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L’udienza preliminare si sta svolgendo nell’aula ''Occorsio”, al primo piano del Tribunale potentino

Oggi 11 novembre gli imputati per la gestione delle spese di rappresentanza della regione Basilicata compariranno oggi davanti al gup Tiziana Petrocelli del Tribunale di Potenza.

Rimborsopoli , l’inchiesta sulla gestione dei rimborsi per le spese di segreteria e rappresentanza dei membri del parlamentino lucano e quelli per l’attività dei gruppi consiliari.

Imputati di falso e peculato saranno 22 consiglieri uscenti, tra cui l’intero ufficio di presidenza del Consiglio e la giunta regionale con l’aggiunta dell’unico assessore esterno.

16 sono stati raggiunti da misure cautelari, alcune della quali poi riviste nella più semplice misura del divieto di dimora nel capoluogo della regione, : Rosa Mastrosimone (Idv) e Vincenzo Viti (Pd), Nicola Pagliuca, capogruppo Pdl , Antonio Autilio (Idv), Paolo Castelluccio (Pdl), Agatino Mancusi (Udc), Alessandro Singetta (Misto), Mario Pici (Pdl) , Mario Venezia (FdI) e Rocco Vita (Psi), Vincenzo Ruggiero (Udc), Franco Mollica (Udc) , Antonio Flovilla (Udc), Innocenzo Loguercio (Psi), Antonio Potenza (Pu) e Antonio Tisci (Pdl).

Altri indagati per somme inferiori come il presidente della giunta regionale Vito De Filippo (Pd) e gli assessori Nicola Benedetto (Idv), Luca Braia (Pd), Roberto Falotico (Udc), l’“esterno” Attilio Martorano, Marcello Pittella, Vincenzo Santochirico (Pd), Giuseppe Dalessandro (Pd), Antonio Di Sanza (Pd), Franco Mattia (Pdl), Michele Napoli (Pdl), Pasquale Robortella (Pd), Luigi Scaglione (Pu) e Gennaro Straziuso (Pd), Pasquale Di Lorenzo (Fli), Innocenzo Loguercio (Psi), Vilma Mazzocco (Cd), Giacomo Nardiello (Pdci), Donato Salvatore (Psi) e Antonio Tisci (Pdl).

A seguito della richiesta avanzata dal candidato governatore di Sel Maria Murante laRegione Basilicata si costituirà parte civile

Anche un’associazione di consumatori ha presentato la costituzione di parte civile: su entrambi gli atti dovrà poi pronunciarsi il gip.

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Ha disturbato tantissimi giornalisti e politici .

Solo uno fu capace di prenderlo a calci: ricordate fu Paolo Frajese.

Ma non demorse.

Paolini cercava sempre di apparire.

Lavorò perfino come attore nel cinema porno

E fece anche una apparizione in un film hard “Confessioni private” con Sara Tommasi.

Ha raccontato di essere stato cresciuto in un clima bigotto .

Di essere stato violentato da parte di un prete, quando aveva quindici anni.

E per questo lanciò vari messaggi contro la pedofilia

Solo messaggi perché secondo i carabinieri di Roma avrebbe pagato per indurre due minori ad avere rapporti sessuali con lui.

Non solo, ma deve rispondere anche di detenzione di materiale pedo-pornografico

L’accusa è doppia . In primis induzione della prostituzione minorilee in secundisproduzione di materiale pedopornografico.

Infatti durante le perquisizioni sono state trovate alcune foto dove Paolini sarebbe ritratto in atti sessuali con minorenni.

Per il momento le indagini si stanno concentrando su due minorenni, di 16 anni, di cui uno italiano ed uno rumeno, che sarebbero per ora le uniche due vittime.

Ma i minorenni saranno sentiti per sapere se ci sono altri casi

Un altro caso dopo quello delle baby squillo di Roma nel quartiere dei Parioli, che offre spunti per profonde riflessioni.

Nella foto Paolini “sfotteva” facendo il segno del carcere. Oggi è stato arrestato!

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Di Pietro è sceso nella vera capitale della Calabria, a Lamezia Terme, dove ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha annunciato la “rinascita” di IDV e la sua presentazione alle prossime europee.

“Idv, con umiltà ma con tanta determinazione , ripropone e si ripropone in un'alleanza di centrosinistra per dare un programma unitario a questo Paese perché le larghe intese hanno dimostrato che servono soltanto per mantenere al potere delle persone con il principio del veto».

Non solo ma ha anche affermato che «Con Idv si può tornare a governare per fare il bene dei cittadini e non l'interesse di pochi».

Insomma IDV come Garibaldi parte dal sud.

Similmente a Garibaldi ha il rosso non sulle camicie ma nel posizionamento politico.

Diversamente da Garibaldi non è venuto con vascelli ma ha usato l’aereo.

Diversamente da Garibaldi non ha i “mille” ma pochissimi amici.

Diversamente da Garibaldi che dopo il successo si è dato all’agricoltura, Di Pietro si è dato all’agricoltura dopo la solenne bocciatura alle politiche (per via del fatale sostegno al progetto politico di Antonio Ingroia, altro ex magistrato).

Ma lui dice che non va bene.

“Ho appena finito la vendemmia – dice il protagonista della stagione di “Mani pulite” – poi farò l’olio, ho gli animali. Ma il problema è che devo vendere a prezzi troppo bassi. Per esempio l’olio a 4,7 euro al chilo e non conviene per via del sistema della distribuzione: bisogna cambiarlo”.

Che non si presenti per questo, cioè per cambiare il sistema di distribuzione dell’olio?

No! Non sembra, sembra, al contrario, che intenda fare politica sul serio, intanto affermando che : “È finito il tempo di Berlusconi, di Bossi, di Di Pietro, dell’uomo al comando. Oggi dobbiamo dare spazio ai giovani. Chi ha un po’ di esperienza nel suo campo può dare una mano: io avendo fatto il magistrato c’azzecco sulla giustizia, oppure su cosa vuol dire rilanciare la piccola e media impresa per quanto riguarda l’agricoltura e gli agriturismo. Ma dobbiamo metterci al servizio. Non pensare di prendere voti perché siamo belli. Capito?”.

Che avrà voluto dire?

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