Lo "Scaffale" di Amantea e "Gli incontri del Sedile" in una bella serata all'insegna della cultura .
Una serata davvero magica quella di ieri sera 12 agosto nel chiostro di San Bernardino dove lo scrittore amanteano Sergio Ruggiero ha illustrato ,con minuziosa e preziosa ricerca , i duemila anni di storia di Amantea, da sempre città libera e della sua enorme importanza già da tempi molto antichi. La presentazione della serata affidata a Gregorio Carratelli ,Priore della confraternita ,e con i monologhi affascinanti di Franca Dora Mannarino , nei panni della marchesa di Poitiers, castellana di Amantea ,tratti dal libro di Sergio Ruggiero "L'urlo della libertà " ha raccolto la partecipazione di un pubblico molto attento . Un momento particolare e commovente a fine serata nel ricordo di Peppe Marchese,socio fondatore dello " Scaffale" e grande appassionato della storia della " sua Amantea ". Un plauso va anche al servizio di assistenza anticovid del CISOM dell'ordine di Malta.
La circostanziata relazione di Sergio Ruggiero, arricchita dalla proiezione di immagini e didascalie, è stata scandita dai monologhi di Margherita di Poitiers, marchesa di Crotone e castellana di Amantea dal 1435 al 1459, tratti dal romanzo “L’urlo della libertà” di Sergio Ruggiero, edito da Franco Mannarino.
I monologhi, accompagnati da un sottofondo musicale d’epoca, sono stati adattati e magistralmente interpretati da Franca Dora Mannarino che ha sfoggiato un magnifico abito quattrocentesco, propiziando un’atmosfera di raffinata suggestione.
L’incontro, aperto dai saluti del Priore della Confraternita Gregorio Carratelli, è stato chiuso dalle riflessioni del principe Maurizio Gonzaga di Mantova il quale ha protratto il soggiorno amanteano, dovuto alla presentazione di un suo libro, proprio per assistere alla serata, e per venire a conoscenza “della nobilissima e sorprendente storia di questa citta”, egli stesso ha chiosato.
Una Storia, come è emerso dalla relazione de’ “Lo Scaffale”, in cui l’autonomia cittadina è rimasta quasi sempre intatta, trascorrendo i millenni e avvicendandosi le dominazioni, realizzando una consapevolezza identitaria e un ancestrale orgoglio manifesto in numerosi documenti d’epoca e, come diceva il prof. Sisinni (riferendosi alla simile storia di Maratea), “… agevolando il rifiorire di tutte le espressioni umane”.
Lampèteia, Clampetia, Amantea, città-stato enotria e bruzia, municipio romano, civitas bizantina, emirato aghlabita, tra le prime città demaniali riconosciute dai Normanni e città regia fino all’eversione della feudalità. Non sono mancati riferimenti agli storici moderni e agli antichi cronisti che ci hanno consegnato preziose testimonianze su cui scrivere un’importante storia libertaria, costellata di fatti tragici di sorprendente intensità in cui Amantea ha difeso la propria libertà, in particolare dai tentativi di infeudazione.
“Con questa esposizione necessariamente sintetica, che noi riteniamo esser franca da pregiudizi che a volte impediscono di leggere lucidamente i fatti della Storia, speriamo di aver fatto cosa utile alla città di Amantea e a quanti di Amantea vogliono sapere le cose del passato, a nutrimento dell’Orgoglio cittadino, dell’Onore e della Conoscenza”.
(Lo Scaffale)
“Non vi ha dubbio che giovi ai nepoti il ricordare e tener presenti i gloriosi fatti degli avi, perché di quelli infiammandosi, diventino buoni ed utili cittadini” (Della città di Amantea – Ottavio Sereni, 1867
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Primo Piano
L’incredibile vicenda delle cure domiciliari precoci del Covid-19.
di Sergio Ruggiero
Il protocollo delle cure domiciliari precoci contro il Covid, nella sua prima forma, sarebbe stato pronto già ad Aprile del 2020.
Qualcosa di abbastanza semplice e applicabile a domicilio, che un gruppo di valenti medici ha messo a punto e trasmesso dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e al Ministero della Salute.
Ma l’AIFA, che aveva stabilito la “vigile attesa” e la somministrazione di tachipirina, costringendo tanta gente a morire in casa o all’affannoso ricovero ospedaliero, ha “riconosciuto” la cura solo il 5 marzo scorso sulla base di una determinazione del TAR del Lazio.
E solo dopo alcune ottime inchieste giornalistiche che hanno denunciato il fatto.
Non sono un medico e potrei sbagliare qualcosa, ma la ciccia è questa.
Leggiamo da un comunicato: Roma, 5 marzo 2021 –
“Accogliamo con soddisfazione il via libera del Tar del Lazio all’utilizzo delle profilassi di nuove cure domiciliari per la terapia farmacologica dei pazienti affetti dal virus SARS-CoV-2. Ora dovranno essere riviste e aggiornate le linee guida ministeriali, con un protocollo adeguato per un sistema terapeutico che comprenda l’impiego di altri farmaci, come antinfiammatori, eparina, antibiotici, cortisonici e idrossiclorochina.
Dunque, secondo la cricca dell’AIFA e del Ministero della salute, la parola d’ordine fino ad ora era: “Tachipirina e vigile attesa”.
E intanto la gente moriva, a casa o negli ospedali.
Io di medicina non capisco nulla, ma una domanda me la pongo: Perché l’AIFA e il Ministro non hanno risposto tempestivamente alla sollecitazione di quei medici che, con una diagnosi e una cura farmacologica precoce, stavano salvando tanta gente dal Covid e da una ospedalizzazione di massa?
So di medici di qui, anche qualcuno a me vicino, che hanno curato malati anziani diabetici sintomatici evitando loro l’ospedalizzazione, disattendendo le indicazioni ministeriali, e magari rischiando conseguenze personali. Bene, e non perché gli ospedalieri non siano bravi ma perché, sommersi dai ricoveri e male equipaggiati, non hanno potuto svolgere al meglio il proprio lavoro, soprattutto nella prima ondata, magari lasciandoci le penne, o assistendo alla morte di tanti sventurati giunti troppo tardi, o peggio a cui venivano “bruciati” i polmoni da una terapia intensiva talora improvvisata.
Mi domando: perché il Ministro bambino non è andato all’AIFA per tempo a sbattere i pugni e a urlare: “Guardate che quei medici stanno salvando la vita a un mucchio di gente. Parliamo con loro che possono e vogliono aiutarci”.
Mi domando: se lo sapevo io che sono l’ultimo fesso del quadrante occidentale, come faceva a non saperlo il Ministro bambino?
Perché non ha incontrato quei medici ch’erano in grado di mostrare i risultati?
Lui o qualcuno dei sottosegretari, portaborse, affiliati, incaricati, leccaculo…?
Eppure quei medici lo hanno cercato.
Ma lui era forse impegnato a chiudere tutte le attività economiche da un momento all’altro e a scrivere il libro per vantarsi di essere il più bravo.
E il Pifferaio magico era impegnato a fare conferenze stampa, a nominare task force, a concepir le primule e ad assecondare altre cervellotiche iniziative come i banchi a rotelle e i bonus monopattini, giusto per nominarne qualcuna.
Non voglio fare un’insalata mista, ma la storia delle primule ha veramente dell’incredibile!
Come dire: abbiamo un problema e ne creiamo un altro.
Con il numero dei morti dobbiamo essere precisi, perché ognuno di loro è una tragedia: 104386, a quanto pare. Un pezzo di generazione di Italiani spedita al Creatore dall’improvvisazione e dall’inettitudine, temo, prim’ancora che dalla pandemia.
Forse tanta gente si poteva salvare, e forse la questione poteva prendere una piega diversa.
Io, l’ultimo fesso del quadrante occidentale, non dirò quel che penso del Pifferaio magico bello vestito e del Ministro bambino.
Non farei una bella figura.
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Politica
Il circolo culturale amanteano Lo Scaffale,nella serata di venerdì 14 agosto,ha insignito Damiano Bruno quale Ulisse di Amantea 2020. La manifestazione si è tenuta presso il palazzo Carratelli, nel centro storico ,sede della mostra intitolata all'eroe omerico ,alle sue lunghe peregrinazioni ,dopo la guerra di Troia durata dieci lunghi anni. Ulisse ,con la sua sete di sapere , è uno dei personaggi più importanti dell'opera di Omero e l'episodio delle sirene è sicuramente uno dei più affascinanti e misteriosi. Nel XII libro dell'Odissea la maga Circe avverte Ulisse e i suoi compagni del canto melodioso ma pericolosissimo delle sirene ,volto di donna e con la coda di pesce , per cui Ulisse si fa legare all'albero della nave e fa turare le orecchie dei compagni con la cera per scongiurarne la morte . L'azione di Ulisse con le molte avventure per approdare finalmente alla volta dell'amata Itaca , è particolarmente significativa perché il nostro eroe è sempre proteso alla conoscenza ,a scoprire terre sconosciute, è un uomo audace,furbo ma avido di conoscenza . Per tutto ciò lo Scaffale ha voluto fortemente premiare questo eroe così moderno individuando in Damiano Bruno ,così somigliante all ' Ulisse televisivo Bekim Fehmiu,delle caratteristiche fisiche ma anche interiori. La serata è stata valorizzata dalla brava Loredana Ponti che ha declamato dei versi dell'Odissea accompagnata dall'ottimo Gino Gallo che ne ha curato l'accompagnamento musicale. Un sincero e grato ringraziamento a tutti gli artisti che hanno partecipato alla mostra con le loro opere tra cui segnaliamo l'opera di Filippo Vita, ispirata proprio al canto delle sirene e consegnata al giovane Damiano in ricordo di questa edizione. Un sincero ringraziamento ai padroni di casa Camilla e Gianludovico De Martino . Allo Scaffale i nostri complimenti per la bella e attuale iniziativa .
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Cronaca
La creatività è un fenomeno contagioso che ha bisogno d’interazione, di analogia e di reciprocità.
La forma città, come quella espressa da Pasolini, e le sue relazioni sembrano essere la migliore base per lo sviluppo delle industrie creative e culturali, perché le esternalità intellettuali di prossimità sono uno stimolo fondamentale sia per l’innovazione sia per la produzione di cultura.
Produrre cultura, ossia l’insieme della tradizione e del sapere scientifico, letterario e artistico di un popolo o dell’umanità intera, sembra però quasi una missione impossibile.
Eppure ogni giorno questo miracolo si avvera nelle città di tutto il mondo, Amantea inclusa, dove si continua a conservare cultura e a produrne di nuova.
La storia delle idee insegna che il legame tra cultura, territorio e storia è profondo e teoreticamente fondato.
Auguriamo ogni bene a Sergio Ruggiero ed alla sua nuova creatura "L'urlo della Libertà", bramosi di leggerlo, edito da Franco Mannarino, prossimamente in libreria.
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Economia - Ambiente - Eventi
Ci eravamo occupati del Monaco silano cercando di apprezzarne l’importanza
storica e di comprenderne l’escatologia, che torna utile in ogni circostanza in cui
compare lo spettro di una minaccia planetaria.
I più informati ricorderanno la citazione di Gioacchino da Fiore da parte di
Barack Obama il quale, nel corso della campagna presidenziale USA del 2008, lo
nominò tre volte, volendo associare la propria elezione all’avvento di un’epoca di
pace e di giustizia dopo la guerresca presidenza di George W. Bush.
E allora, perché non nominarlo noi in vista della speranza pasquale? Noi,
smarriti come siamo di fronte all’ultimo anticristo (Covid-19) venuto fuori dalla
spirale della coda del drago, e preoccupati per l’incerto futuro che ci attende.
Con la sua visione trinitaria e concordistica della Storia, il Calabrese,
morto nel 1202, introdusse una speranza nella senescente concezione mondiale
di stampo Agostinista, secondo la quale la maggior Luce era stata raggiunta con
la venuta di Cristo. Gioacchino lanciò un invito, rivolto alla Chiesa e all’Umanità, a
prepararsi spiritualmente in vista dell’imminente Terzo Tempo, quello dello
Spirito, un’Era nuova che doveva sorgere all’esito vittorioso della Battaglia
finale contro l’anticristo, la nuova Armageddon, e del Giudizio universale.
Dunque, per Gioacchino la grande Luce doveva ancora splendere.
Le Posizioni gioachimite subirono condanne che ne impedirono la
santificazione, ma ispirarono i gruppi ereticali pauperisti successivi, tra i quali i
“Dolciniani” e i “Frati della vita povera” di derivazione francescana, condannati
dal papa Giovanni XXII che gli stessi chiamarono “Anticristo”.
Qualificato come il più grande mistico del medioevo occidentale, oggetto di
attenzione di studiosi dell’intero globo, di Lui narrano magnifici racconti. A noi
piace ricordarlo nel dodicesimo canto del Paradiso, in cui san Bonaventura
presenta al Fiorentino l'anima del Calabrese, di spirito profetico dotato. E ne’
“Il nome della Rosa” di Umberto Eco, Ubertino da Casale spiega ad Aldso di Melk
che gli eretici s’ispiravano a Gioacchino da Fiore, chiamandolo “grande profeta”.
Molto più modestamente, in un recente romanzo di quì, Tusco da Fonte Laurato,
un Gioachimita lebbroso di Fiumefreddo, vede in Carlo d’Angiò l’ultimo anticristo
e ne vaticina la sconfitta pronunciando drammatici anatemi.
Secondo una certa letteratura, proprio in una notte di Pasqua, Gioacchino
ricevette il dono di comprendere a fondo la trama della Storia rinserrata nel
sepolcro della Bibbia, e il significato pieno dell'Apocalisse giovannea.
Come non associare dunque la prossima Pasqua alla Pasqua di Gioacchino, di
questo formidabile “investigatore delle Scritture”, in grado di trovare
nell’Universo biblico, e nei segni del suo Tempo, gli indizi di un travaglio
dell’Umanità destinato a condurre sulla porta di una nuova Era?
Ottocento anni dopo, qualcosa di tremendo ci invita a
rinnovare lo sguardo su di noi, sui popoli e sul mondo, nella
speranza di un Tempo migliore al quale possiamo concorrere
animando di un respiro nuovo il nostro cuore intorpidito.
Riteniamo in tal modo di riflettere sulla Pasqua che verrà.
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Cronaca
Ricordata l'opera di Giuseppe Marchese per la città
Si è svolta venerdì 28 febbraio una bellissima serata di beneficenza sulle note delle canzoni del grande cantante italiano Lucio Battisti. Nella chiesa di San Bernardino le associazioni cittadine “Lo Scaffale” (presidente Sergio Ruggiero), “Auser” (presidente Roberto Aloe) e “Caritas” (presidente Franca Marano) hanno raccolto fondi per aiutare le persone più bisognose del nostro territorio. Ha presentato la serata la signora Franca Dora Mannarino e fatto gli onori di casa Padre Ilario Scali il quale ha apprezzato l'iniziativa e auspicato, come un po' tutti noi, che ce ne siano tante altre. La chiesa di San Bernardino, d'altra parte, è sempre disponibile per occasioni di socializzazione, eventi di beneficenza, e per ogni altro momento di aggregazione. Le canzoni di Lucio Battisti sono state bene interpretate da Rocco Suriano e da Sergio Ruggiero. Da Emozioni, a Balla Linda, fino a I giardini di marzo e Un'avventura, e ancora La luce dell'est, Io vivrò senza te, non è Francesca, Il mio canto libero, Con il nastro rosa, Insieme e moltissime altre.
Ottime le interpretazioni delle canzoni, dicevamo, ed apprezzatissima la scorrevole e dolce conduzione di Franca Dora Mannarino.
I presidenti delle tre associazioni hanno ringraziato le persone che hanno partecipato all'iniziativa. Roberto Aloe dell'Auser ha elogiato l'iniziativa nata da un'idea dell'associazione Lo scaffale e ha contribuito, con i membri dell'associazione stessa, a rendere possibile l'evento. Franca Marano della Caritas ha esortato i cittadini a fare di più, tracciando un'analisi sullo stato del sociale in città che non può non essere condivisa. "L’opzione per gli ultimi, per quelli che la società scarta e getta via» è una scelta prioritaria - scrive la Caritas sul suo sito - che i discepoli di Cristo sono chiamati a perseguire per non tradire la credibilità della Chiesa e donare speranza fattiva a tanti indifesi. Sergio Ruggiero de Lo scaffale ha ricordato la figura di Peppe Marchese, membro della stessa associazione, e del ruolo svolto nella comunità sia nel campo della cultura sia nel campo del sociale. Ha ricordato la sua azione critica tesa alla ricerca della verità e a scuotere le coscienze, definendo la sua opera di giornalista come una sentinella della democrazia. A sua moglie Ida Francescano è stata consegnata una pergamena (foto) da parte dell'associazione.
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Comunicato Scaffale - Auser
L’idea di una serata di intrattenimento per la raccolta di fondi a favore degli indigenti di Amantea nasce in ambito Scaffale, condivisa con l’Auser. Ma la triste circostanza della malattia e poi della scomparsa di Peppe Marchese, fratello maggiore de’ Lo Scaffale, che pure era stato tra gli ideatori dell’iniziativa, ne aveva impedito la realizzazione concepita inizialmente per lo scorso Natale.
E ora eccoci. Venerdì 28 Febbraio, ore 19,00, chiesa di san Bernardino da Siena.
Perché Battisti? Perché lo amiamo, tutti, e perché ogni sua canzone è una poesia. Lucio Battisti è avanguardia, raffinatezza, ribellismo musicale e sperimentazione, argine poderoso al dilagare della “canzonetta” e affermazione della libertà espressiva in un’epoca, la sua, governata dalla “musica impegnata”, producendo canzoni irripetibili ed eterne.
Dunque, Lucio Battisti è degno pretesto per una iniziativa che ha per scopo il Bene.
La serata sarà presentata da Franca Dora Mannarino, e avrà come interprete principale il bravissimo Rocco Suriano che si esibirà nell’esecuzione dei principali successi di Battisti, mentre Sergio Ruggiero curerà “L’angolo falò”, rievocando con una “chitarrella dozzinale e a mezza voce”, non senza qualche venatura nostalgica, atmosfere giovanili d’altri tempi legate al culto battistiano.
Le offerte libere saranno raccolte direttamente dalla Caritas di Amantea che utilizzerà il ricavato per le necessità dei bisognosi della nostra città.
Si ringraziano padre Ilario Scali per la pronta disponibilità della chiesa di San Bernardino, la Caritas di Amantea per aver accolto con entusiasmo l’iniziativa, e tutti coloro i quali abbiano partecipato alla sua realizzazione.
Si ringraziano infine quanti vorranno aderire, speriamo tanti, sia pure contribuendo con un’offerta minima, condividendo con noi un’idea che, per dirla alla Battisti, vuol esser buona e bella
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Ha avuto ragione Roberto Aloe quando ha sostenuto che è ben strano che un Amanteano doc come Sergio Ruggiero, fortemente apprezzato e lodato in tutta Italia per i suoi romanzi storici, riceva, al contrario, una sostanziale disattenzione nella sua città.
Ed è per questo che ha intelligentemente proposto di incontrare qui, nella nostra Amantea, qualcuno di coloro che hanno inteso premiare il nostro principale scrittore Sergio Ruggiero, sia per capire meglio la grandezza del nostro autore, sia per esprimergli il nostro apprezzamento.
Parimenti vicini a Sergio la Presidente del Distretto Sud-Ovest Fidapa Giusy Porchia che ha preso la parola evidenziando le qualità del nostro scrittore amanteano, ed a seguire Franca Santelli presidente della FIDAPA Sez. di Amantea che ha sottolineato gli elementi antropologici del libro “Il Periplo degli Immortali” di Sergio Ruggiero.
Ha concluso lo scrittore di Antonio Cima che ha illustrato anche la impressionante presenza nei media dei libri di Ruggiero.
Straordinaria la conduzione della serata da parte di Franca Dora Mannarino che ha condotto l’evento con eleganza.
Apprezzate anche le letture a cura di Giuseppe Marchese delle pagine del libro scelte dall’autore.
Apprezzata infine la performance musicale ,chitarra alla mano, offerta dal poliedrico Ruggiero le cui canzoni sono state chiuse da forti applausi di apprezzamento.
Una piacevole ed apprezzata serata svoltasi nel chiostro di San Bernardino.
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Quando abbiamo detto tempo fa e per primi che Sergio Ruggiero era già l’amanteano più noto in Italia non dicevamo certo un’eresia
Ecco un’altra conferma.
Nei giorni scorsi gli è stato conferito il “Premio letterario della Giuria” al Premio letterario internazionale “Beneventobraille” città di Benevento per il romanzo “Alle soglie dell’Ultimo Giorno” edito da Franco Mannarino.
La cerimonia di Consegna del Premio si è tenuta giovedì 21 giugno, nella Sala Vergineo del Museo del Sannio in Benevento, presso il complesso di Santa Sofia.
Premio 2018 a Fatos Lubonja (Albania)
Per il romanzo “Diario di un intellettuale in un gulag albanese”
Il libro.
Il riscatto della coscienza dalla barbarie di un socialismo reale.
Dalle carceri di Enver Hoxha, alla crisi delle piramidi.
Dall'infanzia passata tra le contraddizioni dell'intellighenzia albanese, alla solitudine intellettuale che con “euphoria infantile” ha aperto al capitalismo.
Vincitore di numerosi premi letterari, il libro ha vinto anche il Premio Moravia.
Lo scrittore. Fatos Lubonja, è nato a Tirana nel 1951 e laureato in fisica nel 1973.
Nel 1974 viene arrestato per propaganda contro la dittatura albanese.
Verrà liberato nel 1991 al crollo del regime comunista.
Fu tra le prime vittime di una crudele campagna scatenata da Enver Hoxha contro i dissidenti. Fatos Lubanja è lo scrittore vivente più rappresentativo del suo Paese, e le sue opera sono tradotte e pubblicate in tutta Europa.
E’ stato candidato alla Presidenza della Repubblica di Albania, e probabile prossimo candidato.
Premio speciale giuria 2018 a Sergio Ruggiero (Amantea CS)
Per il romanzo “Alle soglie dell’ultimo giorno”
Il libro. Un “romanzo-saggio” unico nel suo genere.
La gradazione ascendente dell'intreccio stimola l'attenzione del lettore senza soluzione di continuità. Racconto, riflessioni, spiritualità, memorie e Storia si amalgamano nell'elegante prosa dell'autore che fanno di questo libro un caso letterario unico e originale.
Lo scrittore Sergio Ruggiero è nato ad Amantea nel 1962, dove vive e svolge la professione di architetto. Autore di romanzi storici ambientati in gran parte nella sua terra, la Calabria, ha conquistato notevolissimi riconoscimenti e apprezzamenti da parte della Critica letteraria.
Il romanzo “Alle soglie dell’ultimo giorno” è stato premiato in tutta Italia e recentemente è diventato anche opera teatrale su iniziativa dell’Associazione Culturale “Confluenze” di Cosenza.
Il tema dell’Edizione 2018 è: “Migranti dell’anima. Viaggiatori nei luoghi sconfinati e profondi dell’esistenza attraversati con la sola lanterna del silenzio”. Le opere premiate saranno tradotte in Braille per consentirne la lettura anche ai non vedenti e ipovedenti.
Il Premio “Benevento Braille”
“Il Premio nasce dalla volontà di condividere con il mondo dei non vedenti e degli ipovedenti le emozioni che solo un testo letterario può dare, nella sua analisi continua e reale, attraverso la vista e il tatto. Il nome del Premio vuole celebrare l’inventore della omonima scrittura in rilievo per i non vedenti, Louis Braille, accostandola alla Città di Benevento” e alla sua illustre tradizione scrittoria.
Il Premio è patrocinato da: Provincia di Benevento; Università degli Studi del Sannio; Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento; Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Regione Campania; Archivio Tattile Beni Culturali di Benevento; Sovrintendenza BAEP di Caserta e Benevento.
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Sergio Ruggiero è sicuramente un valore aggiunto per la nostra Amantea.
Un valore, in fondo, nemmeno riconosciuto e valorizzato.
Una sorta di “nemo profeta in patria” .
Non scherzavamo quando dicevamo che oggi è l’amanteano più conosciuto in Italia.
Non possono essere un caso allora i premi che gli vengono riconosciuti
L’ultimo in questi giorni.
Infatti il romanzo, che rievoca la partecipazione di Amantea alla battaglia di Lepanto, ha ricevuto il terzo posto da una giuria d’altissimo profilo chiamata a valutare gli oltre quattrocento romanzi provenienti dall’Europa e dall’Estero.
Parliamo del Premio letterario Internazionale “Gian Antonio Cibotto”
E parliamo del suo ultimo romanzo storico “Il periplo degli immortali” edito dalla casa editrice dell’amanteano Franco Mannarino.
Tra i partecipanti si segnalano nomi illustri e Case editrici di primissimo piano.
La cerimonia di premiazione si terrà domenica 27 Maggio, nel “Ridotto” del Teatro Sociale di Rovigo.
IL PODIO
“SILLOGE DI ROMANZI” - Brunella Gentili (Padova)
“PER CRISTO E VENEZIA” - Sybil Von Der Schulenburg (Germania)
“IL PERIPLO DEGLI IMMORTALI” - Sergio Ruggiero (Amantea CS)
Il Concorso Internazionale è organizzato dalla UILDM di Rovigo con il patrocinio della Regione Veneto, di Confindustria Venezia Area Metropolitana di Venezia e Rovigo e del Comune di Rovigo Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’Associazione Culturale “Il Circolo” di Rovigo, il quotidiano La Voce di Rovigo, la casa Editrice Helicon, la Rivista “Nuova Tribuna Letteraria”, il Periodico “Ventaglio Novanta”.
Auguri Sergio!
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