
E’ stata pubblicata all’Albo Pretorio la delibera dell’ Organo Straordinario di Liquidazione del comune di Amantea n 3 del 23 ottobre
L’OSL, come noto, è costituito dalla presidente Maria Angela Ettore e dai componenti Maria Chiellino e Giuseppe Giacomantonio.
Con la citata delibera si da atto che al 23 ottobre sono pervenute 30 istanze di liquidazione
Sempre con la stessa delibera si chiede una dettagliata relazione sulla vicenda relativa :
- Annullamento (della) delibera di consiglio comunale di approvazione (della) tari (del)2015;
- Procedura di rettifica (del)ruolo ordinario (del) servizio idrico (per il) 2016;
- Ogni altra notizia utile in merito alle entrate tributarie ed extratributarie.
E soprattutto si chiede che ogni relazione sia corredata da ogni atto ritenuto utile non solo alla conoscenza accademica della vicenda, a ma a supportare analiticamente le azioni, legittimamente sostenibili, che questo OSL potrebbe ritenere dover iniziare al fine di ottenere, in tempi, brevi, la definizione di tutte le problematiche correlate alla questione.
In sostanza l’OSL ha, poi, disposto la pubblicazione della delibera ed il suo invio al sindaco, al presidente del consiglio, al revisore unico del comune, al responsabile dell’area finanziaria ed al responsabile dell’area tributi.
Non sappiamo chi scriva le delibere , ma esse sono perfettamente in linea con quelle del comune di Amantea che, come noto, presentano tante farfalle: anche in questo caso troviamo (ripetutamente) Finanziara in luogo di finanziaria, nella persona in luogo di nelle persone, oragano in luogo d organo , che l’avviso (quale?).
Leggeremo anche le prossime.
Su Amantea esiste una maledizione. Non può essere diversamente.
Ed è quella che i suoi porti sono sempre destinati ad insabbiarsi.
Non sappiamo se, come le maledizioni romane, sia stata lanciata da qualcuno che voleva male alla nostra città.
( Nella antica Roma, attraverso un rito ben preciso, si consacrava alle divinità infernali la persona oggetto del proprio odio: un rivale in amore, un concorrente nelle competizioni sportive (come nel caso riportato sopra), un avversario nei commerci e magari, perché no, anche nella lotta politica; o più semplicemente uno che ci stava sulle scatole in maniera irresistibile.
Era sufficiente una lamina di piombo sulla quale si scriveva il nome dello sfortunato, con una certa cura, affinché la maledizione potesse risultare della maggiore efficacia possibile. Così, e non certo per spirito di pignoleria, si consacravano agli inferi anche specifiche parti del corpo. Di solito la lingua, ma anche le mani, i piedi, orecchie, cervello, polmoni; ultragettonati erano l’intelligenza e l’anima stessa.
Poi si inseriva la lamina in un anfratto, una cavità. Sovente un sepolcro, più di rado un pozzo, oppure un tempio o una sorgente d’acqua calda. Del resto è noto, le divinità degli inferi stanno “sotto”. Alla fine del procedimento, la lamina veniva saldamente assicurata mediante un lungo chiodo che la attraversava tutta).
Poco importa se si tratti di un progetto sbagliato.
Anche questo può essere inteso come una maledizione.
Come non parlare di maledizioni di fronte alla foto che mostra la barca che oggi 21 ottobre si è arenata all’ingresso del porto?
Come nelle favole quello che ha colpito i porti di Amantea nei secoli è ancora peggio di una maledizione, sembra addirittura un incantesimo malefico, per attuare il quale non è sufficiente essere ben motivati ma è anche necessaria una certa dose di sadismo e di crudeltà mentale che non tutti i posseggono.
Solo che nelle favole prima o dopo c’è una figura altrettanto magica, talvolta vestito di azzurro e su un cavallo bianco che scioglie il maleficio, libera dall’incantesimo, sveglia il bene, vince il male.
Ci sarà mai un principe azzurro capace di svegliare questa città dormiente in quasi tutte le sue cose?
Riusciremo mai ad avere un porto che non si insabbi e dove le barche possano entrare ed uscire liberamente per goder del nostro mare?
L’altra parte del PD amanteano ieri è andata a chiedere al segretario uscente Enzo Giacco i modelli per la presentazione del candidato a segretario e per la presentazione del direttivo.
È inutile negare, da un lato, la sorpresa e, dall’altro, la preoccupazione del segretario e del direttivo in carico.
Dietro questa iniziativa sembra ci siano coloro che da tempo sono politicamente sull’Aventino.
A chiedere i modelli sembra sia stato Antono Rubino.
Ma dietro all’ex consigliere, è inutile celarlo, ci sono tanti altri, forse tutti gli altri.
Nulla trapela sulla compilazione dei modelli e tantomeno sul nome del candidato concorrente di Enzo Giacco.
Circolano, comunque, due nomi uno dei quali è quello dell’ex assessore camporese al bilancio.
Ancora meno circola sui nomi del direttivo.
Ancora poche ore e sapremo.
Nulla poi sul ruolo dell’ex assessore al bilancio Tempo.
Ancora meno sul ruolo dell’onorevole Mario Pirillo.
Non escludiamo, infine, che sia presentata solo un candidato a segretario e solo una lista per il direttivo.
Quello che cogliamo è che qualcosa cambierà nel partito democratico nepetino
Voci ci dicono che si uscirà dalla contestata posizione di stagnazione grazie alla costituzione di un organismo gestionale snello, produttivo, incalzante e decisorio.
“E’ necessario per il partito- ci dicono- è necessario per Amantea!”
Vedremo.