Intascava i soldi delle multe attraverso intimidazioni e finti verbali. Così ieri il capo dei vigili di Perona, in provincia di Pavia, è stato arrestato in flagranza di reato. L'uomo, Maurizio De Padova, faceva le multe in zone isolate, di preferenza a camionisti stranieri, a donne e anziani, più facili da intimidire. Al momento dell'arresto aveva appena scritto un verbale a un camionista olandese che non aveva le cinture di sicurezza e si era fatto dare ottanta euro in contanti. Nell'auto che usava in privato, parcheggiata vicino al Comando, i carabinieri hanno trovato un centinaio di verbali di accertamento per un importo di circa 10 mila euro che non sono stati versati all'ufficio della polizia locale e diversi verbali di accertamento falsificati in bianco, come quello usato per raggirare l'olandese. Ci sono testimoni però che hanno detto di aver dato dei soldi al comandante proprio perché non facesse il verbale. Lui si è giustificato spiegando che doveva pagare i debiti contratti per pagare la cucina alla figlia che si è sposata da poco. A insospettire i carabinieri è stato il fatto che De Padova, con il sole e con la pioggia, si metteva a fermare auto e camion in zone isolate, anche tre o quattro alla volta, una procedura a dir poco inusuale. Così nell'ultimo mese sono iniziati i controlli. Ad incastrarlo è stata decisiva la dash-cam, cioè la videocamera montata per motivi di sicurezza all'interno della sua macchina di servizio (che nell'ultimo caso, però, aveva avuto l'accortezza di spegnere prima di fare la multa al camionista olandese). I filmati verranno esaminati dai magistrati della Procura di Pavia e intanto i carabinieri stanno cercando di identificare tutte le vittime del capo dei vigili per capire da quanto aveva messo in piedi il giro di multe.
La Pubblica Amministrazione dovrebbe dare il buon esempio di etica e di civiltà. Ma a volte, anzi spesso, non è così.
Tutto accade niente di meno che fuori dall'Ufficio Gestione Verde Urbano, a Roma. Un utente, indignato, ha fotografato un cartello esposto fuori dalla porta e lo ha postato su una pagina Facebook. In moltissimi si sono scatenati contro il messaggio contenuto nel cartello, tanto da creare un vero e proprio caso. C'è comunque chi mette in dubbio la veridicità del cartello, e chi crede che sia stata una trovata da parte di qualcuno per sottolineare la maleducazione degli impiegati.
Ecco cosa c'è scritto: «Il pubblico si riceve nei giorni di martedì e venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00 previo appuntamento telefonico. L'altri giorni (l'errore è del cartello ndr) dobbiamo lavorare. Si prega d non essere insistenti, altrimenti ci vedremo costretti, anche se contrario alla nostra educazione, a prendervi a parolacce ed insulti».
La replica del Campidoglio: solo una goliardata interna
«Questa mattina ci e' stata segnalata l'esistenza di un incredibile avviso, offensivo nei confronti degli utenti, esposto in un ufficio dell' amministrazione capitolina. In qualita' di vicesindaco e di assessore al Personale, ho predisposto un' immediata verifica: il cartello era effettivamente esposto presso i locali di un servizio operativo di supporto agli uffici di gestione del Verde urbano, spazio che, mi è stato assicurato, non e' aperto al pubblico». Lo scrive su facebook il vicesindaco di Roma, Luigi Nieri. «Il cartello era una sorta di atto goliardico interno - aggiunge - Ho sentito l' assessore all'Ambiente che mi ha confermato che il cartello e' stato immediatamente rimosso, a tutela dell' immagine di Roma Capitale e della serieta' dei suoi dipendenti, che si impegnano ogni giorno, fra mille difficolta', a fornire il miglior servizio possibile alla cittadinanza. (Da Il Mattino)
I dati italiani sono i seguenti: Renzi 46,7%, Cuperlo 38,4%, Civati 9%, Pittella 5,1%
E' il giorno dei risultati delle primarie tra gli iscritti al Partito democratico. Zoggia, responsabile organizzazione, comunica i numeri (non definitivi): Matteo Renzi vince nei circoli con il 46,7%. Gianni Cuperlo è al 38,4%, Pippo Civati al 9,19% e Gianni Pittella leggermente sotto il 6%. Man mano che i dati arrivano il quadro dei risultati si fa un po' meno oscuro. Matteo Renzi è in vantaggio e per la prima volta è il suo sfidante Gianni Cuperlo ad ammetterlo.
Il suo comitato ha numeri leggermente diversi: «Dai dati in nostro possesso, su circa 269.140 voti espressi risulta che Matteo Renzi è al 44,6%, Gianni Cuperlo è al 40,5%, Pippo Civati al 9.8% e Gianni Pittella al 5.1. A questi dati mancano Reggio Calabria, Catanzaro, Caserta, Asti, Bolzano, Rovigo dove non si tiene la convenzione provinciale e i dati di Salerno dove noi abbiamo chiesto l'annullamento della convenzione».
Cuperlo non è deluso dallo svantaggio: «A settembre i sondaggi mi davano al 5%, poi ho fatto un balzo ed ero al 14 ed invece ho preso il 40%».
Il caso Salerno. Secondo Davide Zoggia, il voto sospeso a Salerno non può cambiare l'esito: «Non è stato fatto il conteggio sul differenziale che potrebbe portare un eventuale ribaltamento dell'esito del voto di Salerno sull'esito finale della corsa nei circoli dei candidati alla segreteria nazionale. Si tratta di 12 mila voti, il che può certamente impattare ma non cambiare il risultato finale».
In Calabria ,invece, ecco i dati.
A Cosenza, dopo l'elezione alla segreteria provinciale di Luigi Guglielmelli, gli ex diessini, guidati da Mario Oliverio e Nicola Adamo, ottengono per Cuperlo oltre il 48% degli iscritti, mentre Renzi si ferma al 39,8%.
Buono anche il 9% di Gianni Pittella, sostenuto dall'area che fa capo all'ex parlamentare Mimmo Pappaterra e al sindaco di Castrovillari Mimmo Lo Polito. Quest'ultimi, considerato che Pittella non ha ottenuto il pass per accedere alle primarie aperte dell'8 dicembre, hanno già fatto sapere di convergere nella seconda fase sul nome del rottamatore.
In questo modo Renzi supererebbe Cuperlo
Civati (per cui si stanno spendendo alcuni dirigenti come Peppuccio De Vuono e Giovanni Caporale) supera di poco il 3%.
A Reggio Calabria Cuperlo ottiene il 45% e Renzi il 44%. Pittella guadagna un buon 8% . Civati, invece, deve accontentarsi del rimanente 3%.
Anche a Vibo vince Cuperlo con oltre il 58%. Per Renzi, comunque,c’è una buona percentuale di oltre il 37%. Civati e Pittella non riescono a raggiungere nemmeno il 2% dei voti degli iscritti.
A Crotone Pittella raggiunge il 25,6%, Cuperlo ottiene il 25,9% , Civati prende poco più dell’1 % e Renzi arriva quasi al 48%.
A Catanzaro il Caos. Le due parti sono in un guerra dura e senza soluzione.
La Calabria, in sostanza, va contro corrente rispetto all’Italia.
All’8 dicembre, allora!