Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa: Appena sotto riporto e in allegato Word trasmetto, per conto del deputato Francesco Sapia, il comunicato stampa di cui all'oggetto.
Come sempre, resto a disposizione per ogni utilità.
Grazie molte per l'attenzione e cordiali saluti. Emiliano Morrone
«Accertare i fatti e le eventuali responsabilità penali e contabili» sulla nomina dei nuovi responsabili dei distretti sanitari dell'Asp di Cosenza.
L'ha chiesto il deputato M5s Francesco Sapia, della commissione Sanità, alle Procure di Cosenza, di Catanzaro e della Corte dei conti, cui ha presentato un esposto sulla mancata valutazione preliminare, da parte della direzione generale dell'Asp di Cosenza, dei dirigenti rimpiazzati, che il parlamentare ritiene «illegittimamente estromessi».
«Anche stavolta – prosegue il deputato 5stelle – si tratta dell'invalso e incontrollato spoyls sistem nell'amministrazione pubblica, nella fattispecie ad opera di un direttore generale, Raffaele Mauro, per il quale il governatore Mario Oliverio non ha mai provveduto ad attivare la procedura di decadenza, malgrado per legge obbligatoria, in caso di disavanzi di bilancio».
«Infatti – ricorda il parlamentare – l'Asp cosentina ha chiuso il bilancio dell’anno 2015 a meno 30 milioni e 371 mila e addirittura quello dell'anno 2016 non risultava adottato.
C'è dunque la necessità di una seria e rapida verifica della magistratura ordinaria e contabile, poiché è inammissibile che nelle aziende sanitarie si agisca a piacimento grazie alla protezione di un potere politico che si crede onnipotente e finora è rimasto impunito.
Confidiamo, in proposito, nella risoluta azione del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, al quale abbiamo già chiesto di avviare apposite ispezioni».
«Nello specifico – conclude Sapia – siamo davanti all'evidenza, avendo Oliverio volutamente omesso di intervenire sui 7 direttori generali, tra cui Mauro, che non hanno raggiunto l'equilibrio di bilancio.
Così questi manager continuano imperterriti a deliberare e alcuni di loro, come lo stesso Mauro e Sergio Arena, direttore generale dell'Asp di Crotone, anche in aperto contrasto con le norme vigenti su tutto il territorio nazionale».
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Cosenza
Uno scoop!
Siamo in grado di offrirvi uno scoop.
Potrebbe non essere vero quanto affermato dalla dottoressa Riccetti circa il potenziamento dello staff del Laboratorio di Analisi grazie al “ritorno” di una delle unità di cui ora di serve Paola
Stranamente (?) infatti con la nota 67316 del 14.5.2018 indirizzata alla dottoressa Bernaudo, al direttore del dipartimento prevenzione dottoressa Carmela Cortese, al direttore del distretto sanitario tirreno dottoressa Angela Riccetti, al direttore delle risorse umane dottor Remiglio Magnelli, al direttore STP OIV Antonio Gianni, è stata disposta la “Riassegnazione” della “biologa” Giuliana Bernaudo ad Amantea
Certo si tratta di una riassegnazione provvisoria” in attesa del processo di riorganizzazione aziendale con la definizione di ogni fase delle procedure avviate in esecuzione dell’atto aziendale approvato con DCA 117/2017, ma viene comunicata alla dottoressa Bernaudo, la “cessazione dell’incarico dirigenziale di direttore UOC “ Igiene degli alimenti e nutrizione” del dipartimento prevenzione, giusta delibera n 185 del 13 febbraio 2018”
L’incarico-dice la nota - era stata conferita in attesa che trovasse naturale scadenza il contratto individuale di lavoro stipulato con questa ASP in data 13 maggio 2013, con la presente “si dispone la riassegnazione della SV, in via temporanea e provvisoria, e nella qualità di dirigente biologo presso il Poliambulatorio di Amantea- distretto Tirreno- sede originaria di appartenenza”
Conclude, poi, la nota del dr Mauro con la affermazione che “a detta disposizione di riassegnazione, con effetto dalla data del 16 maggio 2018, seguirà relativo atto deliberativo”.
Ndr. Ma che sta succedendo?
Ed ancora, la combattiva ex direttrice di distretto si difenderà?
Ne siamo certi, anche se non sappiamo come!
Ma vi faremo sapere!
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Primo Piano
Una vicenda senza fine.
Ecco cosa riporta il Corriere della Calabria con il seguente articolo che proponiamo anche ai nostri lettori:
“Asp di Cosenza, denunce incrociate tra Mauro e Bernaudo
Tiene ancora banco la querelle sulle nomine. Due esposti nel giro di tre giorni sulla scrivania del procuratore Spagnuolo. Il dg e l'ex direttrice del distretto sanitario del Tirreno passano alle carte bollate Venerdì, 23 Febbraio 2018 14:52 Pubblicato in Cronaca
COSENZA Sulla scrivania del procuratore capo della Repubblica Mario Spagnuolo nel giro di tre giorni sono arrivate due denunce. La prima è quella di Giuliana Bernaudo, ex direttore del distretto sanitario del Tirreno, la seconda arriva dal direttore generale dell’Asp di Cosenza Raffaele Mauro. Gli esposti in procura hanno due oggetti diversi, anche se riconducibili all’intera vicenda delle nomine sui distretti territoriali. La dottoressa Bernaudo in un gesto di “autoaccusa” ha fatto presente alla procura come il suo trasferimento all’incarico di direttore dell’Unità operativa complessa “Igiene degli alimenti e della nutrizione del dipartimento di Prevenzione” fosse da conferire esclusivamente a chi in possesso di una laurea di medicina e chirurgia con tanto di specialistica. La manager invece ha terminato i suoi studi laureandosi in biologia. Ma il dg Mauro nel giro di tre giorni ha presentato una querela nella quale chiede all’autorità giudiziaria di intervenire per calunnia aggravata nei confronti della dottoressa Bernaudo, spiegando, inoltre, quella che è la sua posizione per tramite del suo legale Vincenzo Belvedere.
LA QUERELA Per il direttore generale, quanto riportato ai magistrati da parte di Giuliana Bernaudo è totalmente privo di fondamento. «Con tale atto - scrive il dg nella sua denuncia - la Bernaudo ha perpetrato intenzionalmente e scientemente una grave condotta calunniosa, poiché è ben consapevole di denunciare circostanze palesemente destituite di fondamento, quindi false, nell’attribuzione addirittura di ipotesi di reato che le farei commettere, compiendolo io prima di lei! Palese la coscienza e volontà con cui ha presentato tale calunniosa denuncia, in quanto la stessa ha piena consapevolezza delle norme che consentono il conferimento del suo incarico, rendendolo pienamente legittimo». Ad occupare il posto come direttore del distretto sanitario del Tirreno dopo la recente nomina è la dottoressa Angela Riccetti. La nuova nomina è stata l’occasione del contestuale passaggio al nuovo incarico, oggetto della contestazione, alla Bernaudo. L’ex manager faceva notare la presunta incompatibilità e il dg Raffaele Mauro rileva nella sua denuncia come «l’incarico conferito alla Dott.ssa Bernaudo è perfettamente coerente con le disposizioni contenute nel D.P.R. 10 dicembre 1997, n. 484 che indica le discipline alle quali possono accedere le varie categorie professionali del personale del ruolo sanitario del Servizio sanitario Nazionale».
LA POSIZIONE DEL DG Raffaele Mauro nel narrare i fatti alla procura del tribunale di Cosenza ricorda come la dottoressa Bernaudo abbia «immediatamente ricevuto da me (il dg) anche la normativa di riferimento!» motivo per il quale, sempre per come riporta Mauro, «la verità sia chiara anche a chi non si occupi di queste materie». Tutto è da ricondurre al “Regolamento recante le determinazioni dei requisiti per l’accesso alla direzione sanitaria aziendale e dei requisiti e dei criteri per l’accesso al secondo livello dirigenziale per il personale del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale”. «Con riguardo agli incarichi di secondo livello dirigenziale - prosegue la denuncia - quale quello di Direttore U.O.C. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Cosenza, conferito alla Dott.ssa Bernaudo (con la recente Delibera 185 del 13.2.2018), all’art 4, lett. E), n. 5, del citato Decreto si prevede che può essere conferito alla categoria professionale dei biologi, categoria alla quale la stessa appartiene. La norma è di elementare interpretazione ed è stata indicata alla dirigente»
Ndr-Nella foto Mauro e Bernudo al convegno di Amantea
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Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.
Nel caso si impone il richiamo del noto proverbio nel suo significato che è solo questione di tempo e poi chi compie azioni proibite, alla fine rischia di subire conseguenze rischiose.
Era il novembre 2012 quando vennero arrestati, tra gli altri, l’ex sindaco di Rende Umberto Bernaudo e l’ex assessore consigliere provinciale Pietro Ruffolo, notoriamente “colonnelli” di Sandro Principe.
E stamani infatti sono stati arrestati Sandro Principe, Umberto Bernaudo e Pietro Ruffolo .
Insieme l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli ed un ex consigliere comunale di cui al momento non è stata resa nota l’identità.
Per tutti sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Secondo la Dda di Catanzaro avevano finanziato e poi capitalizzato con 8 milioni di euro una cooperativa di servizi per “garantire occupazione e pagamento di uno stipendio mensile a soggetti legati da vincoli di parentela o contiguità a esponenti apicali del clan Lanzino”.
In pratica la coop Rende 2000, ribattezzata Rende Servizi dopo essere divenuta a partecipazione comunale grazie ai due politici e a 8 milioni di fondi pubblici, assicurava uno stipendio al luogotenente del clan, Michele Di Puppo, allo stesso boss della ‘ndrangheta Ettore Lanzino e ad altre persone affiliate o vicine all’associazione mafiosa, in cambio dell’appoggio elettorale in occasione delle consultazioni del 2009, vinte appunto dal centrosinistra.
I reati contestati a vario titolo sono concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio, corruzione. Le indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, sono state svolte dal Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Cosenza ed hanno delineato un "intreccio" politico/mafioso che ha consentito a candidati alle varie tornate elettorali per il rinnovo del Consiglio Comunale di Rende, dal 1999 al 2011, per il rinnovo del Consiglio provinciale di Cosenza del 2009 e del Consiglio Regionale della Calabria del 2010, di ottenere l'appoggio elettorale da parte di personaggi di rilievo della cosca di 'ndrangheta "Lanzino-Rua'" di Cosenza, già tutti definitivamente condannati per "associazione mafiosa", in cambio di favori.
Ora tutti gli altri gatti, in qualunque amministrazione ospiti , sono preoccupati.
La DDA può giungere anche a loro ed in particolare a quelli sui quali da tempo sta indagando.
E poi, come oggi, la gente dirà “ chi se lo sarebbe mai creso!”
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Cosenza
Dopo la visita a sorpresa (quasi a sorpresa) del commissario per il piano di rientro Massimo Scura, questa volta la visita da parte del dott. Raffaele Mauro, Direttore Generale ASP Cosenza dal 15 gennaio2016, in sostituzione del dr Filippelli, è programmata.
È uno degli effetti del lavoro della rete per la casa della salute che ha incontrato nei giorni scorsi il dr Fatarella, alla presenza del dr Mauro e del dr Iacucci.
Come noto di parlato sia della futura Casa della salute , sia del completamento dell’attuale struttura.
Un completamento atteso da moltissimi anni , da quando cioè venne realizzato l’ampliamento della struttura con l’ala a sud della qual venne realizzato solo l’ultimo piano.
Ci sono ben tre piani da completare e da utilizzare
Per esempio per accentrare tutti i servizi sanitari al momento posti in abitazioni private.
Per migliorare i servizi sanitari resi dal poliambulatorio
Successivamente il dr mauro avrà un incontro con le associazioni
Ovviamente saranno presenti il sindaco Monica Sabatino e la direttrice Giuliana Bernaudo
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Economia - Ambiente - Eventi
La procura di Cosenza accelera sulle indagini che riguardano l’ASP cosentina ed invia un avviso di conclusione delle indagini.
Parliamo di quattro importanti figure quali:
-il direttore amministrativo dott Aldo Senatore;
-l’ex direttore sanitario dottLuigi Palumbo, che ha svolto anche temporaneamente le funzioni di direttoe generale dell’ASP cosentina;
-la dirigente del distretto tirreno dottoressa Giuliana Bernaudo;
-il dott Carmine Bruno responsabile del procedimento.
I fatti contestati risalgono al dicembre 2014 .
Sembra ci si riferisca a quanto connesso con la delibera del direttore generale n 2524 del 2 dicembre 2014.
Sembra ci si riferisca all'assunzione di una collaboratrice in materie giuridiche per l'attivazione di uno sportello di informazione e orientamento.
L'incarico, fu cassato con una delibera dopo qualche settimana, e sarebbe stato a titolo gratuito. Secondo l'accusa, però, non sussistevano però le esigenze da parte dell'Asp e l'affidamento dell'incarico sarebbe avvenuto senza tener conto del personale già in servizio.
Da qui l’accusa di abuso d’ufficio.
Ricordiamo comunque che si tratta di una comunicazione scritta che mira a garantire il diritto di difesa costituzionalmente garantito con l’invito ad esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia.
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Primo Piano
“Un risultato – scrive il consigliere regionale Giuseppe Aieta – ottenuto con molto lavoro, intenso sacrificio e, soprattutto, poche chiacchiere.
Grazie al Dott. Lopez, a tutti i medici, ai tecnici, al personale tutto, con particolare affetto per Duilio che ho ritrovato sul campo di battaglia più ruggente che mai“.
Stiamo parlando della tac della quale Scarpelli il 23 aprile 2014 (vedi Corriere della Calabria) diceva: “Ormai sono a regime avendo già effettuato più di tremila esami con notevole riduzione delle liste d`attesa le Tac istallate a Paola, Praia a Mare, Castrovillari, Acri, Trebisacce, Corigliano, Rossano e sono in fase di ultimazione i lavori per la nuova Tac sempre a elevata tecnologia che verrà installata a Cetraro e nel Poliambulatorio di Rende.
Inoltre sono state definite le procedure per effettuare i lavori necessari nel rispetto della normativa vigente per l`istallazione delle nuove cinque Risonanze magnetiche 1,5 Tesla a Cetraro, Rossano, Acri, Praia a Mare e Rende».
Chissà se commettiamo il reato di lesa maestà chiedendo : Ed Amantea?
Sicuramente qualcuno dirà “ Peppe Marchè dai non esagerare ! Mò puru a tac? E chid’è!
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Alto Tirreno
Riceviamo e pubblichiamo, come richiesto, per intero, la nota di stamattina del direttore del Distretto sanitario Tirreno sulla assistenza ai profughi:
scrive la direttrice:
“buongiorno Direttore
nel ringraziarla per la tempestiva pubblicazione del mio " Diritto di Replica", volevo precisare che non è nelle mie corde innescare polemiche che, ahimè, ritengo non solo sterili, ma dannose.
La mia replica ha avuto come solo ed unico fine chiarire eventuali equivoci e far conoscere quanto il Distretto Sanitario stia facendo per l'assistenza sanitaria ai profughi.
Con il Sindaco di Amantea e l'intera Giunta il rapporto è più che sereno.
Ci confrontiamo spesso su temi che riguardano l'integrazione socio -sanitaria ed il rilancio del Poliambulatorio di Amantea.
Di certo le scarse risorse economiche sia del Comune che dell'ASP non consentono investimenti importanti, ma di certo non ci arrenderemo e cercheremo di far decollare l'assistenza territoriale.
Chiedo, formalmente, che questa mia precisazione venga pubblicata per intero.
distinti saluti.
giuliana bernaudo “
NdR: il nostro sito è sempre a disposizione per “ chiarire eventuali equivoci”, liberamente e senza condizionamenti di sorta , riportando la voce di quanti, ma soprattutto , però, riportando il più possibile la verità, anzi cercandola e non nascondendola.
Cordialmente Trn-news
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Politica