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La Sanità in Calabria è in una condizione così vergognosa che ormai non resta che chiedere rilevanti sanzioni penali per coloro che hanno lasciato e stanno lasciando la popolazione calabrese abbandonata a se stessa ed impossibilitata a curarsi se non ha soldi per ricorrere al sistema privato, sempre e stranamente capace di dare risposte quasi immediate ai bisogni degli ammalati.

E’ inutile rivolgersi alla Politica che è e sarà la prima responsabile di questa sciagurata situazione, tesa come è a dare posti di lavoro ai propri amici, parenti, sodali, magari con il trucco della precarietà che diventa poi stabilità obbligata dopo le reazioni di piazza

Quella politica che prende semplicemente atto che quasi 300 mila calabresi all’anno per curarsi “emigrano” nel nord e dimentica che con quanto si spende per evasione sanitaria potrebbero lavorare migliaia e migliaia di calabresi .

Ed allora non resta che chiamare le forze dell’ordine, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, per accertare se chi viene pagato con fondi pubblici ed addirittura rappresenta lo Stato adempie con coscienza e capacità ai suoi obblighi

E soprattutto per sapere perché non vengono garantite a tutti i calabresi le medesime risposte sanitarie ed in particolare modo le risposte tempestive.

Cominciano i messaggi di speranza. Giunger notizia che i Carabinieri abbiano acceduto al Reparto di Odontoiatria speciale dell’Ospedale di Cetraro di cui una determina dell’Asp di Cosenza aveva preannunciato la chiusura dell’ambulatorio ed il suo spostamento dell'ambulatorio dall’Ospedale di Praia a Mare, provocando un esposto del direttore sanitario dello spoke di Paola e Cetraro, Vincenzo Cesareo.

Si tratta di un ambulatorio per le persone diversamente abili che non collaborano con i medici odontoiatri.

Sembrerebbe che la ragione dello spostamento sia motivata con la possibile dispersione di radiazioni dall'ambulatorio accanto.

Ovvia la reazione anche dell'associazione “Mamme indispensabili” che già nel dicembre scorso ha incontrato a Cosenza, nella sede dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, il direttore generale dell’Azienda, Luigi Palumbo, per cercare di scongiurare la sospensione del servizio di odontoiatria speciale, attivo presso l’ospedale Iannelli di Cetraro, destinato, come è noto, a pazienti non collaboranti e disabili, vale a dire a bambini e adulti con disabilità.

Ci si chiede come mai di fronte a supposte dispersioni di radiazioni non si adottino le opportune misure per eliminarle ma si sposto un servizio utile anche agli abitanti del cetrarese.

Ora carabinieri e procura potranno capire la verità ed assumere le iniziative, anche penali, più opportune

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Scrive il dr Vincenzo Cesareo nell’esposto indirizzato al Procuratore della Repubblica di Paola, al Prefetto di Cosenza, al Direttore Generale dell’Asp, al Comando “NAS” di Cosenza, al Collegio Sindacale Asp di Cosenza, alla Dr.ssa Flavia Favata e al sindaco di Cetraro:

«Apprendo dal quotidiano “LA PROVINCIA” di Cosenza a pagina 27 della edizione di martedì 24/02/2014 e dalla nota inviata dalla Dr.ssa Flavia Favata […] che la Dr. Giuliana Bernaudo, […] ha disposto unilateralmente, abusando del suo Ufficio, il trasferimento delle attività della Odontoiatria Sociale in luoghi diversi dalla Struttura Ospedaliera di Cetraro, ove opera da oltre sette anni, grazie all’atto deliberativo n. 2839 del 06/06/2008 firmato dal Direttore Generale pro-tempore dell’ASP di Cosenza.

Nell’illegittimo atto de quo, si ravvisa il reato di interruzione di pubblico servizio in quanto le attività di Odontoiatria Sociale devono essere espletate in strutture protette, abbisognevoli della presenza di sale operatorie, anestesisti, cardiologi ecc., proprio per le peculiarità delle sue attività.

La stessa Dr.ssa Bernaudo era stata già “illuminata” sulla questione con nota prot. 227202 del 18/11/2014 dallo scrivente sulla sua incompetenza nei confronti della Odontoiatria sociale, sottolineandole anche che l’atto deliberativo di istituzione del servizio sopra citato, non è stato mai revocato dai Direttori Generali che si sono susseguiti nel tempo e che, pertanto, con l’atto notificato alla Dr. Favata ha abusato del suo Ufficio sostituendosi, di fatto, al Direttore Generale di questa ASP.

La direzione Strategia di questa ASP, inoltre, con atto deliberativo 2631 del 19/12/2014, ha stanziato ben 104.000 Euro per allocare il Centro di Odontoiatria Speciale nel Padiglione A del Presidio ospedaliero di Cetraro.

I lavori si stanno eseguendo regolarmente e la loro consegna è prevista per il 13 marzo dell’anno in corso.

Sarebbe quindi un ulteriore danno patrimoniale alla comunità ed all’immagine dell’Azienda e di questo Stabilimento Ospedaliero.

Per quanto sopra, Voglia il Sig. Procuratore della Repubblica, aprire un fascicolo nei confronti della Dr.ssa Bernaudo per i reati evidenziati in questa nota ed informare lo scrivente in caso di richiesta di archiviazione come previsto dalla norma.

Voglia il Sig. Direttore Generale F.F. investire la competente Commissione Disciplinare di questa Asp per i ripetuti danni all’immagine ed abusi commessi dalla Dr. Bernaudo nella sua qualità di dipendente ed anche per la diffusione non autorizzata, a mezzo stampa, di notizie false che compromettono l’immagine di questa ASP, visto anche che la TAC, a distanza di oltre due anni, non è stata ancora installata e che altre attività radiologiche sono state arbitrariamente sospese senza alcuna autorizzazione, provocando anch’esse interruzione di pubblico servizio.

Voglia considerare lo stesso Direttore Generale, il licenziamento, per i gravissimi motivi suesposti, della Dr.ssa Giuliana Bernaudo, Biologa, illegittimamente preposta al governo di attività sanitarie. Lo scrivente non consentirà l’attuazione della contestata disposizione […], senza un atto deliberativo del Direttore Generale di questa ASP, per cui la Dr.ssa Flavia Favata […], non deve tenere in alcuna considerazione la nota n. 87 del 20/02/2015 fino ad eventuali nuove disposizioni della Direzione Strategica di questa ASP».

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Con la delibera n 12 la Giunta comunale, presenti gli assessori Cennamo, Angilica, Avolio, Bianco e Quercia ed assenti solo Aieta ed Aita, si sono costituiti in giudizio presso il TAR Calabria per la impugnazione del Decreto di sospensione del Posto fisso di Polizia di Cetraro affidando il mandato ad litem agli avvocati Benedetta Saulo e Federico Iorio e chiedendo la sospensiva.

In Decreto è stato adottato il 24 dicembre 2014 dal capo della Polizia, direttore generale della Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, Alessandro Pansa.

Il posto fisso è stato già smantellato e gli agenti sono già nell'organico del commissariato paolano.

Contrario alla chiusura del posto di polizia anche il Consiglio comunale che si è pronunciato nella seduta del 23 gennaio 2015

Il consiglio si è determinato per la impugnativa del decreto, e per l'immediata sospensione: “la cui attuazione diversamente, esporrebbe il territorio di Cetraro, sicuramente, a rischio di possibili pericolose infiltrazioni mafiose, per come recenti operazioni della Dda di Catanzaro hanno, tra l’altro, già dimostrato”.

Insomma ben al di là delle ragioni minimali della chiusura del posto di Polizia quale la inidoneità della sede la politica cetrarese “ prendendo atto dei numerosi fenomeni criminali e delinquenziali presenti sul territorio, che condizionano e soffocano l'attività economica della cittadina cetrarese, rammentando il suo passato neppure troppo lontano che ha visto il territorio cetrarese come zona in cui operano noti e pericolosi clan della 'ndrangheta, ritiene opportuno impugnare il decreto di soppressione del posto fisso di Polizia per ovviare ai paventati pericoli”.

In sostanza l’amministrazione comunale di Cetraro ritiene che la presenza del posto di Polizia sia la unica garanzia per l’ordine pubblico

Non possiamo non essere d’accordo.

In particolare noi amanteani la cui sicurezza ed il cui controllo del territorio è affidato alla sola caserma dei Carabinieri la cui dotazione è numericamente ridotta ed insufficiente pur nella qualità dei suoi operatori.

Quello che sorprende è proprio la differenza di comportamento tra l’amministrazione comunale di Cetraro che non vuole perdere il posto di Polizia ed il comune di Amantea che non fa nulla per averlo

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