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Questo è il comunicato stampa con cui il Cetraro FC annuncia la sospensione delle attività a fine campionato.

«Il Cetraro F.C. comunica a tutti i tifosi e gli sportivi cetraresi che dal 1 maggio 2017

 

sospenderà tutte le attività. Infatti, terminato questo campionato di Prima Categoria (ultima giornata il 30 aprile, salvo eventuali playoff), la società non ha più la possibilità per continuare un progetto iniziato soltanto 4 anni con due soli punti cardine: far ritornare in vita una squadra dai colori bianco-celesti che potesse rappresentare la comunità di Cetraro; dotare nuovamente la città di un campo sportivo.

Brillantemente riuscito il primo dei due obiettivi. Cetraro non solo ha una squadra, ma in 3 anni si sono vinti 2 campionati, una Coppa Disciplina e si è persa una finale play-off per l’approdo in Promozione l’anno scorso.

Risultati eccezionali ma fondamentalmente non richiesti.

Ci sarebbe andato bene anche giocare sempre in Terza Categoria, pur di riuscire a centrare anche il secondo target.

Qui invece iniziano le note dolenti. Nonostante promesse su promesse e parole su parole da parte di tutta la classe politica cetrarese e calabrese, del campo sportivo non se ne vede nemmeno l’ombra. Purtroppo, questa situazione ci ha costretto in tutti questi anni a giocare sempre fuori casa. Le partite interne com’è noto, sono state disputate fino a sabato 4 febbraio sul Comunale della vicina Acquappesa. Da lunedì scorso però, anche la società che gestisce l’impianto acquappesano, ci ha dato il benservito. Abbiamo investito del problema l’Amministrazione Comunale di Cetraro, visto che questa società non ha la forza economica di poter garantire con puntualità i costi di gestione richiesti. Non abbiamo avuto nessuna risposta esaustiva. Parole su parole e promesse su promesse. Anche questa volta. Risultato? La squadra non si allena ormai da una settimana e non crediamo ne avrà più la possibilità da qui a fine anno.

Con grande senso di responsabilità, abbiamo comunque deciso di finire il campionato. Vogliamo far sì che questa società non abbia solo un euro di debito con chicchessia. Chiuderemo il bilancio a 0 prima di uscire di scena definitivamente.

Sportivamente parlando, giocheremo le restanti 5 partite in casa chiedendo ospitalità alle società dei comuni vicini. Scenderemo in campo solo grazie alla disponibilità dei nostri calciatori. Ragazzi eccezionali che continueranno a giocare rischiando anche brutte figure, solo per l’amore che hanno per questa maglia.

Il calcio a Cetraro è morto per la seconda volta in 5 anni. Ci abbiamo provato. Ma evidentemente non abbiamo avuto la forza necessaria per riuscirci!».

Ma ora Chillini dice "Aiutate questi ragazzi e salvate il Cetraro".

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Giuseppe Antonuccio,detto “Garibaldi” era sfuggito alla cattura nei primi giorni del gennaio scorso quando fu raggiunto da un fermo, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nell’ambito dell’operazione su ‘ndrangheta e appalti che ha portato all’arresto di 34 persone tra le quali il costruttore Giorgio Ottavio Barbieri.

 

Il 9 febbraio, il Tribunale del capoluogo aveva emesso nei suoi confronti, inoltre, un ordine di custodia cautelare in carcere con l’accusa di associazione di tipo mafioso.

Secondo gli inquirenti Antonuccio sarebbe l’uomo di fiducia diFrancesco Muto, boss dell’omonima cosca di ‘ndrangheta dell’alto Tirreno cosentino, e avrebbe avuto il ruolo di commettere danneggiamenti ed azioni intimidatorie.

 

Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo Carabinieri di Cosenza – diretti rispettivamente dal capitano Giuseppe Sacco e dal tenente colonnello Milko Verticchio – e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro nella persona del sostituto procuratore Alessandro Prontera e del sostituto procuratore Camillo Falvo – titolari del fascicolo d’indagine – del procuratore capo Nicola Gratteri e del procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri, hanno consentito di individuare il ricercato all’interno di un’abitazione in contrada Santa Lucia.

 

Nel blitz è stato arrestato anche un 38enne, R.M., accusato di aver favorito l’irreperibilità di Antonuccio ospitandolo nel suo appartamento.

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Esattamente un mese fa, il 27 dicembre 2016 , erano le 5 di stamattina quando il giovane Mario Gallo venne accoltellato davanti al "Green Park" di Cetraro Marina.

 

Il ragazzo venneo portato al pronto soccorso dell’ospedale di Cetraro, dove i medici accertarono che era stato raggiunto da tre coltellate: due ai glutei ed una all’addome. Il referto parlò di“trauma pneumotoracico da arma da taglio”.

Mario Gallo venne stabilizzato e subito dopo fu stato trasportato all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza dove venne stato operato.

 

Il ragazzo, comunque, non corse pericolo di vita.

Si trattò del figlio del messo notificatore del Tribunale di Paola e legato da vincoli di parentela con il consigliere regionale del PD Giuseppe Aieta.

Le indagini dei carabinieri portarono al fermo di un giovane, che si presunse fosse l’aggressore.

 

Si trattava di Matteo Iorio.

Vennero ascoltati alcuni ragazzi che erano presenti al momento della lite, sembra provocata da motivi passionali.

La colluttazione sarebbe iniziata con l’assalto di Iorio a Gallo, che si trovava in auto con una ragazza.

Iorio iniziò provocando danni all’auto con un corpo contundente, poi pretese che Gallo uscisse ed è iniziò la colluttazione, al culmine della quale l’ accoltellamento.

 

Oggi nel pomeriggio i militari della Stazione di Cetraro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tentato omicidio, emessa dalla Procura della Repubblica di Paola.

Le indagini, condotte dai militari della locale Stazione, hanno consentito di individuare come autore dell’accoltellamento Iorio.Matteo, 20enne incensurato di Cetraro. L'indagato è stato tradotto alla casa circondariale di Paola su disposizione dell'autorità giudiziaria.

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