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La Boldrini annuncia che “Dopo la Terra dei fuochi cominceremo a desecretare anche le navi dei veleni !” «Sulle "navi dei veleni" ho ricevuto pochi giorni fa una richiesta da parte di Greenpeace e dei Verdi e ho sottoposto immediatamente la questione all'ufficio di presidenza, dove è stato condiviso da tutti l'avvio di una procedura per togliere il segreto sul più alto numero possibile di documenti in materia».

Poi continua aggiungendo che :

“Non so cosa avesse impedito precedentemente di avviare un percorso di trasparenza. Quello che so è che oggi la questione è assolutamente decisiva per la credibilità delle istituzioni: se vogliamo provare a ripristinare un rapporto di fiducia coi cittadini, è indispensabile togliere il velo del segreto ogni volta che sia possibile e giusto».

Ed ancora evidenzia che:

“I documenti di cui parliamo sono essenzialmente atti che le Commissioni parlamentari di inchiesta hanno acquisito da altre autorità, che li hanno trasmessi con il vincolo di riservatezza o segretezza. Per togliere il segreto dunque dovremo interpellare loro affinché possano rimuovere o confermare il vincolo».

Per gli altri atti o documenti «prodotti dalle Commissioni stesse, e poi sottoposti al cosiddetto "segreto funzionale" si potrà procedere alla loro desecretazione una volta verificato che ciò non intralci l'attività di altri organi dello Stato, a esempio inchieste giudiziarie in corso”.

Concludendo l'intervista al Manifesto , la Boldrini assicura che:

“La presidenza farà tutto quello che si renderà necessario perché il cammino che si è intrapreso vada a buon fine, nel rispetto delle regole dettate dal nostro ordinamento e delle competenze degli altri soggetti istituzionali coinvolti”.

Ovviamente la presidente della Camera Laura Boldrini che ha già desecretato gli atti sulla Terra dei Fuochi chiude evidenziando che la desecretazione potrà avvenire anche in modo frazionato man mano che arriveranno le risposte richieste.

Potremo sapere così più di quanto sappiamo oggi: basterà andare a leggere, ma occorrerà andare a leggere!

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Ci segnalano scelte e decisioni dal sapore più o meno preelettorali

In particolare una delibera di manutenzione di una strada; una delibera di indirizzo al dirigente del settore manutentivo.

Probabilmente la nostra fonte è rimasta sorpresa dal fatto che non si è mai vista una delibera di indirizzo per un adempimento ordinario di manutenzione

Ne dovremmo trovare migliaia ogni mese e non è così

D’altro canto perché mai un dirigente dovrebbe pretendere un atto di indirizzo trasferendo in tal modo la responsabilità alla politica?

L’unica possibilità è che potrebbe trattarsi di opere manutentive non dovute come nel caso( è solo una mera ipotesi)che si tratti di una strada privata e non di una strada pubblica

Ma se fosse così saremmo nel campo di interesse della procura, quantomeno di quella contabile.

Il che francamente ci sembra incredibile

Peraltro la delibera afferma che si tratta di una stradella comunale.

Ma se è una strada comunale perché mail la delibera?

 

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Pochi sono i fiumi calabresi passati agli onori della cronaca come il fiume Oliva, quel piccolo corso d’acqua che collega il mar Tirreno con l’Appennino Calabrese , attraversando i territori dei comuni di Aiello Calabro , Serra d’Aiello, San Pietro in Amantea e Campora san Giovanni di Amantea.

Parliamo di quel fiume che il blog di Focus nel novembre 2010 poneva tra i sette fiumi “orribili”, cioè tra i 7 corsi d'acqua più maltrattati, sfruttati e inquinati del paese.

Addirittura prossimo al Lambro ed al Sarno.

Un fiume( ancora oggi leggiamo sull’articolo) con uno stato ecologico non rivelato perché al tempo “I risultati delle analisi-erano- attualmente coperti da segreto istruttorio per le indagini in corso da parte della Procura di Paola”.

Una posizione privilegiata a causa- si leggeva- dello” smaltimento di rifiuti tossici e radioattivi, discariche”

E questo stato di osservato speciale non è ancora finito.

Recentemente, per via della pioggia intensa e della forte piena, una parte della briglia( che strano eufemismo per quella che invero sembra più una diga) una parte della base della briglia sottostante è crollata( praticamente una zona nella quale il cemento era già stato ferito al punto che mancando i piedi di appoggio , il parziale ribaltamento)

Una fessura dalla quale può ora uscire di tutto.

E per tutto intendiamo quanto depositatosi o depositato nell’alveo del fiume.

Da qui, da questa possibilità ,seppur teorica, la necessità di continui controlli.

Viene segnalata a tal proposito una attenta presenza degli investigatori.

Una presenza utile a conoscere la verità. Quella verità che si impone per sapere se questo fiume nasconde ancora od ha mai nascosto rifiuti tali da doversi continuare a considerare un luogo del male e non un semplice fiume dove per anni sono stati buttati indifferenziatamente rifiuti di più comuni ed in questi quanto normalmente si trovava( e si trova ancora oggi, purtroppo) negli RSU: plastica, vetro, batterie di auto, pile al mercurio, amianto, eccetera, con produzione di un percolato altamente pericoloso e tossico .

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