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Scrive la minoranza del comune di Longobardi nelle persone di Nicola Bruno e di Francesco Cicerelli.

 

“Si è tenuto ieri, alle 10 del mattino, presso la casa municipale di Longobardi, il consiglio comunale, in prima convocazione, avente all'ordine del giorno l'approvazione del conto del bilancio 2015 e del bilancio di previsione 2016/2018.

 

Malgrado "l'impossibilità a partecipare dei consiglieri di minoranza -ha dichiarato il capogruppo Nicola Bruno- la seduta si è svolta regolarmente senza l'opposizione ed in pochi minuti".

 

Infatti "alle 10 e venti circa -continua Bruno- il consigliere Francesco Cicerelli si recava in consiglio ed apprendeva che l'assise era già terminata.

Neppure i due cittadini presenti si sono resi conto dello svolgimento della stessa.

Ora come si fa ad approvare in pochi minuti due documenti importanti come il conto consuntivo ed il bilancio di previsione?


E' evidente che i consiglieri di maggioranza partecipano alle sedute consiliari per alzare o abbassare la mano senza entrare nel merito degli argomenti.

Inoltre, più volte abbiamo segnalato l'opportunità di tenere i consigli di pomeriggio onde consentire la partecipazione sia dei cittadini sia dei consiglieri, impegnati in attività lavorative, a differenza di qualche amministratore che di non lavorare ne ha fatto una ragione di vita.

Chiediamo con forza che il Prefetto adotti gli opportuni provvedimenti".

Comunque "è evidente -continua il consigliere Bruno- la totale fallimentare gestione del comune. Non solo il bilancio di previsione 2016/2018 è privo di qualsivoglia programmazione, ma se si confrontano i dati del conto consuntivo 2015, con quelli del 2014, emerge che nessuna riduzione è stata effettuata sul fronte delle spese.

 

Anzi, passando da 4.263.477,29 euro del 2014 a 4.540.196,43 euro del 2015, si evince un incremento consistente delle spese generali di circa 300.000,00 euro.

Sicuramente questo non voleva essere ascoltato dalla maggioranza".

Lo stesso organo di revisione, sul rendiconto 2015 "evidenzia -conclude Bruno- riserve: infatti "l'eventuale mancata approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale -si legge nella relazione- da parte della corte dei conti, non consentirà il pagamento dei debiti con fondi di bilancio e potrà compromettere l'equilibrio economico e finanziario dell'Ente".  

Pubblicato in Longobardi

il comune informaLongobardi– La maggioranza guidata dal sindaco Giacinto Mannarino ha distribuito, nei giorni scorsi, il giornalino comunale, con cui porta a conoscenza dei cittadini l'operato del proprio governo: <<delibera no triv, delibera di adesione alla legge sulla legittima difesa, delibera rondini, fibra ottica, tanta frutta gratis per tutti (del banco alimentare!), lungomare (costruito e ricostruito male più di una volta, con sperperìo di denaro pubblico!) ecc., ma Longobardi ha bisogno di programmazione e questa maggioranza, in questi anni, non solo non ha mai programmato nulla, ma si è resa responsabile del c.d. predissesto, come si evince dalla delibera di consiglio n° 11 del 02/09/2014, con la conseguenza di "tributi al massimo", "zero servizi" e "zero investimenti">>. E’ quanto affermano i consiglieri di opposizione del comune di Longobardi Francesco Cicerelli e Nicola Bruno. <<Chiunque –prosegue il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- si rende conto che viviamo in un paese abbandonato, con grosse potenzialità, mortificate e non valorizzate da una maggioranza miope, che assiste, tra l'altro, ad un'apertura a giorni alterni degli uffici postali, al rischio chiusura della scuola elementare della frazione marina, che non è capace di garantire il servizio di raccolta differenziata nè l'acqua potabile, che non è capace di portare a termine il c.d. "casermone", il mercato coperto, il piano strutturale comunale, il piano comunale di spiaggia, di mettere a norma la tribuna del campo sportivo ed ancora, oggi, lascia intendere che la "panacea" ai nostri debiti sia l'autovelox, non utilizzato, quindi, per scopi preventivi, ma per far quadrare il bilancio e, addirittura, giustifica i debiti ed, in particolare, i debiti fuori bilancio "fatti -si legge nel giornalino- a fin di bene", come le gite o i passaggi televisivi pubblicitari! E si sono ben guardati dal riconoscere, a titolo di debiti fuori bilancio, i giornalini comunali per un totale di euro 8.289,60!>> Il vero problema <<è che qualcuno -conclude Bruno- pensa di essere in dittatura, in cui non esiste la libertà di parola e di critica e che basti un pò di frutta (tra l'altro, del banco alimentare) per poter governare. Questi sono i fatti, sotto gli occhi di tutti!>>.  

Pubblicato in Longobardi

Una dopo l’al tra la dichiara zione di voto del Consigliere arch. Sergio Ruggiero – Ca pogruppo lista Nuova Primavera e quella dell’ex asses sore Gianfran co Suriano raggiunto tele fonicamente.

 

 

 

 

 

 

1)Dichiarazione di voto

DEBITI E SITUAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA DEL COMUNE.

All’esito dello studio della Relazione dell’Organo di Revisione, che rappresenta in forma organizzata i dati del bilancio economico dell’Ente, rilevo alcuni elementi a mio parere indicativi sia dello Stato dell’Ente medesimo, sia sulle modalità di determinazione della politica finanziaria messa in campo dall’Amministrazione.

  1. Il ricorso alle anticipazioni di liquidità è eccessivo. Il continuo, reiterato, e sostanzioso ricorso alle anticipazioni di tesoreria è chiaro sintomo di squilibrio dei conti comunali.
  2. Le spese di cui al titolo I° (spese correnti di gestione, sulle quali maggiormente occorrerebbe concentrare gli sforzi della razionalizzazione), continuano a crescere inesorabilmente. Erano di euro 11.638.000 nel 2013, erano di euro 12.267.000, nel 2014 e sono diventati euro 12.433.000 nel 2015. Un aumento di oltre il 10% in due anni (schema pag 9).
  3. Appare veramente irrealistico determinare un avanzo del risultato d’amministrazione di euro 6.425.000 addirittura disponibile (schema pag. 12) mentre il conto economico reca un risultato di esercizio negativo di euro 715.165 (schema pag. 33). Questa rappresentazione mi appare come l’esercizio di un’alchimia contabile finalizzata a giustificare una inesistente disponibilità di spesa, secondo un’abitudine che appartiene ad altri tempi. Io credo che la situazione complessiva del bilancio sia veramente difficile, tale da richiedere maggiore chiarezza e più prudenza.
  4. Le entrate tributarie nel 2015 hanno registrato una riduzione di oltre un milione di euro, passando da 9.254.011 nel 2014 a 8.184.235 nel 2015 (schema pag 15). Ciò denota una effettiva difficoltà della Giunta di organizzare il sistema comunale della gestione dei tributi. Da questo punto di vista mi sento di esortare l’Amministrazione ad un proficui ed effettivo potenziamento del servizio. Dunque le spese correnti aumentano (vedi punto 2) e le entrate tributarie diminuiscono. Non sarà questa la ragione del diniego dei mutui da parte della C.D.P.?
  5. Il comune utilizza diversamente le risorse in avanzo del servizio delle lampade votive e dalla gestione del porto turistico (cioè riceve più entrate rispetto ai costi registrati) (schema pag. 18); ma non mi risultano corrispondenti investimenti nelle medesime infrastrutture.
  6. I residui attivi e passivi accumulati nell’anno 2015 raggiungono cifre considerevoli, pari ad oltre il doppio della media degli ultimi cinque anni. (schema pag. 30). Ciò nasconde l’intendimento, o meglio, la possibilità di aumentare la disponibilità all’aumento della spesa corrente.
  7. Il conto economico evidenzia un risultato economico chiaramente negativo per oltre 700.000,00 euro (schema pag. 33). E’ drammatica la riduzione del patrimonio netto comunale che passa da 38.000.000 del 2014 a 26.000.000 (schema pag. 35) Se è vero che le cifre esposte nel conto economico e nel conto patrimoniale restano ancora indicativi, è certo che il sistema contabile e di bilancio messo in piedi da questa Amministrazione lascia molto a desiderare, esprimendo di fatto un chiaro trend negativo.

Si assiste dunque ad un significativo aumento di residui attivi e passivi, dove si nascondono le inefficienze della macchina comunale, e contemporaneamente ad un maggiore ricorso all’indebitamente per le spese di gestione (o correnti). Si assiste peraltro ad una costante riduzione del patrimonio comunale e ad una perdita del risultato economico di gestione.

Temo che questa Amministrazione continui a gestire l’Ente con l’ottica dell’approssimazione, in cui si assiste all’aumento dell’indebitamente malcelato fra le pieghe dei residui e ad un sempre maggiore ricorso alle anticipazioni di tesoreria, con l’obiettivo di spostare i debiti sulle future generazioni. I dati di bilancio restano impietosi, con questi dobbiamo fare i conti, ma con un senso di responsabilità che purtroppo continuo a non vedere.

Rilevo infine come alcune situazioni debitorie siano state apprese dai giornali e non notificateci dall’Amministrazione al fine di consentire una costruttiva discussione in ambito consiliare, a scapito della chiarezza che si impone.     Il Consigliere Sergio Ruggiero

2) abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex assessore comunale Gianfranco Suriano che non si è sottratto alla nostra domanda e che ha dichiarato quanto segue:

“Condivido pienamente la fotografia del bilancio comunale relativa all’anno 2015 rappresentata dall’amico Sergio Ruggiero nell’ultimo consiglio comunale.

Molti sono i dati andamentali e le misure di alcune voci contrastanti tra di loro che non consentono di comprendere chiaramente l’effettivo stato di salute del bilancio.

In ogni caso alcuni sintomi sono ben chiari e farebbero giungere alla conclusione che il nostro comune possa essere vicinissimo ad una situazione di deficit strutturale.

Tra l’altro tale critica condizione potrebbe essere acuita, ad esempio, dal fatto che nel rendiconto appena approvato gli accantonamenti per rischi oneri derivanti da cause legali sembrerebbero sottodimensionati rispetto alle stime prudenziali da fare per legge, ma questo è solo , ripeto, un esempio.

Tutti coloro che rivestono cariche pubbliche, su questo tema, dovrebbero parlare chiaro ai cittadini considerato che qui si tratta di amministrare i loro soldi.

Questo non è un argomento da partito preso!”

Pubblicato in Politica

Tutti lo sanno ma nessuno ci crede. Forse per scaramanzia!

Tutti, cioè, sanno che il nostro comune è oberato di debiti.

 

Quello che non si riesce a sapere è la loro entità.

Ma forse non lo si vuole sapere.

Di certo esistono, di certo vengono dal passato e sembra che non vi siano responsabili.

Già! E poi a che serve cercare uno o più responsabili?

Mica questi responsabili saranno mai chiamati a rimborsare i debiti.

 

Per scienza contabile e politica nessuno ha mai pagato i debiti fatti in nome e per conto del comune.

Esiste, cioè, il principio della incertezza ed indeterminatezza del debito e quello della irresponsabilità personale. Tutt’al più si potrà dire che la responsabilità sarà della intera amministrazione. Il che, tutto sommato, è vero ove si consideri che comunque anche la minoranza avrebbe potuto e dovuto contestare e denunciare questi debiti che poi saranno pagati dai cittadini.

 

Già! La certezza assoluta è che qualcuno questi debiti li dovrà pagare e sono i cittadini. Ma non solo quelli attuali. No! Anche quelli futuri, cioè anche quelli ancora non nati. I nostri incolpevoli figli e nipoti.

 

Quali debiti?

Ecco l’ultimo è quello che emerge dal debito intimato dalla Commissione europea che ha disposto che la Calabria deve pagare per le seguenti 43 discariche illegali: Amantea, Belmonte Calabro (2), Caloveto, Campana, Colosimi, Falconara Albanese, Firmo, Laino Castello, Longobardi, Maierà, Malito, Mendicino, Mormanno, Pietrapaola (2), Sangineto, Maida, Tortora, Verbicaro, Villapiana, Umbriatico, Badolato, Davoli, Gizzeria, Isca sullo Jonio, Magisano, Martirano, Martirano Lombardo, Petronà, San Floro, Sellia, Soveria Simeri (2), Taverna, Reggio Calabria, Acquaro, Gerocarne, Jappolo, Pizzo Calabro, Ricardi, Sana Calogero e Sorianello.

 

Il ministro dell'Ambiente Galletti davanti alle commissioni congiunte Politiche Ue e Ambiente ha detto : «Le somme delle sanzioni pagate dallo Stato Italiano sono oggetto del diritto di rivalsa da parte del Mef nei confronti delle Regioni, secondo gli importi a ciascuno spettanti computando le discariche di pertinenza secondo quanto disposto dall'art. 43, legge 234 del 2012».

Infatti, il comma 10 del citato articolo stabilisce che “ Lo Stato ha altresì diritto, con le modalità e secondo le procedure stabilite nel presente articolo, di rivalersi sulle regioni, sulle province autonome, sugli enti territoriali, sugli altri enti pubblici e sui soggetti equiparati, i quali si siano resi responsabili di violazioni delle disposizioni della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950, resa esecutiva dalla legge 4 agosto 1955, n. 848, e dei relativi Protocolli addizionali, degli oneri finanziari sostenuti per dare esecuzione alle sentenze di condanna rese dalla Corte europea dei diritti dell'uomo nei confronti dello Stato in conseguenza delle suddette violazioni”.

Il Ministero anticipa, dunque, ma Regioni e Comuni devono rimborsarlo. E sugli 80 milioni di euro totali, alla Calabria tocca restituire al Mef oltre 16 milioni di euro (16.281.404,10).

Ed infatti lo scorso primo aprile dagli uffici della Ragioneria generale dello Stato è partita una comunicazione indirizzata sia alla Cittadella regionale che alle sedi delle 40 amministrazioni comunali coinvolte nelle sanzioni.

Ai fini del recupero «degli importi anticipati dallo Stato si invita codesta Regione, quale responsabile in solido con i Comuni in indirizzo, (...) a voler concordare con gli Enti locali le modalità attraverso le quali provvedere al suddetto reintegro che, in base alla normativa vigente, può avvenire anche mediante compensazione, fino a concorrenza dei rispettivi importi, con altri trasferimenti dovuti dallo Stato».

Tradotto: mettetevi d'accordo e mandateci i soldi, altrimenti tratterremo i fondi statali che vi spetterebbero. E fatelo in fretta: «Trascorsi 90 giorni dalla ricezione della presente, se non ci saranno indicazioni sulle modalità di reintegro, si procederà al recupero delle risorse in questione a carico dei singoli Enti interessati ai sensi della normativa vigente».

L’importo dovuto dal comune di Amantea è pari a 388. 233,50 euro.

E sarà difficile, per non dire impossibile che sia pagato dalla regione.

Vedremo se il comune metterà questo debito nel bilancio preventivo del 2016.

Vi faremo sapere.

Pubblicato in Politica

Il Consigliere comunale del Gruppo “La Nuova Primavera” Sergio Ruggiero ha chiesto al comune la urgente convocazione del Consiglio Comunale per trattare della grave situazione economica e finanziaria dell’Ente.

 

Questo il testo:

“Il buon senso pretende che venga fatta subito chiarezza in merito alla situazione economica e finanziaria del nostro Comune.

 

Lo chiedono i cittadini in difficoltà che attendono risposte, lo chiedono i dipendenti comunali che hanno bisogno di certezze circa la corresponsione degli stipendi, lo chiedono tutti i Soggetti che vantano spettanze nei confronti del Comune.

 

Lo chiedono, infine, tutti i cittadini attenti alle sorti dell’Ente, preoccupati a causa delle voci che si rincorrono e dagli articoli di stampa usciti in questi giorni.

Come gruppo di Minoranza avevamo già contestato la politica dell’Amministrazione in carica, secondo noi inadeguata a mettere al riparo l’Ente dall’instabilità economica, rilevando scarso rigore nel rapporto tra entrate e uscite, la “leggerezza” di una politica solerte nell’accensione di nuovi mutui e nella dilazione dei vecchi, la discutibile convinzione espressa in più circostanze secondo la quale i conti dell’Ente giustificherebbero ulteriore capacità di indebitamento.

 

Abbiamo anche sollevato dubbi circa l’adeguatezza delle relazioni del Revisore dei conti allegate agli esercizi contabili, tendenti, a nostro parere, a “sottovalutare” un andamento indirizzato al dissesto finanziario.

Ed ora, la Cassa Depositi e Prestiti oppone un rifiuto all’accensione di mutui per l’esecuzione di opere pubbliche, a testimonianza del fatto che esiste un gravissimo problema di bilancio, come peraltro gli indicatori contabili denotano con evidenza.

Riteniamo che l'Amministrazione debba assumersi la responsabilità, morale prima che politica e civile, di esprimersi con chiarezza circa la reale situazione.

Deve cioè rendere noto alla comunità se è vero che Amantea rischia il fallimento e se, come da più parti paventato, esiste l’eventualità che dopo la prossima approvazione del bilancio, l'Amministrazione possa dichiarare il dissesto finanziario, aprendo una fase di gravissimi disagi per tutti i cittadini.

 

E’ questa la ragione per la quale il Nostro gruppo Consiliare, con prot. 4853 del 30 marzo, ha rivolto al Sindaco una formale richiesta in copia del diniego di concessione mutui pervenuta dalla Cassa Depositi e Prestiti.

Lo scrivente, a nome del proprio gruppo consiliare, chiede pertanto al Presidente del Consiglio Comunale la convocazione urgente di un Consiglio aperto con questo argomento all’ordine del giorno. Cordialmente   Amantea, 01 aprile 2016 Il Consigliere Sergio Ruggiero



Pubblicato in Politica

Ci sono ammini stratori che tentano di sopravvivere a se stessi e per farlo inventano di tutto, anche il trasferi mento alle future generazioni dei debiti creati nel tempo da loro stessi e dai loro predecessori.

Il problema è sempre lo stesso ed è quello di garantire senza opportuni e sufficienti mezzi finanziari la maggior parte dei servizi necessari per una società evoluta e povera.

Come fare? Semplice, facendo debiti che poi qualcuno sarà chiamato a pagare; l’altro!

Già, direte. Facile parlare da fuori senza la responsabilità di amministrare, di fare scelte difficile e che possono essere contestate , di non avere più i voti necessari per essere non solo eletti ma vincitori nelle elezioni!

No! E’ facile invece continuare a creare debiti con la consapevolezza che saranno trasferiti per forza alle incolpevoli future generazioni che avranno quanto oggi hanno i cittadini gratis o quasi proprio per pagare quello che oggi pretendiamo senza pagare.

Ma sembra che ormai si sia ad una svolta

Sembra cioè che gli imbrogli nei bilanci stiano per essere scoperti; sembra che le tariffe dei servizi comunali che diventano sempre più alte portino verso forti reazioni sociali, sembra che i costi della salute riducano i servizi, soprattutto ospedalieri, così che per curarsi si debba andare fuori regione spendendo fonti finanziarie che non creano lavoro e reddito in Calabria.

Ed allora stamattina un amico di un paese vicino mi ha detto :” Sono pieni di debiti e non riusciranno a chiudere il Bilancio preventivo del 2016, così che saranno costretti a dimettersi”

Certo esiste una soluzione, sia pure difficile da praticarsi.

Ed è quella di far pagare le tasse a tutti.

Basterà, cioè, combattere fortemente la evasione tributaria.

Una lotta possibile solo nella misura in cui non ci siano gravi stati di compromissione della zona grigia ( politica od amministrativa ad ogni livello ) e comunque solo se gli investigatori accederanno agli atti dei relativi uffici tributari . In verità basta poco ma non possiamo dimenticare di essere in Calabria dove ( è cosa di questi giorni) si scopre dopo 30 anni che parte delle fognature di Vibo sversano in un canale ( il Sant’Anna) e giungono al mare insieme ad Alluminio, mercurio e ferro oltre che all’escherichia coli. 30 anni!!!!

O basterà utilizzare in modo fortemente opportuno le poche risorse economiche degli enti locali scegliendo con oculatezza le opere da realizzare.

Vi starete chiedendo se le dimissioni siano una risposta alle gravi situazioni finanziarie.

No, non lo sono, ma sono la necessaria anticamera al dissesto finanziario , all’allontanamento dei responsabili dello stesso ed al controllo dell’ente da parte dello Stato.

Pubblicato in Politica

nicola brunoLongobardi– Riconosciuti 700 mila euro di debiti fuori bilancio del comune di Longobardi, nell’ultima assise consiliare, tenutasi lo scorso 30 dicembre, alle ore 9.30, presso la sede municipale.

 

Duro il commento del capogruppo di minoranza Nicola Bruno: “Dopo oltre un decennio, finalmente, i debiti fuori bilancio sono approdati in consiglio per il loro riconoscimento. Dopo oltre un decennio, finalmente, i creditori potranno pagarsi. Oltre al danno, però, anche la beffa: ritardato pagamento ed “accettata” riduzione del 40% del credito hanno penalizzato gli aventi diritto. I debiti fuori bilancio sono e restano una realtà patologica nella vita dell’ente locale. Non bisogna essere bravi a trovare i soldi per ripianare i debiti fuori bilancio; bisogna essere bravi a non fare debiti fuori bilancio.

 

Qui sono una prassi, una storia vecchia e pesano come un macigno sulle casse comunali. Molti di essi non rientravano nella casistica tassativa di cui all’articolo 194 del tuel, eppure sono stati approvati, a maggioranza, dal consiglio, come per esempio “passaggi televisivi pubblicitari per € 7.200,00, fornitura materiale ufficio per € 18.737,55, enel-depuratore consortile per € 136.367,68, canoni demaniali per € 14.000,00, montaggio panchine per € 2.500,00 ed energia elettrica pubblica illuminazione per € 94.110,83”.

Come mai la procedura di riconoscimento è stata utilizzata per giustificare e pagare spese conosciute e conoscibili? Bisognava farvi fronte con la procedura ordinaria ed, in caso di  incapienza dei capitoli, l’amministrazione avrebbe dovuto effettuare le necessarie variazioni di bilancio. In questo elenco, poi, mancano tante altre posizioni debitorie più importanti e più gravi che presentano lati non chiari e persino elementi di dubbia legalità”. Contrario il voto dell’unica minoranza presente: “Beninteso, i creditori devono essere pagati o dall’ente o da chi ha commissionato i debiti non riconoscibili. Il nostro voto contrario –ha dichiarato il consigliere Bruno- è relativo ad una prassi illegittima ma anche ad una questione di metodo: il revisore dei conti avrebbe dovuto essere presente, come richiesto, per i necessari chiarimenti sui provvedimenti da approvare, visto il parere favorevole espresso sulla base di fascicoli estratti a campione”.

Pubblicato in Longobardi

 Logo MoVimento 5 stelleL’annunciata svolta per Rende non c’è stata. Al massimo si è trattato di un vivacchiare assonnato in quel di via Rossini per la maggioranza di centro destra che continua, a fasi alterne, a tenere in vita l’esecutivo Manna.

Tracciare un consuntivo di questo anno che si avvia alla conclusione è finalmente possibile, ed è un consuntivo in negativo che segue performance impalpabili per la città e per i suoi abitanti.

Tutti, ma proprio tutti i problemi sono ancora irrisolti, mentre le soluzioni rintracciate dalla maggioranza gravano ancor più sulle tasche dei contribuenti. L’aumento della Tari (per non parlare del servizio scadente e della puzza di spazzatura che ormai ammorba la città) per i cittadini è solo un aspetto di manovre finanziare di cui ci ricorderemo negli anni a venire. È il caso della rinegoziazione di oltre 270 mutui con la Cassa depositi e prestiti, il cui lascito appesantirà le future gestioni comunali per altri 29 anni (e cioè fino al 31 dicembre del 2044). O ancora la falsa uscita dal predissesto finanziario, coperto con 10 milioni di euro del fondo di rotazione che altro non sono che un nuovo mutuo che il Comune dovrà estinguere entro il 2025. E poi l’innalzamento degli affidamenti diretti fino a 40mila euro per non dover giustificare con nessuno il perché di alcune scelte e di alcune ditte.

Ma non c’è solo l’aspetto finanziario a rendere poco credibile l’azione politica di questo esecutivo. Complessivamente non abbiamo mai riscontrato manovre a favore dei cittadini ma piuttosto abbiamo potuto osservare la messa in pratica di un metodo di lavoro (da noi denominato il “metodo discoteca”) attraverso il quale Manna e i partiti che lo tengono in vita hanno imposto alla città decisioni impopolari, neanche prese da loro, anzi con la politica cittadina sempre prona a scelte compiute altrove, valutazioni di capitale importanza per il futuro di Rende su cui né il Consiglio Comunale né i cittadini sono stati in alcun modo consultati o tenuti in considerazione. Scelte che da novelli “principe” di questa realtà hanno imposto, senza affrontare preventivamente i temi di discussione, il più delle volte di capitale importanza per la tenuta della democrazia nel nostro Comune, in Aula. La storia si è ripetuta uguale a sé stessa nel caso dei trasporti (che tornerà di moda anche nei primi mesi del 2016 con il fantasma della metro leggera che si aggira per l’area urbana), così come nel caso della Sanità (che temiamo possa ripresentarsi bruscamente senza preventivo e necessario dibattito in Aula).

Per non parlare poi dell’ambiente e della sua tutela. Anche qua, come nel caso Legnochimica, l’esecutivo ha preso e perso solo tempo, e solamente le nostre azioni di forza, come la messa in mora inoltrata nel giugno 2015 che ha portato il sindaco – finalmente – a denunciare la società in liquidazione per omessa bonifica pur di non incorrere egli stesso in una denuncia, hanno messo in moto alcuni meccanismi di una macchina politica amministrativa completamente intorpidita.

Ma cosa si sta facendo per le periferie abbandonate a sé stesse? E per l’isolamento sociale e culturale del centro storico? Nel migliore dei casi qualche inaugurazione, qualche convegno, qualche passerella istituzionale, qualche spennachiato albero di Natale. Tutte cose che lasciano il tempo che trovano, che sono già state spazzate via dal presente di questa città.

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rende

Pubblicato in Comunicati

Ecco il comunicato stampa di Francesca Menichino del M5s.

Nel pomeriggio del 13 novembre 2015 si è tenuta la Commissione consiliare Bilancio con i seguenti punti all’ordine del giorno:

-          Variazione di bilancio per 1.100.000 euro in aumento;

-          Rinegoziazione dei mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, cioè circa 10 milioni di euro spalmati fino al 2040;

-          Richiesta alla Cassa Depositi e Prestiti di un’altra anticipazione di 5 milioni di euro da restituire in 30 anni.

 

Gli stessi punti che saranno oggetto del Consiglio comunale il prossimo 18 novembre.

La notizia in sostanza è: altri debiti, lasciati pure in eredità alle prossime generazioni ed alle future amministrazioni.

 

Mai come adesso ho la netta la percezione che per i conti del nostro bilancio non ci sia più speranza: il dissesto è dietro la porta.

Ma come è possibile che il nostro comune già fortemente indebitato per un importo di circa 21 milioni di euro continui ad indebitarsi? Questo chiediamo all’Assessore competente e a tutta la giunta i cui atti sono collegiali. E quali saranno le rate di tutti questi mutui? Come vi si farà fronte?

 

Com’è possibile che non ci sia nessuno degli amministratori che capisca che l’unica necessità impellente è ridurre la spesa?

Ho chiesto quali siano stati, dall’inizio della consiliatura, i tagli alla spesa. Mi ha risposto il sindaco: “Abbiamo risparmiato con le assicurazioni” ma non mi ha saputo dire quanto (forse 1000 o 2000 euro di premi?) e mi ha parlato della nuova aggiudicazione del servizio delle “Strisce blu” la cui percentuale per il Comune è salita dal 12% al 50 %, senza rendersi conto che questa non è riduzione di costi ma aumento delle entrate. Quindi i tagli sono prossimi allo zero.

 

Per il resto si continua soltanto a spendere. Pensate solo ai 130 mila euro del programma estivo (circa il doppio dell’anno scorso) che gridano vendetta davanti a tutti i lavoratori che non vengono pagati regolarmente: operai delle cooperative, dipendenti della Multiservizi spremuti fino all’osso e diversi lavoratori che gravitano attorno al Comune.

Ma non c’è niente da fare. Chi non vuole ascoltare non ascolta e chi deve continuare a curare gli “orticelli” continua a fare solo questo. Di recente il nostro Comune è stato anche “visitato” da un ispettore del Ministero delle Finanze, e l’illegittimità della presenza del sindaco padre continua a non essere sanzionata da nessuno nonostante le nostre segnalazioni.

 

Il Consiglio comunale è paralizzato e tutto viene deciso nella Giunta e nella Ragioneria del Comune. Tutto ciò con la compiacenza di chi, il segretario comunale, dovrebbe garantire il rispetto della legge.

Siamo al collasso totale, abbiamo debiti e contenziosi con tutti i fornitori dei servizi fondamentali: acqua, luce, gestione dei rifiuti, depurazione.

Ricopro il mio incarico di consigliere comunale con profondo rispetto del ruolo e dei 1367 cittadini che hanno voluto il M5s nel Consiglio Comunale e di tutti i cittadini di Amantea.

 

Ieri ancora una volta ho provato vergogna al pensiero di poter essere anche solo minimamente associata a tali amministratori.
Continueremo a lottare giorno dopo giorno con il gruppo M5s di Amantea, certi che esiste un modo diverso ed onesto di gestire la cosa pubblica.
E ci auguriamo con tutto il cuore per il futuro di questa città, che tutto questo finisca al più presto!”.

 

NdR. Ora aspettiamo che il resto della opposizione contesti la Menichino di pressapochismo, se non di mancanza di lucidità, oppure che tutti loro si dimettano immediatamente lasciando ad altri il compito di fare una giusta e necessaria opposizione.

Pubblicato in Cronaca

bilancioGiorno 1° settembre sono stati approvati, all’unanimità dalla maggioranza e tre voti contrari della minoranza, il bilancio di previsione 2015 e il pluriennale 2015-2017.

 

Quest’anno, il bilancio di previsione presenta diversi fattori di novità, che riguardano sia i trasferimenti statali  che le modifiche normative. Il Comune di Lago perde nel 2015 124mila euro e, dal 2003 ad oggi, 400mila euro di trasferimenti dallo Stato. Al problema della cassa si aggiunge, poi, in maniera articolata e complessa, la difficoltà oggettiva del passaggio alla nuovo sistema di contabilità armonizzata.

 

Basta tener presente tutto ciò per capire quanto sia difficile garantire i servizi senza aumentare le tariffe e far fronte agli accresciuti costi di gestione mantenendo invariata la pressione fiscale.

Tengo ad evidenziare che, nelle settimane scorse, la Corte dei Conti ha rilevato un aumento generalizzato della pressione fiscale da parte degli Enti locali in misura del 50% riguardo agli ultimi due anni.

Il Governo Renzi si dice estraneo a questo aumento della pressione fiscale ma appare chiaro anche ai ciechi che è il Governo a determinarla con la sua politica dei tagli lineari (cioè indiscriminati) ai trasferimenti statali. Il Governo taglia i trasferimenti ai Comuni e i Comuni sono costretti a ridurre i servizi e/o ad aumentare i tributi comunali. Con questa politica renziana i Comuni sono completamente abbandonati a se stessi nel rapporto con i cittadini, ai quali non restano che le false verità dispensate dal Governo centrale.

 

L’Amministrazione da me guidata sta facendo di tutto per garantire tutti i servizi, senza aumentare la pressione fiscale e, anzi, ha previsto delle sostanziali agevolazioni a diverse categorie di cittadini.

Abbiamo diverse opere pubbliche già finanziate per l’anno 2015 per un importo di 1.311.000 euro.

Nessuna tariffa comunale è stata aumentata (TASI,IMU,IDRICO, FOGNARIO), ad eccezione di una rivisitazione della TARI necessitata dall’avvio della Raccolta differenziata, che, com’è noto, nel primo anno di gestione comporta un aumento della spesa, per poi determinare una riduzione della stessa già dal prossimo anno, in misura da noi stimata del 26% circa con un evidente grande vantaggio per i cittadini.

Per non far pesare sulle famiglie e sulle attività produttive questo modesto aumento della TARI, abbiamo modificato il Regolamento sulle entrate comunali prevedendo che tutte le categorie artigianali e/o commerciali godano una riduzione del 50% della TARI, nonché una riduzione di 1,5 punti sull’IMU da loro dovuta.

Inoltre, per i cittadini che abitano al di fuori del centro abitato del Paese e che optano per lo smaltimento autonomo dell’umido, è anche prevista una riduzione della TARI, in misura non ancora quantificata.

Coloro che trasferiscono la propria residenza nel Comune di Lago mantenendola per almeno tre anni beneficeranno della riduzione della TASI anche per il quarto anno.

Inoltre, coloro che avviino attività commerciali nel centro storico beneficeranno della esenzione dell’IUC per il primo anno e della riduzione del 50% per il secondo anno.

Il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015 garantisce gli equilibri finanziari di parte corrente e di parte capitale.

Analizzando le varie voci del bilancio di previsione 2015 e di quello pluriennale 2015/2017, si rileva  una elevata autonomia finanziaria ( cioè la percentuale di entrate proprie  rispetto al totale delle spese correnti) pari all’84%, garantita, peraltro, da un consistente fondo di svalutazione crediti pari a 111 mila euro per il 2015 e a 117 mila euro per il 2016/2017.

E’stato rispettato il patto di stabilità interno, nonostante le penalizzanti modifiche normative introdotte dalla legge di stabilità 2015.

Le spese del personale sono diminuite rispetto alla media del triennio 2011/2013.

Questi sono scelte concrete e fatti reali che testimoniano il lavoro che questa Amministrazione comunale sta portando avanti con grandi sacrifici e nell’interesse generale della comunità di Lago.

              - Arch. Vittorio CUPELLI, Sindaco di lago

Comunicato comune di Lago.

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