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Nella regione Calabria non si è mai visto nessuno che non sia stato stabilizzato!.

Era la frase con la quale si soleva rispondere a chi chiedeva quali garanzie ci fossero per sè o per il figliolo che entrava in un progetto regionale .

Già negli elenchi c’erano anche parenti di giudici.

Ma ora sembra che stia succedendo un rivoluzione morale prima ancora che giuridica.

Leggiamo che qualcosa sia cambiato presso la Procura dio Cosenza dopo l’arrivo di Spagnuolo.

La Procura, coordinata dal procuratore capo Mario Spagnuolo e dall'aggiunto Marisa Manzini, ha infatti iscritto sul registro degli indagati 142 persone per le quali aveva chiesto varie misure interdittive.

Tra gli indagati ci sono quasi tutti gli assunti, quelli dell'elenco trasmesso dall'Asp al dipartimento Lavoro a ridosso delle regionali del 2014.

E poi una serie di dirigenti e funzionari della Regione (l'ex dg del dipartimento Politiche sociali Vincenzo Caserta e il suo collega Pasquale Capicotto, responsabile dei lavoratori lsu-lpu) e dell'Azienda sanitaria (l'ex dg Gianfranco Scarpelli, l'ex direttore amministrativo Luigi Palumbo e il direttore del distretto di Rogliano Antonio Perri, responsabile del procedimento che ha portato alle chiamate dei lavoratori).

La posizione più grave, al momento, appare quella del sindacalista Franco Mazza, posto agli arresti domiciliari.

Alla base dell'indagine c'è l'ipotesi che tutti, abbiano «intenzionalmente procurato ai 133 soggetti, tutti assegnati all'Asp di Cosenza (i precari, ovviamente, ndr), l'ingiusto vantaggio patrimoniale, costituito dal diritto ai "benefici di cui all'articolo 2 della legge regionale numero 15/2008" e il corrispondente danno ingiusto, di rilevante gravità, dell'amministrazione, Regione Calabria, che si obbligava alla corresponsione dei predetti benefici in favore di soggetti sforniti dei requisiti contemplati dalla norma».

Questo l'elenco delle persone sotto inchiesta:

CASERTA VINCENZO - SAN COSTANTINO CALABRO
SCARPELLI GIANFRANCO - COSENZA
PERRI ANTONIO - SAN LORENZO DEL VALLO
CAPICOTTO PASQUALE GIUSEPPE - PIANOPOLI
PALUMBO LUIGI - LUNGRO
CANTISANI FRANCA – MORMANNO
CIANCIO CARMELA – COSENZA
BRUNETTI GIOVANNI – CETRARO
SCHITTINI ROSINA – CIVITA
FORTE GIUSEPPE – MORMANNO
GAGLIANONE STEFANIA – MAIERA’
BIONDI GIOVANNA – BUONVICINO
FORESTIERO GABRIELE – CETRARO
LEPROTTI EMANUELA – CETRARO
CASTIGLIA FRANCESCO – CETRARO
CASELLA MARIAROSARIA – DIAMANTE
ROTONDARO PIETRO – MORMANNO
TRIPICCHIO MAURO – CETRARO
OCCHIUZZI FRANCESCO – CETRARO
ACCURSO FRANCO – MORMANNO
PUNZO PAOLA – TORTORA
GRAZIOLI GIUSEPPE – CASTROVILLARI
PERRONE DEBORA – MORMANNO
SAMMARCO VINCENZO – CASTROVILLARI
SBARRA ALESSANDRO – CETRARO
D’ANDREA FABIO – COSENZA
LEONE ANNINA – LUZZI
BIANCO UMBERTINO – CETRARO
TUFO CARMINE – VERBICARO
ANTONUCCI LUANA – CETRARO
GUAGLIANONE ADELE – CETRARO
PIGNATARO OTTAVIO – MAIERA’
MARCHETTI GIUSEPPE – CETRARO
CARUSO GIUSEPPE – CETRARO
DE MARCO ANNA – MAIERA’
ACETI PASQUALE – MORMANNO
CRUSCO LUCIA – MAIERA’
SPIZZIRRI MARIA – COSENZA
PORCO MICHELE – COSENZA
DODARO FRANCESCO – COSENZA
BRUNETTI FRANCESCO – CETRARO
OCCHIUZZO DANIELA – CETRARO
DI MINCO VINCENZO – CIVITA
FABIANO GAETANO – COSENZA
VIOLA TERESA – COSENZA
FORESTA SANTINO – CETRARO
SPINICCI NELLO – CASTROVILLARI
FREGA ANTONIO – ACQUAFORMOSA
ONORATO ADELINA – CETRARO
NOVELLO VINCENZO – CETRARO
MANDOLITO ROSAMARIA – CASTROLIBERO
IOZZI PASQUALE – CETRARO
PIGNATARO IVANA – VERBICARO
SERVIDIO MARIA – CETRARO
ZUCCARELLI MARICA – COSENZA
LOSARDO ADELINA – CETRARO
NICOLETTI DOMENICO – CASSANO
TRIPICCHIO NANDINA – CETRARO
AVOLIO LUCIA – CETRARO
CALABRO’ GUERINO – ROSSANO
DI MINCO FRANCESCO – CIVITA
FORTUNATO AMALIA – MORMANNO
CIAMPA MARIANNA – COSENZA
FERRARI VINCENZO – FRASCINETO
BRUNO MARIA – MORANO
BELTRANO GIUSEPPINA – COSENZA
REGINA NICOLETTA – MORMANNO
LISERRE ROBERTO – MAYERA’
SPANO’ ROSANNA – CETRARO
SANDOLO PABLITO – MAIERA’
BUFANIO GIUSEPPE – CETRARO
PANDO GIULIO – GUARDIA PIEMONTESE
COSENZA TERESA – MORMANNO
LOTITO MARIO – ACQUAFORMOSA
QUINTIERI MARIA – FAGNANO
SERIO CARMELA – ROSSANO
ESPOSITO ROSSELLA – CETRARO
RIZZO SAMOA – CASTROVILLARI
DONADIO CONCETTA – COSENZA
CRUSCO MARIO – MAIERA’
LO TUFO MARIA – CASTROVILLARI
CENNAMO GIOVANNI - CETRARO
BOTZARI COSTANTINO – PAPASIDERO
MORANO GRAZIELLA – SAN LORENZO DEL VALLO
PUNTILLO PATRIZIA – CETRARO
CUCUNATO DANIELA – MONTALTO
RIZZUTI LAURA – COSENZA
DE ANGELIS PASQUALE – ACQUAFORMOSA
TUNDIS MARIA – CETRARO
EPIFANIO FABRIZIO – ACQUAFORMOSA
CIAMPA CANDIDO – COSENZA
CIANCIO MONICA – SAN FILI
CAIRO ERMANNA – SAN MARCO ARGENTANO
LA COSTA MARCELLA – CETRARO
SCAGLIONE GIANLUCA – CERISANO
CAPPARELLI DOMENICO – ACQUAFORMOSA
TUNDIS CARMINE – CETRARO
RITONDALE GIANCARLO – MAIERA’
MUGLIA CARMELA – SAN MARCO ARGENTANO
CALDIERO GIOVANNA – CETRARO
SERRA ITALIA – SAN MARCO ARGENTANO
BIANCO CONCETTINA – CETRARO
D’AGNI FRANCESCO – COSENZA
BIANCO EMANUELA – CETRARO
TRICARICO DOMENICO – CASTROVILLARI
GRANDINETTI SILVIO – SANTO STEFANO DI ROGLIANO
ALTOMARE ANTONELLA – COSENZA
D’AGNI FABRIZIA – COSENZA
PICARELLI LUCIANA – CETRARO
OCCHIUZZI ANGELICA – ACQUAPPESA
PICARELLI ALDO – CETRARO
IOZZI GIULIANO – CETRARO
LUCCHETTA STEFANIA – MONTALTO
GATTO GIUSY – FUSCALDO
PERTICARO LUCIANO – SAN SOSTI
MORELLI ESTER – CASTROVILLARI
POSTERARO PAOLA – GUARDIA PIEMONTESE
TREVISO MILVA – GUARDIA PIEMONTESE
PORCO ANNA MARIA – COSENZA
LEPROTTI FRANCESCO – CETRARO
DE MARCO LUCREZIA – SAN DONATO DI NINEA
PLASTINA BLANDINA – FUSCALDO
MOLLO GIULIA – SAN MARCO ARGENTANO
PESCATORE DANIELE – MENDICINO
MUOIO ANNALISA – RENDE
BUONO ELISABETH – ACQUAFORMOSA
CANDIA ADELE – MAIERA’
CARNEVALE MADDALENA – FUSCALDO
MALTESE MASSIMO – CETRARO
PELLEGRINI DEBORA – CETRARO
TURCO VALENTINA – CELLARA
OPPIDO ROBERTA – ROSSANO
VERTA ALESSIO – CETRARO
PARISE ANTONIO – SAN MARCO ARGENTANO
BALZAMA’ COSIMO – CORIGLIANO
TURCO DAVIDE – ROSSANO
NOCITO SEBASTIAN - BELVEDERE
MAZZA MARIA - CETRARO
VAIA GIANNI - BRESCIA
MUTO GIOVANNA - COSENZA
BRUNO EMILIO - CASTROVILLARI
MAZZA FRANCESCO – MAIERA.

Ora non resta che chiedere agli indagati il politico che li ha segnalato al fine di accertare se esista il voto di scambio che in tanti supponiamo.

E chiedere anche se hanno pagato, quanto ed a chi.

E chiedere perché un terzo dei precari sono di Cetraro.

E chiedere infine a dirigenti e funzionari della regione e dell’Asp il nome dei politici che li hanno indotti ad assumere 133 persone non solo senza concorso ma anche senza titoli.

Ma davvero la Procura di Cosenza andrà fino in fondo?

Ed infine chi interverrà adesso magari per evitare che gli imputati parlino?

A proposito perchè non c'è nessuno di PAOLA E DI AMANTEA

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Tensione ieri nelle acque al largo delle coste calabresi per la presenza di una motonave.

 

 

La protesta dei pescatori calabresi per l'attività di ricerca scientifica in mare svolta da “Minerva uno", motonave i cui movimenti in mare sono autorizzati dalla Guardia Costiera della Capitaneria di Porto.

I pescherecci avrebbero provato ad avvicinarla, anche con toni minacciosi, ma, come si vede dalle immagini diffuse su Facebook nel gruppo "Pescatori A Tavola", l'equipaggio del natante ha evitato il confronto ed è scappato.

 

Si tratterebbe della “Minerva uno”, imbarcazione utilizzata nell’ambito della campagna oceanografica “Pasc” (finalizzata al monitoraggio ambientale ed alla acquisizione di dati geologici e geofisici del Mar . Mediterraneo) nella zona del Mar Tirreno e del Mar Jonio, come si legge nell’ordinanza firmata dalla Capitaneria di Porto e dalla Guardia Costiera locale.

La protesta dei pescatori

 

In questa situazione, il personale dei pescherecci contesta l'impatto sulla fauna marittima: l’attività di Minerva Uno, a loro dire, comporterebbe l'allontanamento dei pesci, oltre che danni all'ecosistema e alla pesca stessa.

Tanto che dopo l’avvistamento della barca, un gruppo di pescatori si è riunito per protestare davanti agli uffici della Capitaneria di porto di Crotone. "Non possiamo lavorare – ha detto uno dei presenti a YouReporter – , ci sarà una moria di pesci, il danno non si quantifica solo oggi, ma è quantificato da tre o quattro mesi.

Vi è un affievolimento di pesca, non solo da oggi.

 

Questa ricerca ha contribuito al danno ecologico.

C'è gente che vive con il mare e combatte con il mare.

Per i pescatori è uno schiaffo alla povertà. Nessuna tutela per i pescatori".

La tecnica dell'Airgun.

 

In particolare, sotto accusa ci sarebbe l’utilizzo da parte della nave della tecnica dell’Airgun, che consiste nell'utilizzo di un cannone sottomarino che emana onde sismiche artificiali (qualcuno le chiama ‘bombe d'aria') per scandagliare il sottosuolo.

Secondo Legambiente, l’Airgun provocherebbe danni alla fauna marina anche a chilometri di distanza.

Una tecnica disapprovata dalla comunità scientifica, da molte comunità locali e da cittadini che si sono espressamente dichiarati contrari alle attività esplorative condotte dalle compagnie petrolifere nei mari italiani, sottoscrivendo in più di 75mila la petizione #StopOilAirgun, come evidenzia Greenme.it.

La nave è autorizzata dal Ministero

Allo stesso tempo va detto che l’attività di Minerva Uno è autorizzata, come detto, dal Corpo delle capitanerie di porto e della Guardia costiera. Entrambi fanno capo al Ministero. L’attività quindi è del tutto legalizzata. E’ probabile piuttosto che la decisione dell’equipaggio di allontanarsi sia stata dettata proprio dal comportamento ostile dei pescatori “perché non c’è il pesce”. Il dubbio comunque rimane.

 

Cosa fa Minerva Uno

Sul sito sopromar.it si può leggere che “la nuova nave da ricerca Minerva Uno (ex Universitatis), progettata e costruita in A.T.I. dalla SO.PRO.MAR. S.p.A., è stata acquisita nel maggio 2010 dalla So.Pro,Mar. Spa a seguito di aggiudicazione d’asta indetta dal primo proprietario CoNISMa (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare) e si colloca per dimensioni tra le principali imbarcazioni da ricerca europee operanti nel Mar Mediterraneo.

La versatilità, assicurata dalla dotazione nautiche e dalle apparecchiature scientifiche, atte a condurre indagini dei vari ambiti tematici delle scienze del mare, è basata sull’adozione di un sistema modulare di diversi laboratori mobili che integrano quelli fissi. La nave è inoltre progettata per campagne di pesca scientifica, caratteristica innovativa nel panorama delle imbarcazioni da ricerca oceanografiche italiane. La presenza a bordo di un’imbarcazione ausiliaria, permette di operare dalla battigia fino al mare aperto”

 

Secondo il personale dei pescherecci, però, farebbe uso della famigerata tecnica dell'Airgun.

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Cinquantotto persone sono state arrestate dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Cosenza, nelle province di Cosenza e Salerno accusate, tra l’altro, di associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, estorsione e rapina.

 

Al centro delle indagini del Ros che hanno portato all’operazione di oggi, denominata ‘Frontiera’, una delle più pericolose e violente cosche della ‘ndrangheta, con a capo Francesco Muto, di Cetraro, detto il “Re del pesce”.

 

Secondo gli investigatori, Muto ha monopolizzato per oltre 30 anni le risorse economiche del territorio curando fino al dettaglio la commercializzazione dei prodotti ittici.

Tra le persone arrestate ci sono anche il boss Franco Muto e i figli Luigi e Mary (detta Mara).

Alcune ordinanze sono state notificate in carcere a diversi pregiudicati, ritenuti vicini alla cosca. Coinvolto anche Maurizio Rango, già detenuto, esponente di spicco delle cosche operanti a Cosenza.

Le indagini del comando provinciale di Cosenza hanno documentato un importate traffico di stupefacenti che, sotto il controllo del clan Muto, inondava di cocaina, hashish e marijuana le principali località balneari della costa tirrenica calabrese, tra cui le note Diamante, Scalea e Praia A Mare.

Contestualmente sono stati sottoposti a sequestro beni per circa 7 milioni di euro.

I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa tenutasi, alle ore 11.00, presso la sede del comando provinciale dei carabinieri di Cosenza alla presenza del procuratore capo della Repubblica di Catanzaro, dott. Nicola Gratteri e dei vertici della DDA.

Ed ecco l’elenco degli arrestati

Antonio Abruzzese (Tonino Banana – detenuto)

Carlo Antonuccio (detenuto)

Gianluca Arlia

Salvatore Baldino

Pierpaolo Bilotta

Nicola Giuseppe Bosco

Gennaro Brescia

Agostino Bufanio

Giulio Caccamo

Giuseppe Calabria

Pietro Calabria

Vincenzo Campagna

Giuseppe Candente

Gianluca Caprino

Gino Caroprese (detto ‘Lo Sghincio’)

Luca Carrozzini

Enzo Casale

Angelo Casella (detto “O’ Passariello”)

Simone Chiappetta

Fedele Cipolla

Franco Cipolla (detto “Tabacco”)

Giuseppe Crusco (detto “il Nano”)

Alessandro De Pasquale

Antonio Di Pietromica (Tonino)

Gianfranco Di Santo (detto “Pulcino”),

Giuseppe Natale Esposito

Gaetano Favaro

Giuseppe Fiore

Pier Matteo Forestiero

Amedeo Fullin

Antonietta Galliano

Cono Gallo

Vito Gallo

Agostino Iacovo

Emilio Iacovo (detto “Milio lo Stalliere”)

Maria Iacovo

Simone Iannotti

Emanuel La Scaleia (detto “Bacheca”)

Guido Maccari (detto “Mazzaruni”)

Alessandra Magnelli

Antonio Mandaliti

Filippo Matellicani

Francesco Muto (Franco detto “Il Re del Pesce”)

Luigi Muto

Mary Muto (detta Mara)

Carmine Occhiuzzi (detto “Minuccio”)

Luca Occhiuzzi

Andrea Orsino

Alfredo Palermo

Valentino Palermo

Sara Pascariello

Antonio Pignataro (detto “Cicchitella”, detenuto)

Sabrina Silvana Raimondi

Maurizio Rango (detenuto)

Vittorio Reale

Andrea Ricci

Michele Rizzo

Simona Maria Assunta Russo

Luigi Sarmiento (detto “Gino Fish”)

Giuseppe Scornaienchi (detto “Pino o’ Cunfiett”)

Salvatore Sinicropi

Mariangela Tommaselli

Rocco Eupremio Trazza

Alexander Tufo(detto Alex)

Carmelo Valente (Testa Bianca o Ravanelli)

Luigino Valente

Pietro Valente (detenuto)

Fabrizio Vitale

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