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La stampa locale riporta la notizia dell’attentato occorso ad un supermercato di Via Della Libertà.

Un attentato, in verità, già datato e che emerge con ritardo e con difficoltà , peraltro come tante altre cose di questa cittadina abituata ai silenzi della paura ed alle omertà come costume.

E come sempre in questi casi si interrogano le mute tele camerine urbane nella speranza di capire chi sia stato a portare questa ennesima intimidazione .

La stampa parla di una bottiglia incendiaria accompagnata da un bigliettino, non certamente natalizio.

Sempre la stampa dice che dalle dichiarazioni dei titolari del supermercato e dei dipendenti non risulta alcuna tentata estorsione.

Nella cittadina, invece, si dice che la bottiglia incendiaria sia scoppiata fragorosamente ed abbia impaurito gli abitanti del palazzo .

Difficile sapere la verità.

Sembra che nessuno abbia saputo nulla.

L’ amministrazione comunale che pur dovrebbe sapere quanto accade nella città ( il Sindaco è sempre l’autorità locale di PS) non ha emanato alcun comunicato, non ha convocato il consiglio comunale, non ha nemmeno offerto la propria solidarietà ai titolari ed ai dipendenti del supermercato.

Eppure certamente gli inquirenti hanno acquisito i filmati delle telecamere con logica conseguenza della conoscenza da parte della Polizia Municipale.

La verità conclusiva è che tra furti, rapine ed attentati si avverte prepotente sin dagli inizie del nuovo anno, la necessità di garantire ad Amantea maggiore sicurezza, di garantire la presenza di pattuglie( anche in borghese) di Carabinieri e PS .

E soprattutto la necessità di capire cosa stia succedendo.

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La prima solidarietà è quella espressa dall’UDC con il seguente comunicato stampa del 13 gennaio

“A nome mio personale, del Segretario cittadino dell’UDC Giovanni Aloe, del Coordinatore dei Giovani del nostro partito Biagio Miraglia, di tutti gli iscritti all’UDC di Amantea e del Capogruppo in seno al Consiglio Comunale di Amantea Pasquale Ruggiero, esprimo la più sincera vicinanza al Sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta.

Al vile gesto subito dal Sindaco Aieta, nella giornata di ieri, le istituzioni, nel proprio insieme, debbono rispondere con fermezza, decisione e tempestività.

Ci auguriamo vivamente che la gente per bene della nostra provincia e della nostra regione - che senza ombra di dubbio rappresentano la stragrande maggioranza dei calabresi - sentano il dovere di esprimere con forza la loro solidarietà a un corregionale impegnato nel governo della città di Cetraro, peraltro duramente colpita il 21 giugno 1980 anche dall’omicidio dell’ex Sindaco Giannino Losardo.

Auspichiamo che nel più breve tempo possibile possano essere assicurati alla giustizia i responsabili di tale gravissimo atto che oltre a minare la serenità del Sindaco Aieta e dalla sua famiglia, minacciano pesantemente la tenuta democratica e la libertà dei cittadini di Cetraro.

Infine, un invito al Sindaco Giuseppe Aieta ad andare avanti nella consapevolezza che agli uomini migliori della nostra terra spetta il compito di guidare la Calabria verso il riscatto sociale, culturale ed economico. Analoga solidarietà e uguale incitamento lo rivolgiamo all’intero Consiglio Comunale di Cetraro.      

                                                                            Il Consigliere Comunale Gianfranco Suriano

                                                                                           (Portavoce UDC Amantea)  

A seguire oggi 14 gennaio il comunicato dell’amministrazione comunale. Ecco il testo

A nome mio personale e dell’amministrazione comunale esprimo affettuosa vicinanza e solidarietà all’amico Giuseppe Aieta, sindaco di Cetraro. L’intimidazione subita, che inquieta e indigna le forze sane della società, è l’ennesimo attentato perpetrato ai danni di un amministratore pubblico della nostra terra. Siamo certi che tale deprecabile atto, sul quale ci auguriamo facciano piena luce la Magistratura e le forze dell’ordine, non intaccherà il suo prezioso lavoro sul campo a difesa della legalità e del vivere civile.

Michele Vadacchino

Sindaco del Comune di Amantea (Cs)

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La Statale 18 è per i calabresi tirrenici la via dell’amore. Su questa arteria lavorano decine e decine di giovani prostitute italiane, europee ed extra europee.

Al massimo, finora, la vecchia ordinanza del sindaco Tonnara ( non più ripetuta da Vadacchino) ma limitata ad Amantea.

Di ieri l’altro invece l’arresto di un venticinquenne bulgaro Stoyanov Stoyan indiziato di sfruttamento della prostituzione.

È stato tratto in arresto dagli uomini della Sezione Investigativa del Commissariato di polizia di Lamezia Terme perché indiziato dei reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Da circa due mesi , infatti, l’attenzione degli investigatori era stata indirizzata su una serie di reati contro il patrimonio, specie furti in esercizi commerciali, commessi lungo i paesi della costa tirrenica lametina.

“Nel corso delle indagini veniva eseguito attento monitoraggio di una serie di personaggi di nazionalità bulgara stabilitisi nel comune di Gizzeria e sospettati anche di far parte di una banda dedita ai furti.

Gli appostamenti hanno consentito di appurare che un gruppo di bulgari gestiva in maniera sistematica le attività di prostituzione lungo la SS 18, accompagnando le donne sul posto, compiendo attività di vigilanza nei pressi dei luoghi e provvedendo al prelievo delle donne. Tutte le attività di indagine svolte di pedinamento ed osservazione venivano documentate con foto e riprese video che testimoniano la sistematicità nella gestione dell’attività illecita.

Nella serata di ieri lo Stoyan, già identificato in più occasioni nel corso delle indagini, è stato bloccato nei pressi di località Torrevecchia e, alla luce delle gravi evidenze probatorie, tratto in arresto per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, essendo emerso anche che parte dei cospicui incassi giornalieri veniva corrisposto all’uomo.

All’esito delle indagini svolte è stata inoltrata una dettagliata informativa alla Procura della Repubblica Lamezia Terme ( Sost. Proc. Dr. Maffia ) e lo Stoyan è stato associato alla Casa Circondariale di Lamezia Terme”

Ora tocca agli sfruttatori delle prostitute che lavorano sulla SS18 nei tratti di Nocera-Falerna-Amantea.

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