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Cosenza 29 ottobre 2018 - I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Cosenza e del N.I.P.A.A.F, Nucleo investigativo dei Carabinieri Forestale hanno denunciato per gestione illecita di rifiuti e discarica abusiva un uomo di Cosenza.

 

 

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, aveva realizzato in località “Caricchio” di Cosenza una vera e propria discarica abusiva al cui interno veniva effettuata una vera e propria attività di gestione non autorizzata di rifiuti al fine di ricavarne materiale metallico (ferro, alluminio,rame e acciaio) finalizzata alla rivendita ai centri autorizzati.

Oltre a questi rifiuti erano presenti anche altri provenienti da attività di demolizione.

All’interno dell’area i militari hanno anche rinvenuto dei recinti e un capannone con all’interno degli equidi, controllati dal servizio veterinario.

In uno di questi utilizzato come stalla per il ricovero dei cavalli sono stati rinvenuti, detenuti illegalmente, all’interno di alcune gabbiette degli esemplari di fringillidi (Cardellini,Verdone e Verzellino) la cui detenzione e cattura è vietata dalla normativa vigente.

Si è pertanto, come disposto dalla Procura della Repubblica di Cosenza, proceduto al sequestro dell’area oggetto della discarica abusiva e dei fringillidi dai in custodia giudiziaria all’ENPA Ente Nazionale Protezione Animali – Sezione di Cosenza, al fine di essere rimessi in libertà.

L’uomo dovrà rispondere pertanto anche del reato di detenzione di fauna protetta e di avifauna nei cui confronti la caccia è vietata.

Pubblicato in Calabria

Riceviamo e pubblichiamo:

ROTONDA 20 giugno 2018 - Una discarica abusiva di 400 metri quadri è stata posta sotto sequestro nei giorni scorsi dai militari della Stazione Parco Carabinieri di S.Donato di Ninea.

 

I militari durante un controllo del territorio finalizzato alla prevenzione dei reati ambientali hanno individuato tale area in località “Cozzo del Farneto” del Comune di Acquaformosa, all’interno del Parco Nazionale del Pollino, in prossimità della strada comunale denominata “Rialbo”.

All’interno dell’area erano stati abbandonati rifiuti di ogni genere.

In particolare frigoriferi, materiale ferroso di vari genere, lavatrici, pneumatici, biciclette, contenitori vari, vetro frantumato, 2 metri cubi di materiale edile derivante da demolizione, parti di autovetture e mezzi agricoli, carcasse di autovetture, televisori e computer.

Oltre al sequestro dell’area si è provveduto a denunciare all’Autorità Giudiziaria il proprietario del terreno e l’autore materiale del reato, entrambi di Acquaformosa, per realizzazione di una discarica non autorizzata e gestione illecita di rifiuti.

Pubblicato in Cosenza

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa della Guardia Costiera:

30 marzo 2018: Continuano i controlli dei militari della Guardia Costiera di Pizzo e Vibo Valentia a tutela dell’ambiente e del territorio vibonese.

Nel corso della giornata odierna, nell’ambito di una programmata attività di polizia ambientale, esperita nel territorio della Provincia di Vibo Valentia, una pattuglia di vigilanza ambientale, in attività nel Comune di Pizzo, ha accertato la presenza di una discarica di rifiuti solidi urbani e speciali, abbandonati ed occultati al suolo, tra cui rifiuti derivati dalle attività agricole e agro-industriali del tipo materie plastiche.

Si tratta di una area demaniale marittima di circa 700 mq compresa nella fascia dei 300 metri dalla linea di battigia nonché nella fascia di 150 metri dall’attuale argine del Fiume Angitola, sottoposta a vincolo paesaggistico.

L’area è stata immediatamente posta sotto sequestro penale, per violazione del Testo Unico Ambientale e del Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici, ed affidata in custodia giudiziale al Sindaco del Comune di Pizzo secondo le disposizioni della Autorità Giudiziaria.

L’attività di monitoraggio ambientale e verifica del territorio, condotta dalla Guardia Costiera continuerà senza sosta ai fini della salvaguardia dell’ambiente marino costiero.

Pubblicato in Vibo Valentia

I militari delle Stazioni Carabinieri Forestale di Corigliano e Rossano hanno nei giorni scorsi posto sotto sequestro un’area del Torrente Cino al confine tra i comuni di Corigliano e Rossano, oggetto di una discarica abusiva.

In particolare tali controlli sono stati eseguiti nell’ambito dei lavori idraulici in corso nel torrente Gennarito di Corigliano Calabro denominato “Lotto 2” da parte di Calabria Verde inseriti nella programmazione post alluvione avvenuta nel 2015 .

In tale area è stato rilevato che il materiale conferito nell’alveo del torrente Cino, quest’ultimo non ricompreso ed estraneo ai lavori nell’ambito del progetto, non era solo sottoprodotto (terra e rocce da scavo) ma veri e propri rifiuti.

In particolare al suo interno sono state rinvenute, lungo le scarpate create da numerosi scarichi, rifiuti eterogenei inglobati nelle terre di scarico, quali rifiuti urbani e speciali tra i quali pezzi di asfalto e carta catramata, frammenti di vetro, bottiglie di vetro di vario genere e natura, residui di vegetali, manufatti in plastica, materiale vario ferroso quali carcasse di autovetture, calcinacci, indumenti in disuso, alluminio e pezzi di eternit a significare che prima del conferimento non è avvenuta alcuna separazione del rifiuto.

In particolare i rifiuti venivano collocati, per mezzo di autocarri di trasporto e di un mezzo meccanico utilizzato per la sistemazione sugli argini del torrente Cino senza alcuna attività di separazione e differenzazione del rifiuto causando una illecita miscelazione.

Tale attività è stata effettuata tra l’altro senza aver acquisito il nulla osta paesaggistico ambientale e senza autorizzazione per l’occupazione di demanio fluviale in zona sottoposta a vincolo paesaggistico.

Inoltre dagli esami degli elaborati progettuali è emerso che dal piano di utilizzo il Torrente Cino, che ha ricevuto materiale dal Torrente Gennarito, non è incluso nel progetto tra i siti previsti per il piano di utilizzo che riguardano lo stoccaggio.

L’area interessata allo scarico ed oggetto della discarica abusiva, è individuata in attenzione PAI, Piano Assetto Idrogeologico, con rischio inondazione R4 che necessità di uno studio geologico, idrogeologico e idrografico.

Tale attività oltre al sequestro dell’area, già convalidato dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, ha portato alla denuncia di otto persone, tra dirigenti regionali e di Calabria Verde, imprese e direttore dei lavori.

Durante i controlli le ditte e i mezzi che hanno trasportato i rifiuti sono risultate sprovviste della prevista iscrizione all’albo gestori ambientali e pertanto non si ha contezza della tracciabilità dei rifiuti.

Pubblicato in Cosenza

Continua il controllo dei militari della Stazione Carabinieri Forestale di Spezzano della Sila al fine di prevenire e reprimere reati ambientali.

 

 

Dopo la capillare attività svolta al controllo delle utilizzazioni boschive e all’abbandono indiscriminato di rifiuti che hanno portato ad individuare i responsabili di tali reati i militari della locale Stazione hanno nei giorni scorsi deferito il proprietario di un fondo in località “Magli” nel Comune di Trenta.

 

Durante il controllo, si è accertato lo scarico su tale area di rifiuti speciali,non pericolosi provenienti da attività di scavo.

 

 

Nello specifico ,terre e rocce da scavo.

 

 

L’area di scarico è stata posta sotto sequestro, il proprietario deferito per violazione al Decreto Legislativo 152/2006, per illecita attività di gestione e smaltimento di rifiuti speciali.

Pubblicato in Cosenza

Un territorio deve essere tutelato, aiutato, difeso da tutto lo Stato, sia esso rappresentato dall’ente comune che dalle forze del’ordine.

 

E’ il caso di Praia a Mare che non ha solo un bel paesaggio e tante ricchezze naturali, ma anche una organizzazione ambientale tale da meritare la bandiera Blu ma nel quale la Guardia di Finanza trova una discarica abusiva di rifiuti speciali.

 

Già! La Guardia di Finanza fa sul serio come avvenuto a Praia a Mare.

Qui ha trovato e sottoposto a sequestro una discarica abusiva di rifiuti con materiale edile di scarto, in particolare vetro, alluminio e guaine bituminose in avanzato stato di decomposizione.

 

Un totale di 58 tonnellate di rifiuti speciali abbandonati in un terreno di una società immobiliare.

E per scoprire i responsabili degli abbandoni sono stati effettuati appostamenti, anche in orari notturni, fino a che è stato individuato il soggetto, che, ripetutamente e tramite alcuni mezzi di trasporto, raccoglieva rifiuti e resti di attività industriali ed edili abbandonandoli illecitamente nel terreno.

 

L'area è stata posta immediatamente sotto sequestro e il responsabile delle violazioni contestate è stato denunciato all'autorità giudiziaria per "Attività di gestione di rifiuti non autorizzata".

 

Ora la società immobiliare che non ha controllato il suo terreno sarà tenuta a effettuare le operazioni di rimozione, di recupero, smaltimento dei rifiuti, nonché di bonifica e di ripristino dello stato dei luoghi.

Ovviamente in con il responsabile dell'illecito abbandono dei detriti.

Le operazioni necessarie a ciò saranno disposte con un'ordinanza del sindaco del Comune interessato che fisserà il termine entro cui provvedere, decorso il quale si procederà all'esecuzione in danno dei soggetti obbligati.

L'autore del reato rischia l'arresto da uno a tre anni e un'ammenda fino a 52.000 euro.

 

NdR.

Ma nessuno ha visto questi mezzi che trasportavano rifiuti? Nessuno li ha fermati per verificare se erano autorizzati al trasporto di rifiuti?. Nessuno accede ai cantieri edili per chiedere dove vengono inviati rifiuti? Forse c’è qualcosa da rivedere!

Sarebbe bastato seguire una sola volta uno degli automezzi e si sarebbe evitato un abuso continuato.

Pubblicato in Alto Tirreno

materiale zona PIP

Deferito imprenditore per attività di gestione rifiuti non autorizzata

COSENZA 22 marzo 2017 – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Castrovillari hanno nei giorni scorsi posto sotto sequestro un’area di circa 4000 m2 situata nella zona industriale “PIP” del capoluogo del Pollino. All’interno di essa sono stati rinvenuti oltre 50 metri cubi di rifiuti speciali provenienti da attività di demolizione, più alcuni piccoli cumuli sparsi di altre tipologie di rifiuti depositati all’interno dell’area. Il materiale di natura eterogenea è stato abbandonato nell’area definitivamente tanto da farne diventare una vera e propria discarica. Si è quindi proceduto agli accertamenti previsti anche attraverso una serie di controlli su alcuni cantieri della città, oggetto di demolizioni, al fine di identificare attraverso una comparazione del materiale eventuali compatibilità tra il materiale rinvenuto nella discarica abusiva e quello presente nei cantieri. A seguito dei controlli effettuati è stato deferito all’Autorità Giudiziaria di Castrovillari un imprenditore del luogo per il reato di attività di gestione rifiuti non autorizzata. I militari della stazione di Castrovillari, che stanno intensificando i controlli in questa zona oggetto continuo di questo tipo di reato, stanno svolgendo ulteriori indagini al fine di individuare i responsabili della discarica abusiva oggetto del sequestro.

Pubblicato in Calabria

olioIl titolare di un oleificio di Cleto, è stato denunciato dai militari della Delegazione di Spiaggia di Amantea, dipendente dalla Capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina, dopo aver accertato, nei giorni precedenti, irregolarità in materia di smaltimento di rifiuti liquidi dell’attività produttiva.

 

Dal controllo effettuato, infatti, è emerso che il titolare dell’oleificio smaltiva illecitamente i rifiuti derivanti dal ciclo produttivo, disperdendo nell’ambiente circostante e in un attiguo canale d’acqua, affluente del torrente Torbido, le acque di vegetazione prodotte dal processo di molitura delle olive miscelate a quelle di lavaggio dell’impianto.

 

Per queste infrazioni, è scattata la denuncia per i reati di illecito smaltimento di rifiuti liquidi e per l'utilizzazione agronomica di acque di vegetazione dei frantoi oleari al di fuori dei casi e delle procedure previste. E’ stato, inoltre, effettuato il sequestro preventivo urgente delle vasche di raccolta, previa comunicazione al magistrato di turno della Procura della Repubblica di Paola.

 

Al titolare del frantoio è stata infine contestata la mancanza del previsto registro di carico e scarico dei rifiuti non pericolosi, infrazione per la quale è prevista una sanzione amministrativa di oltre duemila euro.

Pubblicato in Cronaca

Bene! Forse è la prima volta che le Forze dell’Ordine non si limitano a “scoprire” i rifiuti ma accertano i responsabili con una serie di azioni positive. Cioè sorvegliando il sito fino a “pizzicare” il responsabile.

Una serie di appostamenti, svolti anche in orari notturni, infatti, hanno consentito di individuare i mezzi di trasporto utilizzati da una ditta individuale intestata ad un imprenditore che ripetutamente raccoglieva rifiuti e resti di attività industriali e li depositava illecitamente.

Da qui la denuncia all’A.G del responsabile. per violazione dell’art. 256 del D.lgs. 152 del 2006.

Insieme al trasportatore denunciato anche il proprietario del terreno.

Rischiano l’arresto da 1 anno a 3 anni, un’ammenda fino a 52.000 euro vista la notevole pericolosità dei materiali abbandonati e saranno obbligati alla bonifica del terreno smaltendo i rifiuti accumulati tramite soggetti abilitati dalla legge

Di tutto c’era nella discarica bombole di gas, bottiglie in plastica e vetro, alluminio, bidoni di carburante vuoti, resti di autovetture abbandonate e materiali ferrosi in avanzato stato di ossidazione.

L’area si trovava nella zona collinare di una nota località turistica del tirreno cosentino

La GdF ha ovviamente sequestrato la discarica

Pubblicato in Alto Tirreno

“Continua, su disposizione del Comandante Provinciale del Corpo Forestale Giuseppe Melfi, il controllo del territorio mirato all’attività di repressione delle discariche abusive ed al controllo dello smaltimento dei rifiuti.

Nei giorni scorsi l’ennesimo sequestro ad opera degli uomini del Nipaf, Nucleo Investigativo del Corpo Forestale di Cosenza che a Roggiano Gravina hanno posto i sigilli ad una area di circa 1000 metri quadri adibita a discarica aziendale da una ditta che opera nel campo dell’edilizia e che usava tale area per smaltire illegalmente ingenti quantitativi di rifiuti costituiti principalmente da residui, fanghi e scarti provenienti dalla lavorazione del marmo, rifiuti ferrosi, rifiuti plastici provenienti da imballaggi nonché rifiuti provenienti da attività di demolizione edile, tutti miscelati tra loro.

I rifiuti erano dislocati sull’area in cumuli, con un’altezza media di due metri

Nel corso delle indagini è stato accertato che il titolare dell’impresa, un uomo del luogo di 68 anni attraverso i suoi dipendenti smaltiva, bruciandoli ingenti quantitativi di materiale plastico derivante da imballaggi.

Per tale reato l’uomo dovrà rispondere del reato di discarica abusiva e combustione illecita di rifiuti.

Il sequestro è stato convalidato dalla Procura della Repubblica di Cosenza”.

Pubblicato in Cosenza
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