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Per una cittadina come Amantea, che poco conosce la sua grande storia, non resta che vantarsi del presente.

E nel presente, sicuramente, c’è la cipolla dolce rossa che, da tempo, ormai, nasce nel nostro territorio e ne costituisce il principale elemento identificativo.

Proprio per questo il presente convegno.

Ed ecco il pregevole intervento dell’assessore Concetta Veltri a tutela di questo grande prodotto:

“L’Italia è il Paese europeo con la più alta percentuale di territorio posto sotto tutela anche a scopo agricolo, vantando più 800 parchi naturali in cui la vita animale e vegetale è rispettata e salvaguardata.

 

 

 

 

All’interno di queste aree, tutt’altro che chiuse verso l’esterno, l’agricoltura e l’allevamento costituiscono il legame inscindibile tra la tradizione rurale e l’uomo, che diventa custode del paesaggio e produttore dei più noti e prestigiosi prodotti tipici della tradizione culinaria italiana.

Per rendersi conto di questo prezioso scrigno è sufficiente volgere lo sguardo a destra e a manca: ogni comune, grande o piccolo che sia, ha la sua eccellenza, il suo prodotto, il suo “essere” tipico.

Nell’agroalimentare non c’è solo la ricchezza del territorio o le tradizioni, ma c’è anche studio e ricerca. La qualità infatti viene garantita delle sigle europee: la Dop, Denominazione di origine protetta e l’Igp, Indicazione geografica protetta per gli alimenti; la Doc, Denominazione di origine controllata (Doc) per i vini.

Tralasciando gli aspetti regolamentari, seppur importanti, queste sigle nascondono, anzi comunicano, l’alleanza che intercorre tra l’agricoltura e il territorio.

Un’alleanza che favorisce la conservazione del paesaggio e la biodiversità.

In questo contesto l’agricoltore diventa “custode” della terra.

Accade anche nel caso della cipolla rossa, simbolo di questo lembo di terra che dalla provincia di Cosenza, raggiunge quella di Vibo Valentia, correndo parallelamente al mare, da cui subisce gli umori.

Il compito degli amministratori, da questo punto di vista, è semplice immediato: fare in modo che queste condizioni, che si verificano da millenni, abbiano a riproporsi, che la Natura resti armoniosa e selvaggia, che le spume delle mareggiate possano dare il proprio contributo addolcendo i terreni e rendendoli sempre fertili.

È in questo scenario che la Proloco di Campora San Giovanni organizza il Festival della Cipolla Rossa di Calabria. Festival e non festa: perché si celebra una storia ed un territorio, perché si entra in contatto con le peculiarità di un prodotto che ha colonizzato questi luoghi ben prima dell’umano.

Sarà ancora una volta la centralissima piazza San Francesco, agorà e cuore pulsante di Campora San Giovanni, ad accogliere l'evento dedicato ad uno dei tanti tesori della generosa terra calabrese, nella consapevolezza che l’attività degli agricoltori è l’ultimo baluardo del legame tra la produzione agroalimentare e il rispetto del territorio tra la tradizione e manualità.”

Pubblicato in Campora San Giovanni

Siamo nella bella piana a sud di Campora San Giovanni .

La coltura prevalente è la cipolla rossa dolce, quella che viaggia per tutta l’Europa e che costituisce uno delle principali produzioni agrarie calabresi , una di quelle che conquisterà il mondo alla prossima Expo 2015 di Milano

Un gruppo di agricoltori ci accompagna per vedere le sponde del torrente Torbido.

Una loro parte è crollata per le forti piogge e per abbandono nel quale di fatto versa il torrente stesso

Impossibile non parlare di agricoltura, di territorio ed in particolare dei tanti, troppi problemi di un territorio abbandonato a se stesso ed agli eventi atmosferici.

La Statale 18 a rischio di invasione del mare, il ponte sul Savuto crollato 9 anni fa ed ancora non ricostruito, la grandine di questi ultimi giorni, il rischio di esondazione del torrente Torbido che corre proprio lungo i campi coltivati a cipolla.

Abbiamo già visto il ponte sulla SS18 le cui pile sono state scalzate dal torrente e dal mare ormai fortemente prossimo, ma non quanto viene denunciato dai contadini e relativo al Torbido

Ed è obbligo di un cronista vedere e fotografare; così ci rechiamo sulla sponda destra del Torbido, quella lato Amantea.

Ad un tratto l’auto deve fermarsi ; la stradella è parzialmente crollata per effetto della invasione delle acque del torrente.

Manca metà del rilevato e non appare certo improbabile il denunciato rischio di esondazione.

Nei giorni corsi sono intervenuti anche i tecnici del consorzio agrario che si serve del Torbido per scaricare le acque eccedenti della grande vasca che serve tutti i terreni da Campora SG fino a Lamezia

E successivamente anche i tecnici della protezione civile

Non è facile intervenire perché le sponde in cemento sono crollate sul fondo del torrente e costituiscono una inibizione al movimento delle acque

La preoccupazione degli agricoltori è notevole.

Se il Torbido dovesse esondare a fianco troverebbe centinaia   di ettari di terreni intensamente coltivati a cipolla rossa di Tropea che subirebbero danni rilevanti che metterebbero in ginocchio decine e decine di aziende agricole.

Amantea 18 febbraio 2015

Giuseppe Marchese

Pubblicato in Politica
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