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Parliamo del direttore dello spoke Paola – Cetraro .

Sulle scale dell’ASP di Cosenza si sono incontrati casual mente il direttore dello spoke Paola – Cetraro dr Vincenzo Cesareo e il direttore di Medicina del Lavoro dr Mario Marino.

Lì, i due avrebbero litigato

Questa la versione del dr Cesareo:

“Lui stava scendendo le scale mentre io stavo salendo.

Mi ha guardato con un sorriso beffardo e mi ha detto ‘ti frego sempre’.

Io mi sono avvicinato per chiedergli a cosa si riferisse e a quel punto senza alcun motivo sono stato aggredito.

Le persone presenti che sono intervenute per separarci potranno testimoniarlo.

Non è la prima volta che succede.

Nella stessa sede il giorno in cui mi sono rifiutato di dargli la mano nel momento in cui mi si avvicinava sempre con lo stesso atteggiamento derisorio, dicendogli che non lo meritava, Marino si è lanciato nei miei confronti senza però ferirmi in modo evidente”.

A fine diverbio Marino è stato portato al Pronto Soccorso dell’Annunziata dove gli sarebbe stato riscontrato un trauma cranico.

Ma su tanto il dottor Cesario osserva : ”Non capisco come abbia fatto a farsi male al capo visto che lui era in alto e io in basso”.

Poi Cesareo continua:“Mi hanno sospeso lo stipendio per sei mesi in due occasioni. Una volta perché a seguito delle lamentele dei dipendenti dell’ospedale di Paola costretti all’improvviso a pagare il parcheggio chiedevo chiarimenti sui motivi per cui in un’area ora sotto sequestro in quanto a rischio frane era stata posta una sbarra e dei parcheggiatori.

Di questo appalto affidato al fidanzato di un magistrato di Paola all’Asp Cosenza non sapeva nulla né Cedolia prima, né il commissario Palumbo dopo.

In qualità di direttore sanitario mi avrebbero dovuto informare di questa procedura invece hanno aperto un provvedimento disciplinare nei miei confronti per danno all’immagine e mi hanno sospeso dalle funzioni.

Provvedimento peraltro firmato da un presidente di commissione, il dottor De Paola ora direttore dello spoke di Castrovillari, che non poteva presiedere la commissione disciplinare in quanto già sanzionato a titolo definitivo dalla Corte dei Conti.

Ricordo che tutto ciò che riusciamo a fare per garantire da noi l’assistenza ai pazienti è grazie ai turni massacranti che ci auto imponiamo.

Con questa premessa ero estremamente felice quando finalmente mi avevano mandato dei dipendenti da Praia a Mare.

All’improvviso però dopo neanche un mese, in maniera del tutto clientelare, senza il mio nulla osta e senza giustificazione questi infermieri venivano ritrasferiti a Praia a Mare d’imperio dall’ex direttore dell’ASP di Cosenza Gianfranco Scarpelli.

Anche in questo caso denunciai tutto e il mio stipendio fu sospeso”.

Ovviamente il dr Cesario ha presentato denuncia formale presso la stazione dei carabinieri di Cetraro.

Ora la parola passa agli inquirenti.

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Acquappesa. Il personale della Polizia di Stato, in forza presso la Sezione di Polizia delle Telecomunicazioni di Cosenza, ha deferito alla competente Autorità giudiziaria un noto promotore finanziario operante nella zona tirrenica cosentina, G.M., 40 anni, residente ad Acquappesa, per i reati di truffa, sostituzione di persona, falso materiale in atto pubblico e ricettazione.

Le indagini condotte dalla Polizia di Stato avevano avuto origine a seguito di numerose segnalazioni pervenute presso la locale Sezione di Polizia postale da parte di numerosi istituti bancari, inerenti una serie di truffe patite a seguito dell’emissione di carte di credito e di pagamento con taglio compreso fra i 15.000 ed i 30.000 euro.

Le indagini esperite consentivano di appurare che gli intestatari delle carte di credito contraffatte erano tutte persone originarie del settentrione, ma residenti stabilmente in comuni situati lungo la fascia tirrenica cosentina.

La perquisizione condotta presso l’abitazione del promotore finanziario, peraltro incensurato, ha consentito di rinvenire e sequestrare documenti e materiale riconducibile alle illecite attività perpetrate dall'uomo.

Sono in corso ulteriori indagini tese ad identificare complici del reo ed eventuali altre persone comunque coinvolte

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La Sanità in Calabria è in una condizione così vergognosa che ormai non resta che chiedere rilevanti sanzioni penali per coloro che hanno lasciato e stanno lasciando la popolazione calabrese abbandonata a se stessa ed impossibilitata a curarsi se non ha soldi per ricorrere al sistema privato, sempre e stranamente capace di dare risposte quasi immediate ai bisogni degli ammalati.

E’ inutile rivolgersi alla Politica che è e sarà la prima responsabile di questa sciagurata situazione, tesa come è a dare posti di lavoro ai propri amici, parenti, sodali, magari con il trucco della precarietà che diventa poi stabilità obbligata dopo le reazioni di piazza

Quella politica che prende semplicemente atto che quasi 300 mila calabresi all’anno per curarsi “emigrano” nel nord e dimentica che con quanto si spende per evasione sanitaria potrebbero lavorare migliaia e migliaia di calabresi .

Ed allora non resta che chiamare le forze dell’ordine, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, per accertare se chi viene pagato con fondi pubblici ed addirittura rappresenta lo Stato adempie con coscienza e capacità ai suoi obblighi

E soprattutto per sapere perché non vengono garantite a tutti i calabresi le medesime risposte sanitarie ed in particolare modo le risposte tempestive.

Cominciano i messaggi di speranza. Giunger notizia che i Carabinieri abbiano acceduto al Reparto di Odontoiatria speciale dell’Ospedale di Cetraro di cui una determina dell’Asp di Cosenza aveva preannunciato la chiusura dell’ambulatorio ed il suo spostamento dell'ambulatorio dall’Ospedale di Praia a Mare, provocando un esposto del direttore sanitario dello spoke di Paola e Cetraro, Vincenzo Cesareo.

Si tratta di un ambulatorio per le persone diversamente abili che non collaborano con i medici odontoiatri.

Sembrerebbe che la ragione dello spostamento sia motivata con la possibile dispersione di radiazioni dall'ambulatorio accanto.

Ovvia la reazione anche dell'associazione “Mamme indispensabili” che già nel dicembre scorso ha incontrato a Cosenza, nella sede dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, il direttore generale dell’Azienda, Luigi Palumbo, per cercare di scongiurare la sospensione del servizio di odontoiatria speciale, attivo presso l’ospedale Iannelli di Cetraro, destinato, come è noto, a pazienti non collaboranti e disabili, vale a dire a bambini e adulti con disabilità.

Ci si chiede come mai di fronte a supposte dispersioni di radiazioni non si adottino le opportune misure per eliminarle ma si sposto un servizio utile anche agli abitanti del cetrarese.

Ora carabinieri e procura potranno capire la verità ed assumere le iniziative, anche penali, più opportune

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