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Un incendio avvenuto di notte. Un incendio da studiare, da valutare, da capire.

Lo aveva detto il procuratore Bruno Giordano a margine dell’omicidio della dottoressa Annalisa Giordanelli, avvenuto lo scorso 27 gennaio :“dobbiamo ancora indagare per bene nei retroscena della vicenda”..

Si suppone infatti che gli inquirenti ipotizzino che l’incendio della vettura possa essere in connessione con le indagini in corso sull’omicidio.

Forse un avvertimento.

Le indagini sul caso del delitto Giordanelli non sono concluse proseguono , anzi, stando a fonti ben informate , ci potrebbero essere anche altre persone coinvolte nell'attività di indagine.

 

Si apre così un altro filone di indagine, forse più complesso del precedente apparentemente definito con l’arresto del cognato ed infermiere Paolo Di Profio.

L’auto era nel giardino della abitazione di Serena Giordanelli sita alla marina di Cetraro e che si trova nei pressi del Porto di Cetraro.

Sul posto i Vigili del fuoco ed a condurre le indagini i carabinieri della Compagnia di Paola coordinati dal capitano Antonio Villano.

 

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L’omicidio è quello della dottoressa Anna Giordanelli, il medico di base di Cetraro, uccisa ieri con un violento colpo sferrato alla testa.

 

La Giordanelli è stata trovata ieri pomeriggio riversa sul ciglio della strada da un passante che pensando ad un malore, ha avvertito i soccorsi.

Quando investigatori e medici del 118 sono arrivati per lei non c’era più nulla da fare.

La donna aveva il cranio fracassato.

Inizialmente la donna era stata considerata vittima di un pirata della strada.

A svelare che la Giordanelli era stata vittima di una brutale aggressione è stato il medico legale che ha esaminato il corpo.

La conferma dal ritrovamento dell’arma del delitto, un piede di porco trovato, completamente insanguinato e con tracce di capelli della vittima, abbandonato nelle vicinanze del luogo dell’omicidio.

 

Il procuratore capo Bruno Giordano che assieme a Sonia Nuzzo e Maria Camodeca detengono il fascicolo d'indagine sull'omicidio ha dichiarato:«Stiamo ascoltando alcune persone e c'è qualche sospetto da valutare . Stiamo anche in attesa dell'esito dell'autopsia, ma non c'è alcun dubbio sulla causa della morte: la donna è stata trovata con il cranio fracassato».

E’ stata esclusa da subito la pista di un’aggressione di natura sessuale o predatoria visto he alla dottoressa non è stato sottratto nulla.

E così già alla serata di ieri le indagini dei carabinieri della stazione di Cetraro e del comando di Paola si sono concentrate sull’ambiente familiare della donna..

Sotto torchio dei Carabinieri e dei magistrati il cognato di Anna Giordanelli.

Parliamo di Paolo Di Profio, infermiere all’ospedale di Cetraro.

Il possibile movente dell’omicidio potrebbe essere individuato nei suoi rancori con la dottoressa per aver accolto in casa sua la sorella (ed ex moglie di Di Profio) dopo la separazione, avvenuta un paio di mesi fa.

Intanto continuano le indagini.

Non si esclude a breve un soluzione del caso.

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Il sindaco di Cetraro Angelo Aita, in relazione alla intimidazione subita da Mario Castiglia, presidente del movimento “Unità delle Contrade” di Cetraro, per il vile atto intimidatorio occorso all’indomani della sua denuncia pubblica di una certa recrudescenza criminale nel cetrarese , dichiara che il fatto è “spia rilevatrice di una mentalità mafiosa che rischia di far precipitare nuovamente la città nel buio degli anni ‘80”.

Questa vicenda diventa l’occasione per ricordare la inopinatezza della soppressione “tout court” del Posto Fisso di Polizia di Cetraro.

Da qui l’intervento del Siulp, che auspica l’inizio del procedimento di riapertura del soppresso Ufficio o della nuova istituzione di un Posto Fisso di Polizia.

Qualora, però, nei prossimi giorni dovesse persistere il disinteresse dei vertici della stessa Polizia di Stato verso tale ipotesi, il Siulp, ad esclusivo interesse del territorio cetrarese, formalizzerà e renderà pubblica una nota al Prefetto ed alle Autorità politiche calabresi, affinché si possa almeno potenziare l’organico della locale Caserma dei Carabinieri, per consentire ai militari dell’Arma di esplicare, su Cetraro, il servizio con maggior numero di pattuglie e rendere maggiormente visibili le attività di prevenzione sul territorio.

Cetraro non demorde e richiamando il bisogno di sicurezza del territorio insiste per potenziare la presenza di Forze dell’ordine, che siano poliziotti o carabinieri in fondo poco importa.

Amantea invece no!

Ad Amantea va tutto bene.

Amantea si accontenta della presenza saltuaria della Polizia di Stato compresi i 4 agenti delle Digos che sono venuti a garantire la sicurezza durante il concorso per la stabilizzazione dei vigili urbani.

Eppure tutti sanno che con un organico ridottissimo di Carabinieri ed insignificante di Polizia municipale non sarebbe disdicevole un posto fisso di Polizia nella vicina Campora SG od in alternativa come sollecita Cetraro un potenziamento della dotazione dell’organico della locale caserma dei carabinieri.

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