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SCELTA EUROPEA - TABACCI BRUNO (41 PREFERENZE SU 62 VOTI DI LISTA)


NUOVO CENTRO DESTRA UDC - PICCONE FILIPPO - (157 PREFERENZESU 426), TREMATERRA GINO (136 PREFERENZE SU 426), SCOPELLITI (47 PREFERENZE SU 426)

 

FORZA ITALIA - FITTO RAFFAELE  (86 PREFERENZE SU 325), BALDASSARRE RAFFAELE (60 PREFERENZE SU 325)

 

 

FRATELLI D’ITALIA A.N - MELONI GIORGIA (91 PREFERENZE SU 228)

 

MOVIMENTO 5 STELLE - FERRARA LAURA (753 PREFERENZE SU 990)

 

LEGA NORD - SALVINI MATTEO (12 PREFERENZE SU 20)

 

ALTRA EUROPA CON TSIPRAS - SPINELLI BARBARA (54 PREFERENZE SU 149)

 

VERDI EUROPEI - MAZZOTTI FRANCESCA (8 PREFERENZE SU 18)

 

ITALIA DEI VALORI - SACCO VINCENZO (7 PREFERENZE SU 13)

 

IO CAMBIO MAIE - RICCELLI MARIA (1 PREFERENZA SU 1)

 

PARTITO DEMOCRATICO - PIRILLO MARIO (1374 PREFERENZE SU 2885), MAIOLO MARIO (216 PREFERENZE SU 2885), COZZOLINO ANDREA (192 PREFERENZE SU 2885), SERPILLO MARIO (189 PREFERENZE SU 2885), PICIERNO GIUSEPPINA (187 PREFERENZE SU 2885)

 

Ecco i dati finali dei votanti le percentuali, il totale elettori per sesso ed il totale votanti.

8921 voti, tra validi, bianche e di protesta.
8921 che proprio adesso sono fase di spoglio per le Amministrative di Amantea.

 

 

 

 

 

 

 

voti sezioni

Pubblicato in Cronaca

Ecco i dati delle elezioni europee ad Amantea oggi 25 maggio 2014

Prima dello scrutinio che è in corso eccovi i dati dei votanti totali sezione per sezione

ricordiamo inoltre che in Calabria il risultato delle europee è il seguente:

PARTITO DEMOCRATICO - 267.736               

MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT - 160.828               

FORZA ITALIA - 146.677

NUOVO CENTRO DESTRA - UDC - 85.410

L'ALTRA EUROPA CON TSIPRAS - 31.524

FRATELLI D'ITALIA - ALLEANZA NAZIONALE - 27.076

SCELTA EUROPEA - 10.045

ITALIA DEI VALORI - 7.530

LEGA NORD-DIE FREIHEITLICHEN-BASTA €URO - 5.526  

VERDI EUROPEI-GREEN ITALIA - 3.934

IO CAMBIO - MAIE - 1.631

Totale = 747.917

voti sezioni amantea

Pubblicato in Primo Piano

mario pirilloTantissimi gli appuntamenti dell'eurodeputato di Amantea Mario Pirillo, ricandidato nelle file del PD nella circoscrizione IV (Abbruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) alle prossime elezioni del 25 maggio.

Mario Pirillo, europarlamentare amanteano nato l’11 settembre 1945 è attualmente uno dei 73 eurodeputati italiani presso il Parlamento Europeo nella lista del Partito democratico (PD-PSE)
Nel 2009 con 110.451 preferenze, vince le elezioni europee.
E' stato membro delle commissioni parlamentari Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza alimentare (ENVI), Industria, Ricerca e Energia (ITRE), Pesca (PECH) e Commercio Internazionale (INTA).
Membro effettivo della Delegazione all’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana (DLAT).
Membro sostituto nella Delegazione per le relazioni con i Paesi del Mercosur (DMER) e nella Delegazione all’Assemblea parlamentare Euronest (DEPA).

 

Il suo impegno sul territorio ha riguardato principalmente:

  • regolamento sull'informazione ai consumatori - Etichettature alimentari più trasparenti;
  • difesa dei prodotti alimentari italiani di qualità e opposizione all'introduzione dell'etichettatura;
  • cosiddetta a semaforo che avrebbe fortemente penalizzato le produzioni alimentari tradizionali dei nostri territori;
  • ambiente e cambiamento climatico;
  • sviluppo sostenibile e difesa della biodiversità delle zone costiere - Contrasto del fenomeno dell'erosione dei litorali;
  • riutilizzo e riciclo dei rifiuti come soluzione per uscire dalle emergenze che hanno colpito negli ultimi anni i nostri territori;
  • energia e trasporti;integrazione delle fonti energetiche rinnovabili -  Infrastrutture energetiche in un mercato unico europeo;
  • reti intelligenti e Smart Cities, come nuova frontiera della pianificazione territoriale urbanistica; 
  • porto di Gioia Tauro all'interno del corridoio Helsinki - La Valletta, come collegamento tra l'Italia meridionale e l'Europa.

Con 138 interventi in plenaria, 60 interrogazioni parlamentari, 28 rapporti come relatore, e con circa l’80% di presenze nell’Aula di Strasburgo è uno degli eurodeputati italiani più attivi e presenti in Europa.

Il 6 maggio presso l’Hotel Eurolido di Falerna (CZ), si è aperta ufficialmente la campagna elettorale. Di seguito, il calendario degli impegni dei prossimi giorni ai quali l’on. Mario Pirillo parteciperà.

Ulteriori informazioni su: www.mariopirillo.eu

 

I PROSSIMI APPUNTAMENTI IN CALABRIA:

PAOLA (CS) DOMENICA 11 MAGGIO – ORE 11.00 - DOPOLAVORO FERROVIARIO

VIBO VALENTIA (VV) HOTEL 501 – CONGRESSO UILA CALABRIA - LUNEDI' 12 MAGGIO ORE 09.30

ROSSANO (CS) "EX DELEGAZIONE COMUNALE" - MARTEDI' 13 MAGGIO ORE 18:00 

CETRARO (CS) 14 MAGGIO ORE 16:00 - SEDE CIRCOLO PD CETRARO

FUSCALDO (CS) 14 MAGGIO ORE 18:00 - VIA MAGGIORE VACCARI 


Guarda tutti gli appuntamenti in tempo reale su: http://www.mariopirillo.eu/?page_id=13994

MarioPirillo PD Europa

Pubblicato in Calabria

Oggi 27 aprile alle ore 11 in Piazza Commercio Laura Ferrara candidata alle elezioni europee incontrerà i cittadini, parlerà con loro, risponderà alle loro domande.

Il M5S inoltre ricorda che ieri 26 aprile “ poco prima di Mezzogiorno altre tre liste, dopo la nostra, (parecchio dopo) -sono pprodate -in Comune.” E continuano sostenendo che “ Abbiamo le idee più chiare. Quattro liste, due cavalieri, una dama e il MoVimento 5 Stelle. Inizia la gara. Noi iniziamo subito. E lo facciamo ospitando con molto piacere Laura Ferrara, nostra candidata alle Europee”.

Il M5S coglie l’occasione per ricordare che” Insieme a lei( Laura Ferrara) rifletteremo anche sulla presentazione delle liste qui ad Amantea, sugli schieramenti che descrivono la geografia politica di queste elezioni. Una geografia lontana, da noi”

Segnalano, infine, che “  In caso di pioggia l’incontro/Agorà con la nostra Laura Ferrara si sposterà all’Auditorium delle scuole medie “G.Mameli” Via Aspromonte, 2 Amantea”

Pubblicato in Primo Piano

Un bel problema davvero! Altro che……..!

Ci riferiamo alla recentissima sentenza della Corte Costituzionale ( n 35 del 2014) che ha ricordato al vigente Consiglio regionale che deve passare dagli attuali 50 consiglieri a 30.

Ma ve l’ immaginate la guerra?

Se anche non ci fosse nessuna nuova candidatura almeno 20 degli attuali consiglieri dovrebbero andare a casa.

Impossibile.

Se poi si pensa che alle prossime consultazioni ci sarà anche il M5S, allora si scopre che più della meta degli attuali consiglieri dovranno andare via!

Gente che sparirà dalla scena politica. Gente che oggi viene chiamata onorevole e si illude di esserlo. Gente che usa i soldi pubblici per comprare perfino i Gratta e vinci. Gente che usa l’auto blù e che poi si vedrà costretta a guidare da se stessi la propria auto. Un miracolo.

E mica solo questo!

Addirittura la legge prevede che gli assessori dovranno essere al massimo 6, cioè un quinto del consiglio regionale.

Ma ve l’immaginate quante teste coronate non saranno più assessori regionali e perderanno scettro e corona ( vi ricordiamo che oggi sono ben 13 : Antonella Stasi Vice Presidente della Giunta Regionale, Giuseppe Gentile Infrastrutture e Lavori Pubblici, Alfonso Dattolo Urbanistica, Giacomo Mancini Bilancio ed alla Programmazione, Francesco Pugliano Ambiente, Nazzareno Salerno Lavoro, alla Formazione Professionale, alla Famiglia ed alle Politiche Sociali, Michele Trematerra Agricoltura e Forestazione, Domenico Tallini Personale, Mario Caligiuri Cultura ed ai Beni Culturali., Demetrio Arena Attività Produttive, Luigi Fedele Programmi speciali U.E., politiche euro-mediterranee, internazionalizzazione, cooperazione tra i popoli ed alle politiche per la pace – Trasporti, Alberto Sarra Riforme e Semplificazione Amministrativa , Giovanni Dima sottosegretario Protezione civile e Meteo regionale. E quindi 8 di loro dovranno andare via! E con la grave situazione della disoccupazione dove troveranno lavoro, questi poverini?)

Ed allora ci pensi bene Scopelliti a candidarsi alle Europee. Darebbe la stura ad una situazione molto difficile. Quasi incresciosa.

Non solo ma resterebbe anche il grave problema delle modalità di voto. Se si dovesse fare una lista unica regionale ci sarebbe il rischio che Crotone e Vibo resterebbero senza espressioni politiche territoriali perché , come è facile comprendere, Cosenza e Reggio farebbero la parte da leone.

Se invece si voterà su liste regionali è facile che Cosenza ( o Reggio) possa avere il prossimo governatore .

Ovviamente la politica sentirà i propri costituzionalisti e studierà una soluzione al problema. Quanto disposto dalla legge statale e confermato dalla Corte è inaccettabile perché scardinerebbe il delicato equilibrio della politica regionale!

E poi che cosa se ne farebbe la Calabria degli scranni in più che resteranno nella sala consiliare ?

Chi vuole può leggersi la sentenza integrale:

Sentenza  35/2014

Giudizio

 

Presidente SILVESTRI - Redattore CASSESE

Udienza Pubblica del 11/02/2014    Decisione  del 26/02/2014

Deposito del 06/03/2014   Pubblicazione in G. U.

Norme impugnate:

Delibera legislativa statutaria della Regione Calabria 18/03/2013, n. 279.

Massime:

 

Atti decisi:

ric. 58/2013

SENTENZA N. 35 ANNO 2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: Presidente: Gaetano SILVESTRI; Giudici : Luigi MAZZELLA, Sabino CASSESE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO, Giuseppe FRIGO, Alessandro CRISCUOLO, Paolo GROSSI, Giorgio LATTANZI, Aldo CAROSI, Marta CARTABIA, Sergio MATTARELLA, Mario Rosario MORELLI, Giancarlo CORAGGIO, Giuliano AMATO,

ha pronunciato la seguente SENTENZA nel giudizio di legittimità costituzionale della delibera legislativa statutaria della Regione Calabria «Riduzione del numero dei componenti del Consiglio regionale e dei componenti della Giunta regionale. Modifiche alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 “Statuto della Regione Calabria”», approvata in prima lettura dal Consiglio regionale con deliberazione n. 230 del 9 ottobre 2012 e in seconda lettura con deliberazione n. 279 del 18 marzo 2013, promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri con ricorso notificato il 23-29 aprile 2013, depositato in cancelleria il 24 aprile 2013 ed iscritto al n. 58 del registro ricorsi 2013.

Visto l’atto di intervento, fuori termine, del Consiglio regionale della Calabria;

udito nell’udienza pubblica dell’11 febbraio 2014 il Giudice relatore Sabino Cassese;

udito l’avvocato dello Stato Maria Gabriella Mangia per il Presidente del Consiglio dei ministri.

Ritenuto in fatto

1.– Con ricorso notificato il 23-29 aprile 2013 (reg. ric. n. 58 del 2013), e depositato in cancelleria il 24 aprile 2013, il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, ha impugnato la delibera legislativa statutaria della Regione Calabria «Riduzione del numero dei componenti del Consiglio regionale e dei componenti della Giunta regionale. Modifiche alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 “Statuto della Regione Calabria”», approvata in prima lettura dal Consiglio regionale con deliberazione n. 230 del 9 ottobre 2012 e in seconda lettura con deliberazione n. 279 del 18 marzo 2013, per violazione dell’art. 117, comma terzo, della Costituzione, in relazione all’art. 14, comma 1, lettere a) e b), del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo), convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 14 settembre 2011, n. 148, e dell’art. 127 Cost.

2.– La delibera legislativa statutaria impugnata, composta da tre articoli, apporta modifiche, rispettivamente, al comma 1 dell’art. 15 e al comma 3 dell’art. 35 dello statuto regionale, prevedendo la riduzione da «50» a «40» del numero dei componenti del Consiglio regionale (art. 1) e stabilendo che «La Giunta regionale è composta dal Presidente e da un numero di Assessori non superiore a otto, compreso il Vice Presidente» (art. 2). L’art. 3 dispone che «La presente legge produce i suoi effetti a decorrere dalla decima legislatura del Consiglio regionale della Calabria».

3.– Il Presidente del Consiglio dei ministri ritiene che gli artt. 1 e 2 della delibera legislativa statutaria impugnata siano in contrasto, rispettivamente, con le lettere a) e b) del comma 1 dell’art. 14 del d.l. n. 138 del 2011, convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge n. 148 del 2011, che costituirebbero principi di coordinamento della finanza pubblica, con conseguente violazione dell’art. 117, terzo comma, Cost.

Le disposizioni statali stabiliscono che le Regioni adeguano, nell’ambito della propria autonomia statutaria e legislativa, i rispettivi ordinamenti a determinati parametri, in particolare prevedendo che: «a) […] il numero massimo dei consiglieri regionali, ad esclusione del Presidente della Giunta regionale, sia uguale o inferiore a […] 30 per le Regioni con popolazione fino a due milioni di abitanti; […]. La riduzione del numero dei consiglieri regionali rispetto a quello attualmente previsto è adottata da ciascuna Regione entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto e deve essere efficace dalla prima legislatura regionale successiva a quella della data di entrata in vigore del presente decreto. Le Regioni che, alla data di entrata in vigore del presente decreto, abbiano un numero di consiglieri regionali inferiore a quello previsto nella presente lettera, non possono aumentarne il numero; b) […] il numero massimo degli assessori regionali sia pari o inferiore ad un quinto del numero dei componenti del Consiglio regionale, con arrotondamento all’unità superiore. La riduzione deve essere operata entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto e deve essere efficace, in ciascuna regione, dalla prima legislatura regionale successiva a quella in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto».

Sulla base delle rilevazioni statistiche fornite dall’ISTAT, il Presidente del Consiglio dei ministri evidenzia che la Regione Calabria risulterebbe avere 1.958.418 abitanti. Di conseguenza, la Regione, sulla base delle citate disposizioni statali, dovrebbe, in primo luogo, prevedere un numero massimo di 30 consiglieri regionali, anziché di 40 come stabilito invece dalla disposizione impugnata (art. 1); in secondo luogo, dovrebbe definire un numero di assessori regionali pari o inferiore a un quinto del numero dei consiglieri regionali, che andrebbe parametrato al numero 30, ottenendo quindi la cifra di 6 anziché di 8, come invece stabilito dalla norma censurata (art. 2).

4.– La Regione Calabria non si è costituita in giudizio.

Considerato in diritto

1.– Il Presidente del Consiglio dei ministri, con ricorso notificato il 23-29 aprile 2013, depositato in cancelleria il 24 aprile 2013 e iscritto al n. 58 del registro ricorsi 2013, ha impugnato la delibera legislativa statutaria della Regione Calabria «Riduzione del numero dei componenti del Consiglio regionale e dei componenti della Giunta regionale. Modifiche alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 “Statuto della Regione Calabria”», approvata in prima lettura dal Consiglio regionale con deliberazione n. 230 del 9 ottobre 2012 e in seconda lettura con deliberazione n. 279 del 18 marzo 2013. La delibera legislativa statutaria impugnata riguarda la disciplina del numero dei consiglieri e degli assessori regionali.

Secondo il Presidente del Consiglio dei ministri, gli artt. 1 e 2 della delibera legislativa statutaria sarebbero in contrasto, rispettivamente, con le lettere a) e b) dell’art. 14, comma 1, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo), convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 14 settembre 2011, n. 148, che costituirebbero principi di coordinamento della finanza pubblica, con conseguente violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione. Le norme impugnate violerebbero, inoltre, l’art. 127 Cost.

2.– In via preliminare, deve essere dichiarata l’inammissibilità delle censure riferite all’art. 127 Cost. per carenza assoluta di motivazione, non avendo il Presidente del Consiglio dei ministri svolto alcuna argomentazione in merito alla violazione del predetto parametro costituzionale (da ultimo, sentenze n. 255 e n. 46 del 2013).

3.– Nel merito, le questioni sono fondate.

3.1.– L’art 14, comma 1, del d.l. n. 138 del 2011 stabilisce, tra le varie misure, quella della riduzione del numero dei consiglieri e assessori regionali al fine del contenimento della spesa pubblica, disponendo che le Regioni adeguano, nell’esercizio dell’autonomia statutaria e legislativa, i rispettivi ordinamenti ad alcuni parametri.

Tale disposizione, come già rilevato da questa Corte, detta un principio di coordinamento della finanza pubblica (sentenze n. 23 del 2014, n. 198 del 2012; ordinanze n. 258 e n. 31 del 2013) e «non vìola gli artt. 117, 122 e 123 Cost., in quanto, nel quadro della finalità generale del contenimento della spesa pubblica, stabilisce, in coerenza con il principio di eguaglianza, criteri di proporzione tra elettori, eletti e nominati» (sentenza n. 198 del 2012). In particolare, la norma statale «fissando un rapporto tra il numero degli abitanti e quello dei consiglieri, e quindi tra elettori ed eletti (nonché tra abitanti, consiglieri e assessori), mira a garantire proprio il principio in base al quale tutti i cittadini hanno il diritto di essere egualmente rappresentati. In assenza di criteri posti dal legislatore statale, che regolino la composizione degli organi regionali, può verificarsi – come avviene attualmente in alcune Regioni, sia nell’ambito dei Consigli che delle Giunte regionali – una marcata diseguaglianza nel rapporto elettori-eletti (e in quello elettori-assessori): i seggi (nel Consiglio e nella Giunta) sono ragguagliati in misura differente alla popolazione e, quindi, il valore del voto degli elettori (e quello di scelta degli assessori) risulta diversamente ponderato da Regione a Regione» (sentenza n. 198 del 2012). Inoltre, «[…] il principio relativo all’equilibrio rappresentati-rappresentanti non riguarda solo il rapporto tra elettori ed eletti, ma anche quello tra elettori e assessori (questi ultimi nominati) […] sia perché, in base all’art. 123 Cost., “forma di governo” e “principi fondamentali di organizzazione e funzionamento” debbono essere “in armonia con la Costituzione”, sia perché l’art. 51 Cost. subordina al rispetto delle “condizioni di eguaglianza” l’accesso non solo alle “cariche elettive”, ma anche agli “uffici pubblici” (non elettivi)» (sentenza n. 198 del 2012).

3.2.– L’art. 14, comma 1, del d.l. n. 138 del 2011 stabilisce che, per le Regioni la cui popolazione sia inferiore a due milioni di abitanti, il numero di consiglieri regionali non deve essere superiore a 30 (lettera a), mentre il numero degli assessori regionali non deve essere superiore ad un quinto del numero dei componenti del Consiglio regionale (lettera b), quindi a 6. Considerato che, secondo le rilevazioni ISTAT nel periodo 2010-2013, la popolazione della Regione Calabria è stata inferiore a due milioni di abitanti, l’art. 1 della delibera legislativa statutaria impugnata è in contrasto con la lettera a) del comma 1 del citato art. 14, nella parte in cui sostituisce il numero «50» con quello di «40», anziché con quello di «30»; il successivo art. 2 è in contrasto con la lettera b) del medesimo comma 1, nella parte in cui prevede «un numero di Assessori non superiore a otto» anziché «un numero di Assessori non superiore a sei». Le disposizioni censurate, dunque, ledono i principi di coordinamento della finanza pubblica stabiliti dal citato art. 14 del d.l. n. 138 del 2011, con conseguente violazione dell’art. 117, terzo comma, Cost.

per questi motivi LA CORTE COSTITUZIONALE

1) dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della delibera legislativa statutaria della Regione Calabria «Riduzione del numero dei componenti del Consiglio regionale e dei componenti della Giunta regionale. Modifiche alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 “Statuto della Regione Calabria”», approvata in prima lettura dal Consiglio regionale con deliberazione n. 230 del 9 ottobre 2012 e in seconda lettura con deliberazione n. 279 del 18 marzo 2013, nella parte in cui sostituisce il numero «50» con quello di «40», anziché con quello di «30»;

2) dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 2 della medesima delibera legislativa statutaria della Regione Calabria, nella parte in cui prevede «un numero di Assessori non superiore a otto» anziché «un numero di Assessori non superiore a sei»;

3) dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale della medesima delibera legislativa statutaria della Regione Calabria, promossa, in riferimento all’art. 127 della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei ministri con il ricorso in epigrafe.

Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 26 febbraio 2014.

F.to: Gaetano SILVESTRI, Presidente , Sabino CASSESE, Redattore , Gabriella MELATTI, Cancelliere

Depositata in Cancelleria il 6 marzo 2014. ,Il Direttore della Cancelleria F.to: Gabriella MELATTI

 

Pubblicato in Reggio Calabria

Le intenzioni di voto, si sa, offrono il fianco a mille ed una riflessione. Chi vede il proprio partito avanti si sente vincitore. Chi vede avanti i partiti tradizionali si sente in qualche modo tranquillo. Molte preoccupazioni, invece, si hanno quando le intenzioni di voto mostrano i progressi del M5S, quel misterioso movimento che viaggia sulla rete, che fa battaglie in parlamento, presenta molte interrogazioni su problemi locali, anche se ancora non si conoscono bene i suoi parlamentari.

Quel partito, ancora, che si avverte ben poco localmente e del quale, sempre localmente, poco si conoscono i rappresentanti.

Questo partito secondo IPR Marketing nel SUD sarebbe il secondo partito per le elezioni europee ed addirittura il primo nelle isole .

E senza sapere chi siano i suoi candidati

Vedi lo schema sottostante.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sondaggi politici IPR, elezioni europee 2014: intenzioni di voto anche per circoscrizioni

I sondaggi elettorali di Ipr Marketing e pubblicato da Repubblica.it il 5 febbraio 2014, riguardano tutti i partiti.

Sondaggi elezioni europee 2014, intenzioni di voto Sondaggi elezioni europee 2014, intenzioni di voto

Eccoci finalmente con i primi sondaggi politico elettorali che riguardano le intenzioni di voto degli italiani in vista delle Elezioni Europee del 22-25 maggio 2014. L'istituto IPR Marketing che ha svolto il sondaggio poi pubblicato il 5 febbraio da Repubblica.it, ci svela non solo il dato unico Italia, ma anche quello che indica come voterebbero gli elettori del Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole.

Leggendo i dati sulle intenzioni di voto, potremo vedere come l'esito cambia anche di molto a seconda delle circoscrizioni, ma appare chiaro che valutando il dato unico Italia, PD, M5S e Forza Italia sono molto vicini fra loro.

Sondaggi politici Elezioni Europee 2014, intenzioni di voto Italia - IPR Marketing

Il PD è in testa con il 27,6%, secondo partito il M5S di Grillo con il 25,4%, vicino anche Forza Italia di Berlusconi con il 24,3%.

Così come risulta nei sondaggi per le eventuali elezioni politiche, gli altri partiti sono molto indietro. Il Nuovo Centrodestra di Alfano ottiene il 5,6% dei consensi, bene la Lega Nord al 5,0%, molto bassi tutti gli altri. SEL arriva solo al 2,0%, stesso risultato per l'Udc di Casini, Fratelli d'Italia all'1,5%, PS e La Destra 1,2%, Scelta Civica 1,0%, Rifondazione Comunista 0,6%, i Verdi allo 0,5%, Idv 0,4%, SVP 0,3%, CD 0,2%, Altri 1,2%.

Intenzioni di voto IPR divise per circoscrizioni - sondaggi elezioni europee 2014

Gli elettori del Nord Ovest voterebbero il Partito Democratico e Forza Italia in egual misura, entrambe le forze politiche sono al 25,0%, ma poco indietro c'è il Movimento 5 Stelle al 23,3%. Da segnalare la Lega al 10,5%, bene anche NCD con il 6,5%.

Passiamo al Nord Est, cambia lo scenario e non di poco, qui il M5S e il PD sono alla pari con il 26,5%, molto più staccato Forza Italia al 18,0%. Ovviamente alto il dato della Lega con l'11,0%, che praticamente non supera lo 0,2% nelle circoscrizioni del Centro, Sud e Isole. NCD è al 5,5%.

Situazione ancora molto diversa al Centro: il PD domina con il 35,0%, Forza Italia raggiunge il 25,0%, il M5S è al 23,5%. Quarta forza il Nuovo Centrodestra solo al 3,5%.

Grande equilibrio per i partiti maggiori nella circoscrizione Sud che sono tutti in mezzo punto. Infatti il PD è al 27,0%, il M5S è al 26,7%, e Forza Italia al 26,5%. Positivo il dato del NCD con il 6,2%.

Chiudiamo con l'esito dei sondaggi elettorali IPR per la circoscrizione Isole. Le intenzioni di voto verso le elezioni europee 2014, vedono il M5S in testa con il 29,0%, segue da vicino Forza Italia con il 28,0%, più indietro il PD con il 24,0%. Ancora bene il NCD che si attesta al 6,5%.

Pubblicato in Italia
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