Sono le tre di un triste mattino di ottobre e sono sveglio guardando le immagini della Striscia di Gaza SULLA BBC. Il 26 gennaio di un secolo fa, Giuseppe Ungaretti scriveva una delle poesie che toccarono il profondo dell’anima durante la mia adolescenza. Per la prima volta avvertii un forte dolore al petto. Il mio professore di Italiano asciugò le mie misere lacrime.
“San Martino del Carso”.
Di queste case
non è rimasto
che qualche
brandello di muro
Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto
Ma nel cuore
nessuna croce manca
È il mio cuore
il paese più straziato
Versi necessari, condensati in pochi e brevi travasi in cui, servendosi di analogie, esprimeva sentimenti di solitudine e sofferenza esistenziale, ma anche di grande solidarietà e fratellanza.
Questo sentimento di dolore, oggi più che mai mi appartiene . Lo rivendico.
Gigino A Pellegrini & G elTarik