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11 giorni fa, esattamente il 7 ottobre abbiamo scritto un articolo con il quale segnalavamo che tanti giovani amanteani erano in attesa di sapere se erano stati scelti o meno per il servizio civile.

 

In un periodo di altissima disoccupazione la opportunità del servizio civile non è da perdere.

Peraltro i progetti appaiono di rilevante interesse.

Ricordiamo che essi sono ben 5 per 44 posti. Non pochi.

Ben 20 sono quelli della Project Cooperativa sociale- Onlus.

Altri 24 sono quelli dell’Associazione FUTURA centro di Studi politici, culturali, economici, sociali e giuridici.

-Progetto Antonio Ammaturo, posti 6,

-Progetto Giuseppe Saragat, posti 6,

-Progetto io Mi ricordo, posti 6,

-Progetto San Francesco d’Assisi, posti 6.

Intanto piano, piano altri progetti si sono configurati nelle loro graduatorie ed i lavori stanno per iniziare.

Molti giovani ci stanno chiedendo notizie, atteso che dal comune non giunge nessuna notizia.

Voci riferiscono che la graduatorie sarebbero pronte ma senza essere pubblicate

Un ritardo probabilmente dovute alla farraginosità delle graduatorie, come abbiamo scritto nel precedente articolo, ma il ritardo agli impazienti giovani disoccupati appare eccessivo e qualcuno vorrebbe rivolgersi più in alto.

Non ci sembra il caso, ragazzi.

 

Ma forse una maggiore sollecitudine da parte dei titolari dei progetti non sarebbe inutile

E comunque che il comune valuti la opportunità di inserirsi direttamente nel novero dei soggetti che possono partecipare al prossimo bando.

Basta assegnare tale compito ad uno dei consiglieri con poche deleghe.

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Erano le 06.15 di stamattina 11 ottobre quando un furgone della pescheria di Antonio Africano, in viaggio verso sud, sulla SS18, nei pressi di Coreca, si è ribaltato.

Aveva piovuto e la strada era scivolosa, ma sembra che la ragione del ribaltamento sia un’altra, ben diversa.

 

Il conducente amanteano Mario Africano è un provetto autista con un bagaglio di migliaia di km alle spalle.

Difficile, quindi, una manovra azzardata od impropria.

Ci riferiscono, invece, che sulla strada ci fosse già a quell’ora del mattino il solito via vai di profughi che in bicicletta senza luci e scarsamente avvertibili, tanto più di mattino presto e con condizioni di tempo non ottimali viaggiano verso i luoghi di lavoro.

Ed il conducente proprio per evitare uno dei migranti sarebbe stato costretto ad una manovra che gli ha fatto perdere l’ equilibrio e la stabilità dell’automezzo.

Il risultato è un gard rail distrutto ed un palo della luce abbattuto.

Logico, pertanto, il ribaltamento del furgone.

Sul posto la Polizia Stradale per i rilievi del caso

Chiesto anche l’intervento del 118

Ci riferiscono che il giovane autista al quale formuliamo gli auguri d pronta guarigione si sia rotto ben 6 costole

Ovvi i danni all’automezzo.

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La nave scuola della Marina militare italiana Amerigo Vespucci è passata ieri davanti ad Amantea.

Non molto distante dalla costa e ben visibile.

 

Prosegue il suo viaggio in direzione del porto di Chioggia, dove approderà il prossimo 12 ottobre.

Ha sostato a Civitavecchia dal 30 settembre al 4 ottobre.

Poi si è portata a Castellammare di Stabia , dove fu varata il 22 febbraio 1931, e dove è rimasta fino a giorno 6 ottobre, presso Stabia Main Port, al centro della città..

La Amerigo Vespucci è la più antica nave della Marina attualmente in servizio

L’imbarcazione è utilizzata per l’addestramento degli allievi ufficiali dei ruoli normali dell’Accademia navale.

L’Amerigo Vespucci fu progettata insieme alla gemella Cristoforo Colombo nel 1930 dall'ingegnere Francesco Rotundi, tenente colonnello del Genio navale e direttore dei Regi cantieri navali di Castellammare di Stabia, riprendendo i progetti del veliero Monarca, l'ammiraglia della Real Marina del Regno delle Due Sicilie.

Partì Castellammare di Stabia completamente allestita il 2 luglio 1931 alla volta di Genova dove, il 15 ottobre 1931, ricevette la bandiera di combattimento nelle mani del suo primo comandante, Augusto Radicati di Marmorito.

Il suo compito fu quello di affiancare la Cristoforo Colombo nell'attività di addestramento, e venne inquadrata nella Divisione Navi Scuola insieme alla Colombo e ad un'altra nave minore, facendo varie crociere addestrative nel Mediterraneo e nell'Atlantico; al termine della seconda guerra mondiale, per l'effetto degli accordi internazionali, la Cristoforo Colombo dovette essere ceduta insieme ad altre unità all'Urss, quale risarcimento dei danni di guerra.

 

 

Il motto della nave, ufficializzato nel 1978, è «Non chi comincia ma quel che persevera» ed esprime la sua vocazione alla formazione ed addestramento dei futuri ufficiali della Marina Militare.

I precedenti motti sono stati: «Per la Patria e per il Re»; sostituito nel 1946 con «Saldi nella furia dei venti e degli eventi».

Con una stazza netta di 1.202,57 tonnellate; uno scafo in acciaio a tre ponti definiti di coperta, batteria e corridoio con castello e cassero rispettivamente a prua e poppa; una superficie velica: 2.635 metri quadri su 24 vele; con i suoi 3 alberi e bompresso (albero di maestra: 54 metri, trinchetto: 50 metri, e mezzana: 43 metri); la copertura del ponte, castello, cassero e rifiniture in legno teak; quattro motori diesel e un motore elettrico.

Il suo equipaggio è composto da 14 ufficiali, 72 sottufficiali e 190 sottocapi e comuni.

Nei mesi estivi imbarca anche gli allievi del primo anno dell'Accademia Navale di Livorno, circa 140 allievi, per un totale di circa 470 persone.

Tirrenonews Amantea 8 ottobre 2017

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