari del reddito di cittadinanza deve essere compatibile con altri impegni dello stesso e in particolare:
- le attività di pubblica utilità non devono superare le 8 ore settimanali;
- le 8 ore settimanali si possono svolgere in un solo giorno o in più giorni della settimana;
- le 8 ore settimanali si possono svolgere anche in un solo periodo del mese;
- il beneficiario ha l’obbligo di completare le ore previste nel mese;
- la flessibilità determina un recupero successivo delle ore perse;
- le 8 ore settimanali possono elevarsi a 16 sulla base di un accordo preventivo tra le parti;
- nel caso di ampliamento delle ore previa accordo tra le parti, la flessibilità prevista per le 8 ore non è contemplata e i beneficiari devono svolgere settimanalmente le ore concordate.
Inoltre il decreto stabilisce anche chi è escluso (specificandolo nell’Allegato 1 dello stesso e sulla base dell’ dell’art. 4, comma 3, del Dl n. 4/2019). Sono esclusi dall’obbligo di partecipazione ai lavori di pubblica utilità inseriti nei PUC dei comuni di residenza i beneficiari del reddito di cittadinanza che:
hanno compiuto i 65 anni di età;
- persone occupate con reddito da lavoro dipendente o autonomo corrispondente a un’imposta lorda superiore alle detrazioni spettanti vale a dire 8.145 € per lavoro dipendente e 4.800 € per lavoro autonomo;
- frequentano un corso di studi;
- sono in una condizione di disabilità;
- si prendono cura di un disabile grave o non autosufficiente;
- si prendono cura di un minore di età inferiore ai tre anni (non compiuti);
- sono in una condizione di salute che impedisce per il momento lo svolgimento di un’attività lavorativa (ad esempio, chi è in gravidanza);
- i lavoratori che conservano lo stato di disoccupazione vale a dire coloro che hanno un reddito da lavoro dipendente o autonomo corrispondente a un’imposta lorda superiore alle detrazioni spettanti vale a dire 8.145 € per lavoro dipendente e 4.800 € per lavoro autonomo;
- sono impegnati attivamente in un corso di formazione per il raggiungimento della qualifica o del diploma professionale).
Abbiamo visto quali sono i lavori di pubblica utilità per i beneficiari del reddito di cittadinanza e a chi sono rivolti, vediamo ora quali sono i limiti imposti dal decreto in merito ai PUC.
Lavori pubblica utilità per beneficiari del reddito di cittadinanza: limiti imposti dal decreto
Il decreto impone dei limiti in merito ai lavori di pubblica utilità che devono essere svolti dai beneficiari del reddito di cittadinanza. In particolare nel testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale si specifica che i PUC non rappresentano un rapporto di lavoro e pertanto i lavori di pubblica utilità non sono da considerarsi prestazioni di lavoro autonomo, subordinato o parasubordinato.
Ancora il decreto stabilisce che proprio perché non si tratta di un rapporto di lavoro il beneficiario del reddito di cittadinanza all’interno dei PUC non può svolgere attività in sostituzione del personale dipendente dell’ente pubblico o altro ente che gestisce il progetto.
Inoltre i beneficiari del reddito di cittadinanza che partecipano ai PUC non possono:
- sostituire lavoratori assenti a causa di malattia, congedi parentali, ferie o altro;
- essere utilizzati per sopperire a temporanee esigenze di organico in determinati periodi in cui vi è maggior lavoro.
Inoltre il decreto stabilisce che oggetto dei progetti utili alla collettività non possono essere attività connesse alla realizzazione di lavori o opere pubbliche già oggetto di appalto affidato a terzi dal comune o dall’ente specifico.
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Italia
COSENZA 9 NOVEMBRE 2019 – E’ beneficiario del reddito di cittadinanza ma lavorava abusivamente con una ditta boschiva. A denunciare l’operario, un trentatreenne di San Benedetto Ullano, il personale della Stazione Carabinieri Forestale di Montalto. I militari lo hanno scoperto durante un controllo volto alla tutela degli ecosistemi boschivi di un lotto boschivo privato realizzato in località “Timpone Colombo” nel comune di San Benedetto Ullano. Oltre ad eseguire le verifiche esclusive di polizia forestale, i controlli hanno riguardato il contrasto al lavoro irregolare ed alle violazioni commesse in materia di sicurezza sui luoghi del lavoro. Tale verifiche hanno permesso di constatare che uno degli operai della ditta boschiva presenti prestava la propria opera abusivamente, sprovvisto di ogni copertura previdenziale e assicurativa, nonostante fosse beneficiario del reddito di cittadinanza. Gli immediati controlli e le verifiche eseguite, hanno fatto emergere che il lavoratore, aveva richiesto il reddito di cittadinanza ottenendo un sussidio del valore complessivo di 500,00 euro fino al corrente mese. Si è pertanto proceduto a segnalare il tutto alla direzione provinciale dell’INPS, nonché alla Procura della Repubblica di Cosenza per l'omessa comunicazione della variazione del reddito e/o del patrimonio al fine di accedere al beneficio del reddito di cittadinanza. A carico del datore di lavoro, invece, al termine delle dovute verifiche, da parte del competente Ufficio che si occupa di ammortizzatori sociali, saranno applicate le sanzioni amministrative previste.
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Calabria
COSENZA – “I numeri della nostra regione ci confermano un’ottima partenza per quanto riguarda il reddito di cittadinanza e quota 100. Secondo le stime Inps sono 144 mila i cittadini calabresi in difficoltà, potenziali beneficiari di quell’aiuto essenziale per recuperare un po' di dignità e ricostruire il proprio futuro con la formazione e il lavoro: 50.000 nella provincia di Cosenza, 37.000 in provincia di Reggio Calabria, 27.300 in quella di Catanzaro, 19.500 in provincia di Crotone e 10.000 nel Vibonese. Sono 3.336 invece i calabresi che hanno già fatto domanda per andare in pensione con Quota 100, nella nostra regione, secondo i dati aggiornati al 5 marzo.” Così il deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Melicchio che esprime soddisfazione per i numeri registrati in Calabria. “Per quota 100 abbiamo 1.274 domande nella provincia di Cosenza, 731 in provincia di Catanzaro, 827 in quella di Reggio Calabria, 270 in provincia di Crotone e 234 in quella di Vibo Valentia. Sono contento di queste cifre perché produrranno effettivi positivi non soltanto per i lavoratori che potranno finalmente andare in pensione a 62 anni con 38 di contributi ma anche per tutti i giovani che si avvicinano al mondo del lavoro. Troppo a lungo validi professionisti sono rimasti ai margini per assenza di turnover, nella nostra regione. Ricordo che il Governo ha previsto anche un’Opzione Donna che permetterà già nel 2019 di andare in pensione alle lavoratrici dipendenti nate entro fine 1960 e alle autonome classe 1959.” Il parlamentare pentastellato passa poi ad elencare i dati del Reddito di Cittadinanza. “Già il primo giorno ci sono state 1.810 richieste in Calabria e sono 114.286 le domande pervenute a Poste italiane nei primi tre giorni di avvio del reddito di cittadinanza per quanto riguarda tutto il nostro Paese, di cui 95.994 presso gli uffici postali e 18.292 online. Dal 15 aprile l'Inps provvederà a rendere disponibili i primi esiti istruttori delle domande e dal 19 inizierà a consegnare le rdc card. Entro la fine del mese saranno pagate le rate del primo mese. La legge cardine del programma del Movimento 5 Stelle oggi è realtà e milioni di poveri e disoccupati non saranno più soli, lo Stato tende loro la mano. La soddisfazione è enorme e ogni italiano dovrebbe gioire di questo provvedimento che è una misura di civiltà e di giustizia sociale e magari, riconoscendone la complessità, tifare affinché incontri meno ostacoli possibili. Ancora una volta sono stati sbugiardati i catastrofisti – conclude Melicchio – quelli che puntavano al caos. Le operazioni invece si sono svolte senza intoppi e noi siamo sempre più orgogliosi di questi altri tasselli che miglioreranno la qualità della vita delle persone“.
Alessandro Melicchio
portavoce M5S alla Camera dei Deputati
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Calabria
Rende (CS) - Farà tappa anche a Rende il tour informativo voluto dal deputato Riccardo Tucci, per illustrare ai cittadini il funzionamento delle due leggi-bandiera del Movimento 5 Stelle: Reddito di cittadinanza e Quota 100.
L’evento si terrà venerdì 22 febbraio, con inizio previsto per le 17,30 nella sala Tokyo del Museo del presente.
All’incontro saranno presenti i colleghi deputati 5 stelle Anna Laura Orrico e Massimo Misiti, i consiglieri pentastellati dei comuni di Rende e Castrolibero, Domenico Miceli e Michaela Anselmo. Saranno altresì presenti il candidato a sindaco per il Comune di Rende, Francesco Turco (M5s) e il docente dell’Unical Walter Nocito.
Il reddito di cittadinanza è una misura di reinserimento nel mondo del lavoro che serve a integrare i redditi familiari. I suoi obiettivi sono migliorare l'incontro tra domanda e offerta, aumentare l'occupazione e contrastare la povertà e le disuguaglianze.
Quota 100 è invece un provvedimento che consente ai lavoratori, che ne abbiano i requisiti, di andare in pensione in anticipo rispetto al passato, superando così i paletti imposti dalla legge Fornero.
Tutti i dettagli relativi alle due leggi saranno trattati e spiegati nel corso dell’evento.
Domenico Miceli
Capogruppo Movimento 5 Stelle al Comune di Rende
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Cosenza