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conteLunedì 26 febbraio 2024: Elezioni regionali in Sardegna. Vince Alessandra Todde del Movimento 5 Stelle alleata col Pd di Elly Schlein. Il candidato del centro destra sonoramente sconfitto nella sua città che amministra. Era nato in Sardegna un asse Pd-M5Stelle, che pareva dovesse durare a lungo. Conte e Schlein prendono lo stesso aereo e vanno a Cagliari a festeggiare l’inaspettata vittoria. Baci, abbracci, dolci a profusione, champagne, balli e insieme cantano “Bella ciao”. Era nato il campo largo? Macché, anche quella sera Conte parlò di campo giusto. Vabbè, la differenza pareva irrisoria, sempre di campo si parlava però. C’era l’Abruzzo dopo poche settimane. E’ arrivata la prima sconfitta del campo largo. E’ stato un incidente di percorso, scrissero i giornaloni. Quella sconfitta ha lasciato degli strascichi. Brucia ancora e le ferite non si sono ancora rimarginate. Arriviamo in Puglia e c’è un vero terremoto in quel di Bari. Centinaia di politici del Pd inquisiti e arrestati. Un assessore regionale della giunta del governatore Emiliano costretta a dimettersi. E cosa fa il leader dei grillini il Giuseppi di trumpiana memoria? Cavalca lo scandalo e accusa il Pd di corruzione elettorale. Va all’attacco e ritira il suo partito dalle primarie di Bari. Si doveva scegliere il candidato sindaco del capoluogo che doveva sfidare il candidato del centro destra nelle prossime elezioni amministrative del 9 giugno prossimo venturo. Ma a giugno, dopo tutto questo terremoto giudiziario, ci saranno le elezioni amministrative? Non credo. La Commissione d’inchiesta voluta dal Ministro Piantedosi valuterà la situazione che si è creata dopo il terremoto che ha sconvolto i piani del Sindaco De Caro, del Governatore Emiliano e del segretario del Pd Elly Schlein. Elly Shlein, poveretta, costretta ad ingoiare ancora dei rospi, lei che sin dalla sua nomina a segretario del Pd, ha cercato di mettere in piedi una alternativa credibile alla destra. Niente primarie a Bari, niente campo largo neppure a Torino. E anche in Piemonte problemi giudiziarie per il Pd, scambio di voti, compravendita di consensi, arresti e dimissioni. Pd e M5Stelle ognuno per la sua strada. Fra poche settimane scadrà il termine per la presentazione delle liste per le Europee. Si candiderà? Chi saranno gli altri candidati? Ci saranno Strada, Annunziata, Salis, Ruotolo, De Caro, Nardella, Bonaccini? Ha perso Ignazio Marino, l’ex Sindaco di Roma, il quale si è già candidato coi Verdi e Sinistra. Ha ancora il dente avvelenato perché fu costretto ad abbandonare anticipatamente la comoda poltrona di Sindaco di Roma. Ma c’è qualcuno che ancora non si arrende. L’alternativa al centro destra c’è e giura che si farà dopo il voto europeo. Deve passare la nottata, quando i fatti di Bari e di Torino saranno completamente dimenticati. Conte oggi contesta il Pd e il suo segretario, fa il ruvido, lo scontroso, l’offeso, ma lo sanno tutti anche i bambini dell’asilo nido che lui vuole essere al centro dell’attenzione, vuole a tutti i costi tornare a Palazzo Chigi. Con chi? Da solo? Macché! Col Pd e con Elly Schlein. Solo e soltanto con la sinistra può perseguire il suo sogno, il suo disegno. Ma se Forza Italia e ancora La Lega fossero disponibili, anche con loro farebbe una alleanza governativa. La farebbe anche col diavolo se fosse necessario. Non ci sono ostacoli quando c’è un nobile fine da raggiungere. E il fine per Conte è Palazzo Chigi. Vuole Palazzo Chigi, punto. E soffre, soffre e piange e si dispera come un bambino capriccioso, perché Elly Schlein e Co. non l’hanno ancora capito. Non c’è maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria, dice il sommo poeta al Canto V dell’Inferno. Conte rimpiange ancora ciò che ha perso.

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93231 amantea castello di amanteaAlcuni anni fa quando ancora nel mio paesello San Pietro in Amantea, una volta Frazione di Amantea ma ora Comune autonomo, esistevano le scuole materne, elementari e medie, ed io insegnavo nelle scuole di San Pietro-Centro, alla dirigente scolastica Prof.ssa N.N., proveniente dalla Liguria, i familiari spesso le chiedevano se per caso avesse incontrato qualche mafioso operante nella zona di Amantea e paesi limitrofi e se lei o la scuola avessero ricevuto delle minacce. Rispondeva seccata:- Ad Amantea e dintorni la mafia non esiste ed io non ho incontrato neppure un solo mafioso-. Questo alcuni anni fa. Ma ora? Leggendo i giornali regionali e i giornali on line ora Amantea è nel mirino della criminalità organizzata. Infatti alcuni giorni orsono sono state danneggiate le vetrate degli uffici comunali con alcuni colpi di pistola. Sorte analoga ha subito una agenzia di onoranze funebri. L’altro giorno una macchina Fiat parcheggiata in località Coreca, popolosa e rinomata Frazione del Comune di Amantea, è stata completamente incendiata da ignoti. Sono accorsi prontamente i Vigili del Fuoco di Paola, hanno spento l’incendio, ma la macchina era ormai completamente distrutta. I Carabinieri della locale Stazione di Amantea stanno facendo i primi accertamenti. Si tratta come hanno rivelato evidentemente di una azione dolosa come gli spari alle vetrate del Comune e all’Agenzia di onoranze funebri. Ma non era Amantea la regina del Tirreno? La bella, la nobile, la rinomata cittadina del basso tirreno cosentino fino agli anni 80 era la meta preferita e prediletta non solo dei cosentini ma anche dei tanti turisti provenienti dal Nord Italia. Affollavano la città, la spiaggia di Amantea, della Tonnara, di Coreca e di Campora San Giovanni e gli alberghi e le case in affitto erano sempre pieni di turisti e villeggianti. Ora, secondo Saverio Paletta, giornalista de “i Calabresi”, Amantea è precipitata in un declino che non mostra vie d’uscita. Il motivo? La mafia. E non solo. La caduta dei massi che hanno ostruito la strada che dal centro storico va alla marina ancora non sono stati rimossi. I residenti e la circolazione dei veicoli subiscono gravi disagi. Per non parlare dei vari commissariamenti del Comune che negli anni passati ci sono stati per infiltrazione mafiosa. Un Sindaco donna, la Sig.ra Sabatino, il primo Sindaco donna dopo 70 anni è stato addirittura disarcionato dalla sua stessa maggioranza.

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ulisse555Nel tentativo di far tornare indietro il tempo e far riapparire Lei nella mia vita, la luna era l’unica amica con cui riuscivo a parlare. A casa mia, la luna non bussava mai. Entrava sempre prepotentemente dalle persiane. Come le emozioni forti che non bussano mai.

Era una sera solitaria, lessi un libro, finché il mio cuore divenne arido. Mi pareva che la bellezza fosse una cosa plasmata da mercanti di parole. Stanco, chiusi il libro e spensi la luce. In un istante la stanza fu inondata dal chiarore zebrato della luna. Il cielo era di un blu notte e la luna sembrava riposarsi su di esso come un fiore che galleggiava seguendo una corrente invisibile.

In quella stessa notte, ritrovai me stesso perduto negli occhi di Lei. Delirava. Continuava a ripetere di patire quella passione. All’improvviso mi ritrovai steso ai suoi piedi con il cuore che mi spingeva verso di lei contro ogni ragione e mi chiedevo come avrei potuto salvare l’amore in quell’uragano.

Mi ero recato in riva all’Ulisse a cercare un raggio di sole con cui poter scaldare il mio di cuore. Nel grigio più grigio, visitai prima il mercato dei volatili per comprare degli uccelli per Lei. Poi mi recai al mercato dei fiori per comprare dei fiori, sempre per lo stesso amore. Mi recai al mercato dei rottami per comprare catene pesanti per trattenere il suo di amore.

Infine non mi restò che andare al mercato delle schiave per cercarla ma non la trovai. Disperato, avrei voluto affrontare con la spada in pugno quel suo amoroso sentimento, per rendermi libero da ogni desiderio mettendo ai ceppi la mia passionalità.

Da ragazzino avevo sempre seguito il principio: amo perché sono amato. Da uomo maturo ero amato perché amavo. Le sofferenze d'amore che risuonavano così spesso, le ripetute illusioni e delusioni che si incontravano, i tradimenti delle mie intime convinzioni, sentimenti e affidamenti, l'alternarsi di speranze e disperazioni, forse potevano essere affrontate con più vigore e convinzione se avessi avuto la consapevolezza e la competenza interna che ogni storia può avere un diverso finale e un differente personaggio da interpretare.

Troppo spesso mi ero lasciato coinvolgere dalla trama esterna della narrazione, appesantita nell'ascolto da ideologie e pregiudizi. L'amore e le sue conseguenze era un argomento in continuo svolgimento e declinazione nella vita delle persone e dunque anche nella sua. Senza la capacità libidica di investire e di rischiare di amare si soffoca lentamente, quietamente senza riuscire ad andare avanti, di non essere più in grado di essere se stessi e ci si lascia andare ad una grande sofferenza, soprattutto se si reputa di aver perso l’amore “giusto”, quello eterno.

Le sere azzurre di giugno, inondate di luce portano con sé parole lievi come il vento, eterne come le poesie di Rimbaud:

“Punzecchiato dal grano, a calpestare erba fina:

Trasognato, ne sentirò la freschezza ai piedi.

Lascerò che il vento mi bagni i lunghi capelli.

Non parlerò, non penserò a niente:

Ma l’amore infinito mi entrerà nell’anima,

E andrò lontano, molto lontano, da zingaro”.

Seducente il focus sulla natura terribile e insondabile delle passioni d'amore, intreccio complicato che comprende felicità e disperazione, narcisismo e paura della solitudine, in un continuo alternarsi di illusione e delusione. L'amore è uno degli stati emotivi più sconcertanti e contemporaneamente più naturali che attraversano la vita di un essere umano.

Secondo un mio modesto parere, era un piacevole attentato alla mia illusione di essere autonomo e indipendente e di non avere bisogno di nessuno, che verrebbe da chiedersi perché gli esseri umani si ostinano a tormentarsi, cercando qualcuno d'amare e da cui essere amati.

Non sarebbe più semplice accontentarsi di amarsi da soli? Il bisogno di amare e di essere amati può essere inteso come prototipo di ogni bisogno umano, e di ogni relazione tra esseri umani. Essere amati è desiderare di essere visti, e conosciuti, riconosciuti per quello che si è nella nostra interiorità più profonda e nascosta, nei nostri desideri più sfrenati di esistenza e di libertà.

Sono certo che è un bisogno di conoscenza, di riconoscenza, di ri-conoscenza. Se non puoi amare l'oggetto del tuo amore, sei condannato a "un perpetuo esilio da una patria inesistente". Pensavo spesso alla famosa aria di Cherubino nelle "Nozze di Figaro" di Mozart: "Voi che sapete che cosa è amor, donne vedete se io l'ho nel cor. Quello che provo vi ridirò; E’ per me nuovo, capir nol so…. Ch’ora è diletto, ch’ora è martir….Ricerco un bene fuori di me, non so chi’l tiene, non so cos’è…Tu che sai che cosa è amor, Donna vedi s’io l’ho nel cor”

Questi versi rimangono sorprendentemente veri: mi chiedo spesso se l'emozione che si prova sia amore, e cerco risposte al di fuori di me e non nel mio cuore.

“Dea possente, non ti adirare per questo con me: lo so
bene anche io, che la saggia Penelope
a vederla è inferiore a te per beltà e statura:
lei infatti è mortale, e tu immortale e senza vecchiaia.” Omero

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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