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Ha sempre voglia di esserci, di partecipare.

E’ sempre presente là dove necessita la sua opera.

E’ sempre disponibile verso chiunque.

Francesco Guzzo, il volontario.

 

 

 

Tra i tanti ad essere aiutati, Rosy , la titolare di una pizzeria ristorante di Nocera Terinese

Lei ci ha chiamati proprio per segnalare la disponibilità di Francesco Guzzo

Una disponibilità istintiva, libera, gratuita, volontaria.

A Marzo, durante la violenta mareggiata che ha colpito la marina di Nocera Terinese, ed anche nei giorni scorsi, durante l’ultima violenta mareggiata

Francesco riempiva i sacchetti con la sabbia e li poneva a mò di duna per difendere i locali dell’esercizio pubblico dal possibile e tenuto ingresso dell’acqua del mare.

Un esempio se non raro , almeno poco presente.

Certo Francesco Guzzo ha voglia di mostrare la sua innata disponibilità alla collaborazione, all’aiuto, una collaborazione cercata quotidianamente , intensamente.

Eccolo sulla spiaggia di Nocera Terinese nei giorni successivi al suo intervento di volontario.

Pubblicato in Basso Tirreno

Scoppia un incendio in località Passamorrone di Cleto.

Il vento lo alimenta.

Per fortuna le abitazioni vicine sembra che non abbiano problemi.

A segnalarlo il nostro conoscente Francesco Guzzo, detto Pelè, facente parte della protezione civile di San Giovanni in Fiore.

Francesco, insieme con il fratello Luca (vedi foto in basso), è sempre pronto ad intervenire sui luoghi dove avvengono incidenti, incendi, allagamenti.

Ragazzi di estrema ed istintiva volontà .

Volontari sempre pronti ad operare là dove ce ne fosse bisogno.

Ed in diretta da Cleto il volontario della protezione civile ci informa che l’incendio è vasto e notevole al punto che sono dovuti entrare in azione l’autobotte di Calabria Verde ed i Vigili del fuoco di Paola

Ambedue sono al momento all’opera

Segue aggiornamento…..

Pubblicato in Basso Tirreno

Ieri una incredibile, e per fortuna rara, mareggiata ha colpito la costa tirrenica cosentina e parte di quella catanzarese.

Abbiamo spiegato che si è trattato del primo ciclone che si è formato sulla Calabria nord mostrando la stampa dei due cicloni che hanno creato questo evento.

 

Notizie gravi ci giungevano da Nocera Terinese dove vive il nostro amico Giuseppe Ruperto

Il nostro sito era impegnato su Amantea ( mareggiata ed incidenti stradali) e non avevamo foto della vicina località catanzarese.

Nemmeno il tempo di pensare di andare a farle che arriva la telefonata di Luca Guzzo.

I due fratelli cletesi , Luca e Francesco, senza essere nemmeno chiamati indossano la loro divisa della Protezione civile e partono per Nocera Terinese.

E’un bisogno quasi fisico il loro di essere utili a chi ha bisogno.

E lo fanno ogni volta che ne vengono richiesti.

E talvolta anche se non sono richiesti.

E sono loro che ci hanno inviato le foto.

Le loro che operano.

Ma anche quelle di un paese allagato, di attività economiche allagate, di case allagate.

E quelle dei carabinieri e dei vigili del Fuoco..

Uomini delle istituzioni che ci sembra non fossero state nemmeno preavvertite.

Uomini per tuttavia che si sono impegnati per la migliore soluzione possibile.

Era sera quando i Guzzo cacciavano l’acqua dagli esercizi commerciali e quando i vigili del fuoco con idrovore tentavano il difficile lavoro di svuotare ,case, negozi e strade.

Pubblicato in Basso Tirreno

Abbiamo scritto di lui e del sindaco di Cleto Giuseppe Longo che lo ha autorizzato a realizzare il suo sogno di essere utile e quindi importante accompagnando i turisti in visita ai castelli di Cleto e di Savuto

E pochi, ma buoni, sono arrivati i primi due.

Una coppia di aiellesi che approfittando della bella giornata di sole è andata a visitare il castello di Cleto

Non si è fatta mancare una foto che provasse la veridicità di quanto assunto e soprattutto la sua felicità

Un foto scattata dalla stessa turista ed inviataci, su sollecitazione del loro accompagnatore ufficiale.

Poi ci ha anche chiamato per sollecitare questo articolo

E ci ha anche pregato di ringraziare i turisti che ha potuto accompagnare , i primi, finalmente, in attesa dei tanti che giunteranno durante la prossima estate

E soprattutto il “suo” sindaco, quello che gli ha regalato questa opportunità di “essere”

Né ha voluto dimenticare la intera amministrazione

Lui- ci ha detto- è di Cleto e per Cleto è pronto a fare tutto.

Bene così.

Chiudiamo con le nostre precedenti parole:

“Un vero e proprio regalo di Natale

Ora Francesco quando camminerà nella strade del piccolo paese di Cleto si sentirà felice.

Aspetterà i turisti nella piazza principale , aspetterà che prima prendano il caffè e poi li accompagnerà verso il castello.

Sorriderà il buon Francesco.

Forse anche la notte quando nel sonno gli verranno in mente i volti dei turisti”.

Ciao Francesco e BUON ANNO.

Pubblicato in Basso Tirreno

C’è un giovane cletese che si presta a fare ogni cosa per la sua comunità.

Si chiama Francesco Guzzo ed ha 33 anni appena compiuti.

Fa parte della Protezione civile di San Giovanni in Fiore.

Ogni volta che nel suo comune ci sono emergenze c’è sempre lui.

Ha una straordinaria voglia di fare.

Per lui fare il bene pubblico significa essere , esistere.

Ora questo bisogno è stato colto dai sensibili amministratori di Cleto ed in particolare dal sindaco Giuseppe Longo, al quale non possiamo non porgere i nostri ringraziamenti.

Il sindaco lo ha autorizzato a collaborare con l’amministrazione comunale per accompagnare i turisti e tutte le persone interessate alla visita dei castelli di Cleto e di Savuto.

E poi il sindaco lo ha autorizzato a fare vigilanza sui beni comunali.

Niente di particolare , in fondo, ma per Francesco una cosa importantissima.

Un vero e proprio regalo di Natale

Ora Francesco quando camminerà nella strade del piccolo paese di Cleto si sentirà felice.

Aspetterà i turisti nella piazza principale , aspetterà che prima prendano il caffè e poi li accompagnerà verso il castello.

Sorriderà il buon Francesco.

Forse anche la notte quando nel sonno gli verranno in mente i volti dei turisti.

Bene così.

Buon Natale e buon Anno Francesco.

Buon Natale e buon Anno sindaco.

Pubblicato in Basso Tirreno

Mercoledì 11 ottobre, alle ore 22:30, fra lo strazio della famiglia ed il dolore degli amici, nella tarda età di anni 95, serenamente si spense in Roma la cara e venerata esistenza del Maestro Francesco Guzzo, da tutti amato e stimato per la gentilezza d’animo, la bontà del cuore e l’innata squisitezza dei modi.

Il funerale si celebrò alle ore 10:00 di sabato 14 ottobre nel piccolo comune di San Pietro in Amantea.

Sin dalle ore 9:00 le persone, prima nella piazza principale e poi sotto casa dell’estinto, attendevano l’illustre cittadino per rendergli l’ultimo tributo di riverente affetto.

Le esequie del compianto non potevano riuscire più grandiose.

Giunto il feretro nei pressi del bivio vicino alla via delle Rimembranze, la gente, con compostezza e in gran rispetto, unitamente al triste lamento delle campane che suonavano a morte, fu accompagnato nella Chiesa della Madonna delle Grazie.

È stata una dimostrazione di generale compianto, una unanimità di dolore che usciva dai cuori commossi dei presenti. Il carro funebre era trasformato in una serra di fiori.

Giunti innanzi alla Chiesa, la salma, rinchiusa in una cassa di noce massiccia, dagli amici, venne portata dal carro in Chiesa, e viceversa dopo la funzione religiosa egregiamente celebrata dal Parroco uscente P. Pio Marotti.

Ultimata la funzione e dopo la benedizione all’estinto, fragorosi applausi coronarono le parole di chi fece l’elogio funebre.

A seguire, con la stessa compostezza dimostrata in precedenza, il feretro fu accompagnato al Camposanto e posto nella cappella di famiglia dove c’erano la cara consorte e l’adorata madre.

Già, la madre, una donna che non ebbe il piacere di vederlo adulto per gioire con lui e di lui.

Ciccio Guzzo è stato amato da tutti perché, intrapresa la carriera scolastica quando la scuola era un martirio, fece nobili sforzi per rendersi degno di appartenere alla classe degli educatori primarî.

Pur essendo un uomo di scuola, è sempre stato assiduo a lavori di ogni genere senza mai lordarsi di qualcosa che non potesse essere lavato.

Si dedicò alla professione e alla famiglia come è dato solo agli uomini coscienti del mandato che la Società impone ad ogni cittadino modello.

Nella sua modestia ebbe grandi ideali in cui credere e per i quali combattere, quindi non seppe resistere al richiamo della politica, la politica locale.

Nacque col fascismo, nel 1923, ma non ne fu mai attratto o affascinato.

Anzi, la sua azione politica si collegava all’impegno volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’epurazione di chi aveva radici nel fascismo.

Sceso in politica abbassò il capo spendendosi, con energia e zelo, nell’interesse del suo piccolo borgo senza guardare in faccia a sacrifici personali. Fu continuatamente eletto sindaco dal 1970 al 1995, uno tra i sindaci più longevi della Nazione.

25 anni senza aver mai preso una sola lira dalle casse comunali come stipendio.

Eletto sindaco e privo dell’affetto dei genitori, divenne il papà di tutti, più giovani e meno giovani di lui.

Durante i 25 anni di sua amministrazione, realizzò opere significative di civiltà e di progresso, tutte a beneficio della collettività, giammai del singolo, rendendo gradevole il borgo ed in particolare gli agglomerati rurali: viabilità interna, i collegamenti con le frazioni, l’acqua potabile nelle abitazioni del centro e delle frazioni, la casa comunale e via via molte altre opere.

Fu così che si rese Onorevole e benemerito del paese.

Calmo, sereno e modesto, mai si insuperbì per i trionfi; anzi da questi trasse maggior vigore per altre nobili lotte e nuove vittorie con la coscienza di sentirsi puro ed ottenendo che nessuno potrà mai distruggere la sua morale e il suo valore.

Non sarà mai dimenticato per la dignità della vita, per l’alto valore professionale, per la sua indipendenza e per il coraggio che mostrò in tempi difficili.

Vada fin oltre la tomba il mio saluto di rimpianto e di profonda riconoscenza per quanto di bene operò e per gli esempi fecondi che formano, oggi, il suo patrimonio spirituale.

Nella triste e dolorosa giornata delle esequie vi fu un solo neo: nel corteo funebre era assente il gonfalone del “suo” adorato comune e il tricolore sulla spalla del sindaco del momento, o suo delegato. Cosa che, invece, avvenne in quello stesso pomeriggio in occasione dell’insediamento del nuovo parroco.

Sia pace alla sua anima.

Pubblicato in Belmonte Calabro

Sabato 14 ottobre è stato un giorno speciale che i cittadini di San Pietro in Amantea ricorderanno a lungo.

Il nostro piccolo paese ha vissuto due avvenimenti che hanno visto la partecipazione di tutta la comunità.

Alle ore 10 nella chiesa della Madonna delle Grazie ha dato l’ultimo saluto all’Ins. Francesco Guzzo, una persona molto amata e stimata e che ha ricoperto la carica di Sindaco per 25 anni dal 1970 al 1995.

Alle ore 19, sempre nella stessa chiesa, la comunità parrocchiale, con tantissimi fedeli venuti specialmente da Lago, ha salutato e festeggiato l’arrivo dei nuovi sacerdoti: Don Giancarlo Gatto e don Juan Paterno.

Don Giancarlo Gatto, che ricopre già la carica di Parroco nella vicina Lago, è stato nominato Amministratore parrocchiale, mentre don Juan Paterno il suo vicario.

Alla fine della bellissima e partecipata Santa Messa presieduta da don Gianni Citrigno, Vicario della Diocesi di Cosenza – Bisignano, inviato dall’Arcivescovo Mons. Nolè perché impegnato a Roma per la canonizzazione di fra Angelo d’Acri, è stata preparata una grande festa nei locali annessi alla chiesa.

C’è stato un bel momento di festa.

Per l’occasione si sono visti tantissimi personaggi di cui avevamo perso le tracce.

Da parecchi anni si erano allontanati dalla Parrocchia.

Alcuni addirittura andavano a Messa nel convento di San Bernardino e nella chiesa dei Cappuccini in Amantea.

Si erano allontanati dalla nostra Parrocchia perché con l’ex Parroco, Padre Pio Marotti, non andavano più d’accordo essendo stati esclusi, per vari motivi che non intendo elencare, dai comitati festa e dal Consiglio Pastorale e dal Consiglio per gli affari economici.

Ora che Padre Pio è stato trasferito nella Parrocchia Santa Maria La Pinta in Amantea sono ritornati in parrocchia come il figliol prodigo.

Sono stati loro che hanno preparato l’ottimo e ricco buffet. Sono stati loro che hanno invitato con un manifesto i cittadini sampietresi, a nome della Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo, a partecipare numerosi alla messa vespertina d’insediamento.

Nell’omelia del Vicario Generale mi sarei aspettato, però, un piccolo accenno al parroco uscente, un ringraziamento per la disponibilità dimostrata ad assumere un nuovo servizio e per il lavoro svolto nella Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo di San Pietro in Amantea per lunghi anni.

Devo ammettere che il mio cuore è in subbuglio, non si possono dimenticare i 12 anni che Padre Pio é stato in mezzo a noi.

Il ricordo di questi anni, sono sicuro ci accompagnerà nella nuova pagina del libro della vita, come ci hanno accompagnato i distacchi degli indimenticabili don Gabriele Muti, don Giovanni Posa, don Pietro Cricelli, don Gianpiero Fiore, Padre Salvatore Sulla.

Ha dato il benvenuto il Sindaco, che per l’occasione indossava la fascia tricolore, Gioacchino Lorelli.

Dai volti dei parrocchiani si poteva notare tanta curiosità e attesa verso l’Amministratore e il suo Vicario.

L’accoglienza affettuosa che Don Giancarlo e don Juan hanno ricevuto sono certo che ci condurrà ad avere rapporti di amicizia vera e sincera, e come ha sottolineato anche il Sindaco, ad una fattiva collaborazione per il bene della Chiesa e della Parrocchia.

Preghiamo in attesa di avere ulteriori incontri e confidiamo nell’intercessione del nostro Santo Patrono San Bartolomeo Apostolo e della Madonna delle Grazie.

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Pubblicato in Basso Tirreno
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