Scusateci se non abbiamo pubblicato la parte quarta del ricorso dei Vigili urbani; siamo stati distratti da altre notizie come lo scippo, l’allagamento di Coreca, eccetera
Ora riprendiamo. Ma avvertiamo che “ non finisce qua”
Abbiamo già detto che il ricorso presenta aspetti che fanno fortemente riflettere non soltanto sulla legittimità degli atti concorsuali( su quali si pronuncerà il TAR) quanto anche sulla logica che sottende i comportamenti delle pubblica amministrazione
Ed il quarto motivo del ricorso sembra ne esprima uno di forte interesse e che se non avesse dato luogo ad un ricorso comune avrebbe dato corso ad un sorriso, amaro, purtroppo!
In sostanza la ricorrente evidenzia che il regolamento dei concorsi del comune di Amantea dispone:
- Nell’art 26 che “ Sono ammessi alla prova orale i candidati che abbiano riportato una media di 7/10 ovvero di 21/30 nelle prove scritte”
- Nell’art 27 che “ La prova orale si considera superata e il concorrente abbia ottenuto una votazione non inferiore a 6/10 ovvero a 18/30”
Poi la ricorrente rileva e contesta che il bando di concorso in contrasto con il regolamento e senza alcuna giustificazione e/o motivazione all’art 11 dispone che :
-“Conseguono l’ammissione alla prova orale i concorrenti che abbiano riportato in ciascuna prova scritta una votazione di almeno 21/30”
-“ La prova orale si considera superata con una votazione di almeno 21/30”.
Ora il “Bando di concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura di n 6 posti part time a tempo indeterminato di Agente di Polizia Municipale categoria di accesso C1” pubblicato in esecuzione della deliberazione di Giunta n 289 del 15/12/2011(testuale), all’art 11 reca il capoverso:
-“Visto il regolamento sull’ordinamento generale degli uffici e dei servizi approvato con deliberazione di Giunta n 605 del 13/08/1997 e smi”
e di seguito il capoverso:
“Visto il regolamento per la disciplina dei concorsi approvato con deliberazione della Giunta n 224 del 12.11.2003 e smi”
Ma allora, se il bando trova legittimazione nella stessa esistenza del regolamento, che del bando è presupposto, può il bando medesimo disporre diversamente dal regolamento se non prima esso sia stato preventivamente modificato?
E che cosa significa “ visto il regolamento” se non lo si vede e non lo si applica?
La risposta la si trova nella stessa delibera di giunta n 289 del 15/12/2011, nella quale si legge:” Visto il regolamento per l’accesso agli impieghi del personale dipendente approvato con deliberazione della GC n 224 del 12.11.2003 ed integrato con successiva deliberazione di GC n 138 del 18.06.2008”
La risposta, cioè, è che il regolamento è stato visto! E questo per quanto non si possa fare a meno di rilevare che sembra che la delibera di giunta abbia approvato non uno ma due regolamenti; il primo denominato “Regolamento per la disciplina dei concorsi”, il secondo denominato “Regolamento per l’accesso agli impieghi del personale dipendente”.
Da questi ricorrenti confusioni ed errori il ricorso.
Se, come dovuto, si fosse applicato il regolamento non solo la ricorrente ma anche una seconda candidata avrebbe superato con 19/21 la prova orale e sarebbero rientrate nel novero dei vincitori; al contrario sono state ritenute inidonee.
Da qui la richiesta di annullamento del concorso.
…continua…..
Nella foto giornata di studio per Vigili Urbani 4 dicembre 2013.
Amantea come Napoli.
Non solo Napoli, s’intende.
Usiamo la città di Napoli come simbolo di una situazione sociale degradata e forse senza soluzione, la città della disperazione, della violenza, dove può capitarvi di tutto, che siate turista straniero o visitatore proveniente dalla Calabria, la città delle emozioni, dove vi possono rubare il cellulare, la borsa, la catenina.
Era tempo che non avvertivamo questa brutta sensazione di insicurezza.
Amantea città perbene, Amantea città controllata e sorvegliata nientemeno che da 31 postazioni di videosorveglianza comunale che vigilano sulla città h24.
Amantea la città della musica e del teatro.
Ed invece può capitare che due balordi ancora da individuare vi scippino la borsa e vi sbattano per terra se tanto, tanto vi permettete di resistere loro.
Balordi che magari e come sembra vengono da fuori.
Non importa se siano italiani o meno ( già ma poi che significa italiani?) . Sono tanti gli extracomunitari, in particolare dell’est Europa, come sembra siano classificabili gli scippatori di stasera, che vivono nella precarietà sociale , pronti a riempire le patrie galere italiche ed a vivere a spese dello Stato italiano.
Né importa se, come appare probabile dal fatto che hanno agito a viso scoperto, sembra siano giunti nella città con un’ auto e solo per fare scippi e rapine.
Importa che la comunità non è stata nemmeno allarmata.
Importa che le nostre donne, anche giovani come quella alla quale è stata scippata la bors,a camminino nelle strade deserte di domenica sera senza preoccupazione e senza nemmeno il senso di allarme di eventi già occorsi.
Lo scenario è il mercato nuovo dove sono aperti solo due esercizi commerciali e dove l’illuminazione è scarsissima.
Così scarsa che anche se ci fosse stata( come dovrebbe esserci) una delle postazioni di videosorveglianza non si riuscirebbe, con ogni probabilità a vedere nulla.
E sono nemmeno le 19.00, praticamente in prima sera.
Immediato l’intervento dei carabinieri della locale caserma che hanno sentito i pochi testimoni e che con ogni probabilità stanno conducendo le indagini e probabilmente girando la città alla ricerca di questi extra comunitari .
E certamente il comando dei CC non mancherà di verificare , posto che funzionino, le 31 postazioni di videosorveglianza 24h, alla ricerca dell’auto con la quale è scappato lo scippatore del mercato e che lo aspettava nei pressi del luogo dello scippo
Omettiamo le generalità della giovane scippata che si accompagnava alla figlia e le formuliamo l’augurio di superare immediatamente il trauma vissuto.
E contestualmente anche per l’approssimarsi delle feste natalizie invitiamo la gente a stare attenta, cominciando a chiudere per bene la borsa, tanto più se è vero che ci sarebbe stato un tentativo di furto poco dopo sulla SS18.
Amantea. Un terzo motivo di ricorso è relativo alla violazione dell’articolo 10 del bando di concorso approvato con delibera della GM n 289/2011.
Il bando dispone che la Prova Orale è costituita da un “Colloquio individuale sulle materie previste per la prova scritta” .
Il ricorrente richiama a tal punto le materie oggetto della prova scritta che elenca , tra le altre, una unica dizione relativa alla legislazione commerciale: “ Disciplina del Commercio dei pubblici esercizi”.
Una dizione incomprensibile considerato che i pubblici esercizi sono quelli rientranti nell’alveo dell’art 86 del TULPS e cioè Bar, pizzerie, ristoranti e simili.
Cosa ben diversa dal commercio, ulteriormente distinguibile in commercio all’ingrosso, commercio al minuto, commercio su aree pubbliche.
Di Pietro avrebbe detto “Che ci azzeccano i pubblici esercizi con il commercio?”
Orbene, il ricorrente ascrive alla dizione “Disciplina del Commercio dei pubblici esercizi”, esclusivamente il concetto di “pubblici esercizi” come se, in sostanza, i pubblici esercizi fossero una parte del commercio e non, al contrario, esercizi pubblici, con una legislazione propria e diversa dagli esercizi commerciali o meglio dalle attività commerciali.
Da qui la richiesta di annullamento per eccesso di potere per travisamento, essendosi poi fatte domande non sugli esercizi pubblici ma sul commercio su aree pubbliche.
Paradossale sarebbe che un vigile urbano non conoscesse la normativa in materia di commercio in sede fissa e di commercio su aree pubbliche , possibilità emergente appunto dalla ipotesi che il termine commercio fosse identificativo di pubblico esercizio e non della distinta attività commerciale.
Qual’è la realtà?
Quella che ancora una volta nella dizione “Disciplina del Commercio dei pubblici esercizi”, c’è la conferma della “approssimazione o disattenzione” della pubblica amministrazione del comune di Amantea dove sembra che talvolta non si sappia cosa si scrive, che nessuno legga ciò che scrive, e soprattutto che nessuno controlli alcunché, condizioni tipiche di una amministrazione che non ha, come nel caso, quantomeno, un controllore come il segretario comunale .
Ed ancora la approssimazione si denota nella stessa commissione giudicatrice che non ha evidentemente percepito l’errore, o se voete la dimenticanza, la omissione di una congiunzione.
Se infatti si fosse avuto un minino di conoscenza od almeno di attenzione si sarebbe scritto “Disciplina del Commercio E dei pubblici esercizi”, cioè due materie distinte.
Mi chiedo, infatti, se sarebbe stato legittimo un concorso per vigile urbano non in grado, poi, di controllare le attività commerciali, più di quanto non sia legittimo chiedere l’annullamento di questo concorso perché non si è scritto bene il bando .
Certo che i giudici dovranno avere una intensa capacità di perdonare l’approssimazione e la superficialità di una pubblica amministrazione come quella di Amantea.