E’ ben noto che la sanità calabrese è come l’esercito di Franceschiello.
Cioè una istituzione priva di organizzazione con tantissimi generali di corpo di armata, di generali di divisione, e tantissimi ufficiali, tutti pieni di mostrine ma con pochi soldati e pure male armati.
Una sanità che la pone ultima in Italia per la qualità del servizio, a cominciare dai LEA, cioè dei Livelli essenziali di assistenza.
Ora le Regioni all'unanimità hanno approvato l'intesa sui nuovi (Lea).
Lo ha reso noto il presidente Stefano Bonaccini al termine di una riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni.
Bonaccini ha sottolineato "Con il varo dei nuovi Lea in sanità abbiamo alzato l'asticella della tutela della salute in Italia".
La proposta approvata dalle Regioni sarà più tardi vagliata dalla Conferenza Stato-Regioni.
"Sono norme attese da molto tempo e innovative che miglioreranno la qualità dell'assistenza sanitaria ai cittadini.
C'è stato un lavoro di preparazione approfondito, condotto dallo Stato e dalle Regioni, a dimostrazione che è possibile condividere grandi obiettivi comuni.
Una impostazione che forse dovremmo considerare anche oggi, nel momento in cui con il piano 'Casa Italia' stiamo riconoscendo la necessità per il Paese di un progetto decennale di prevenzione".
Nessun problema.
Ultimi siamo ed ultimi saremo.
Sempre sanità alla Franceschiello, senza apparecchiature, con lunghissime liste di attesa, con generalissimi pieni di medaglie, coccarde e nastrini, precari assunti illegittimamente dalla politica nell’assordante silenzio delle magistrature e qualcuno che responsabilmente lavora per coloro che non possono scappare e curarsi fuori regione.
Una sanità da grandi parate.
E dove in occasione di visite a bordo delle Alte Autorità si darà l’ordine “Facite Ammuina” così che « tutti chilli che stanno a prora vann' a poppa
e chilli che stann' a poppa vann' a prora;
chilli che stann' a dritta vann' a sinistra
e chilli che stanno a sinistra vann' a dritta;
tutti chilli che stanno abbascio vann' ncoppa
e chilli che stanno ncoppa vann' bascio passann' tutti p'o stesso pertuso:
chi nun tene nient' a ffà, s' aremeni a 'cca e a 'll à".
Ed Amantea è l’ultima in Calabria.
Grazie alla politica ( di ogni tempo), grazie alla burocrazia ( di ogni tempo), grazie ai ladri ed agli approfittatori, nessuno escluso.