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Domenica 19 maggio otto milioni di elettori sono stati chiamati alle urne per scegliere nei ballottaggi i Sindaci delle più grandi città italiane che nel primo turno non sono riusciti a superare la soglia del 50% dei voti. Si è votato a Milano, Roma, Napoli, Torino, Bologna, Trieste e in tantissimi capoluoghi di provincia e in molti comuni al di sopra dei 15.000 abitanti.

 

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha disertato questa importante tornata elettorale e si è rifugiato in Russia alla corte di Putin perché aveva previsto la debacle del suo partito e il flop dei candidati sindaci del Pd. In alcune città gli elettori del centro destra e del Movimento 5 Stelle, non avendo in lista candidati propri, si sono coalizzati, e turandosi il naso, hanno votato i candidati non del Pd per dare una spallata al Governo Renzi e per vendicare tutte le balle che ci ha propinato il Premier in questi due anni, le furbate, le arroganze, le menzogne, l’aumento delle tasse, della disoccupazione, del debito pubblico. Anche i giovani elettori in questi ballottaggi hanno voltato le spalle al Pd e a Renzi in particolare. I giovani non vogliono essere presi in giro. Le promesse vanno sempre mantenute. Ogni giorno nelle varie trasmissioni televisive e nei talk show aveva promesso mari e monti, ma tutto quello che aveva promesso non si è avverato. Sulla loro pelle hanno scoperto che la realtà è altrove, che il lavoro non si trova, che devono emigrare all’estero, che i loro padri perdono il posto di lavoro e che ora, che beffa, dovranno pure restituire i famosi 80 euro che avevano ricevuto per premio in occasione delle passate elezioni europee e che la mancetta ai diciottenni è suonata persino offensiva.

 

I ballottaggi per il Pd sono andati malissimo e i risultati sono stati molto deludenti rispetto alle attese e ora aspettiamo che Renzi, essendo anche Segretario del Partito, prenda severi provvedimenti.

Sarà costretto, suo malgrado, a dare in pasto alla folla in rivolta qualche testa importante. In primis la Vice Presidente Serracchiani che ricopre anche la carica di Governatore del Friuli Venezi Giulia che ha visto avanzare nella sua regione i candidati del centro destra a Pordenone e Trieste.

E trema pure Lorenzo Guerini, altro Vice Presidente, che a Roma aveva messo la faccia impegnandosi per il candidato Giacchetti sconfitto dalla candidata grillina Virginia Raggi.

Ma anche Renzi rischia grosso. Pure lui dovrà mollare la segreteria del partito. Una richiesta che la minoranza del partito sta facendo da diversi mesi.

 

Ma veniamo alle elezioni. Renzi a Napoli aveva già perso al primo turno essendo la candidata Valente uscita sconfitta da De Magistris e Lettieri. Ha perso a Torino e a Roma e il botto si fara' sentire a Palazzo Chigi.

Per conquistare i romani il suo Pd non ha fatto altro che parlare di olimpiadi e di D’Alema tralasciando i problemi veri che assillano i romani: traffico, nettezza urbana, furti, rapine, stupri, sicurezza, buche nelle strade comprese e mafia.

A Milano ha vinto Sala il candidato del centro sinistra e questo si sapeva da mesi. A Bologna ha vinto il candidatio sindaco uscente del Pd Merola e hanno fatto passare, come al solito, queste previste vittorie come un vero trionfo. Per Renzi si mette male.

Il voto è cambiato e il Partito del 40% è soltanto un pallido ricordo. Dopo un risultato del genere la maggioranza parlamentare comincia a scricchiolarsi e gli ultimi voltagabbana saliti sul carro del vincitore cominciano a guardarsi intorno, pronti a tradire ancora una volta. E come al solito la scarsa affluenza alle urne ha gravato sul risultato dei ballottaggi

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5stelleRende (Cs) – Manna sospenda il bando sul Centro Anziani, quello che consideriamo il primo eclatante pasticciaccio targato 2016 dell’esecutivo di centro destra rendese.

Troppe le criticità legate alla legittimità dell’avviso, scarso il tempo messo a disposizione delle società che hanno interesse a partecipare.

È ora di finirla di pubblicare importanti bandi di gara durante giorni festivi sia invernali che estivi in quanto si finisce per limitare la partecipazione e dunque si restringe la concorrenza, a tutto danno delle casse dell’Ente. Una pubblicazione che avviene durante il periodo festivo, quando le ditte che potrebbero essere interessate a partecipare sono esse stesse in vacanza. È comunque difficile per gli interessati recuperare tutta la documentazione necessaria in così poco tempo e, ribadiamo, in un periodo vacanziero.

Ecco come si sono svolti i fatti: lunedì 28 dicembre 2015 è stato pubblicato sul sito del Comune di Rende la gara per l’affidamento in concessione del servizio di gestione del Centro Incontro Anziani, per un importo base di 42mila euro l’anno per 9 anni, che fa un totale di euro 378mila euro. La scadenza per la presentazione delle proposte è fissata l’8 gennaio 2016: a conti fatti escludendo sabato, domenica e festivi, sono stati concessi solo sette giorni lavorativi per espletare tutte le operazioni che garantiscono ad un privato la gestione del Centro Anziani per ben 9 anni.

Tra queste operazioni, obbligatoriamente necessarie per poter partecipare alla gara, c’è anche il sopralluogo presso il Centro Anziani (art. 7 del bando e disciplinare di gara). Ebbene il 4 gennaio un avviso sul sito del Comune di Rende avverte che l’indirizzo Pec del Comune, che doveva essere utilizzato per prenotare l’appuntamento con il personale del Settore Servizi al Cittadino, è errato. Quindi per effettuare il sopracitato sopralluogo è rimasto un solo giorno: il 5 gennaio.

C’è poco da stupirsi che il bando prevede espressamente che “si procederà in presenza di una sola offerta”. Il che testimonia e tradisce la consapevolezza dell'amministrazione in merito al facile verificarsi una simile eventualità.

Chiediamo quindi al sindaco Manna di revocare urgentemente in autotutela questo bando di gara, riservandoci, in ogni caso, di valutare ogni ulteriore azione finalizzata alla tutela degli interessi dei cittadini ed al rispetto della legalità. Stiamo parlando di soldi dei rendesi, quante più ditte partecipano alle gare indette dall’amministrazione pubblica, tanto più si può ottenere qualità dei servizi e costi minori.

Non accetteremo la scusa dei motivi d’urgenza per l’assegnazione del servizio, in quanto con la delibera di Giunta n. 275 del 30 dicembre 2015 è stato prorogato l'affidamento del Centro Anziani alla cooperativa che già lo gestisce, fino alla data di affidamento del servizio che scaturirà dalla gara, quindi in nessun caso ci sarà una interruzione di servizio.

Ciò che risulta essere più strano è che la proposta di delibera del bando è passata dal consiglio comunale del 17 novembre del 2015 (col nostro voto contrario), già allora fuori tempo massimo per assicurare continuità al delicato servizio di assistenza agli anziani. In quella data (link al verbale della seduta: http://alborende.asmenet.it/download.php?down=1&id_file=12902&id_doc=31101249&sez=&data1=31/12/2015&data2=15/01/2016&view=si) denunciammo anche il richiamo, in quella proposta, della delibera di giunta regionale n° 310 che riguarda l’accreditamento e l’autorizzazione provvisoria delle strutture di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, oltre ad una serie di anomalie – denunciate anche dalle fila di maggioranza – riscontrabili nella proposta di delibera.

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rende

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 Logo MoVimento 5 stelleL’annunciata svolta per Rende non c’è stata. Al massimo si è trattato di un vivacchiare assonnato in quel di via Rossini per la maggioranza di centro destra che continua, a fasi alterne, a tenere in vita l’esecutivo Manna.

Tracciare un consuntivo di questo anno che si avvia alla conclusione è finalmente possibile, ed è un consuntivo in negativo che segue performance impalpabili per la città e per i suoi abitanti.

Tutti, ma proprio tutti i problemi sono ancora irrisolti, mentre le soluzioni rintracciate dalla maggioranza gravano ancor più sulle tasche dei contribuenti. L’aumento della Tari (per non parlare del servizio scadente e della puzza di spazzatura che ormai ammorba la città) per i cittadini è solo un aspetto di manovre finanziare di cui ci ricorderemo negli anni a venire. È il caso della rinegoziazione di oltre 270 mutui con la Cassa depositi e prestiti, il cui lascito appesantirà le future gestioni comunali per altri 29 anni (e cioè fino al 31 dicembre del 2044). O ancora la falsa uscita dal predissesto finanziario, coperto con 10 milioni di euro del fondo di rotazione che altro non sono che un nuovo mutuo che il Comune dovrà estinguere entro il 2025. E poi l’innalzamento degli affidamenti diretti fino a 40mila euro per non dover giustificare con nessuno il perché di alcune scelte e di alcune ditte.

Ma non c’è solo l’aspetto finanziario a rendere poco credibile l’azione politica di questo esecutivo. Complessivamente non abbiamo mai riscontrato manovre a favore dei cittadini ma piuttosto abbiamo potuto osservare la messa in pratica di un metodo di lavoro (da noi denominato il “metodo discoteca”) attraverso il quale Manna e i partiti che lo tengono in vita hanno imposto alla città decisioni impopolari, neanche prese da loro, anzi con la politica cittadina sempre prona a scelte compiute altrove, valutazioni di capitale importanza per il futuro di Rende su cui né il Consiglio Comunale né i cittadini sono stati in alcun modo consultati o tenuti in considerazione. Scelte che da novelli “principe” di questa realtà hanno imposto, senza affrontare preventivamente i temi di discussione, il più delle volte di capitale importanza per la tenuta della democrazia nel nostro Comune, in Aula. La storia si è ripetuta uguale a sé stessa nel caso dei trasporti (che tornerà di moda anche nei primi mesi del 2016 con il fantasma della metro leggera che si aggira per l’area urbana), così come nel caso della Sanità (che temiamo possa ripresentarsi bruscamente senza preventivo e necessario dibattito in Aula).

Per non parlare poi dell’ambiente e della sua tutela. Anche qua, come nel caso Legnochimica, l’esecutivo ha preso e perso solo tempo, e solamente le nostre azioni di forza, come la messa in mora inoltrata nel giugno 2015 che ha portato il sindaco – finalmente – a denunciare la società in liquidazione per omessa bonifica pur di non incorrere egli stesso in una denuncia, hanno messo in moto alcuni meccanismi di una macchina politica amministrativa completamente intorpidita.

Ma cosa si sta facendo per le periferie abbandonate a sé stesse? E per l’isolamento sociale e culturale del centro storico? Nel migliore dei casi qualche inaugurazione, qualche convegno, qualche passerella istituzionale, qualche spennachiato albero di Natale. Tutte cose che lasciano il tempo che trovano, che sono già state spazzate via dal presente di questa città.

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rende

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Il carnevale 2015 passerà alla storia come un carnevale difficile.

Ma forse, e nel contempo, sarà ricordato come un carnevale di resurrezione

Nel senso che peggio di così non potrà mai andare.

Dal 2016 non si potrà che cambiare e certamente migliorare.

Oggi si stanno dando i colori al carro che era rimasto danneggiato da un incendio che ne aveva distrutto una parte.

Oggi pomeriggio 21 febbraio ecco un nuovo Grillo completamente ultimato e dipinto, che, tempo permettendo, domani sarà visto dai presenti alla sfilata.

Ma non sarà certamente l’unica maschera ad attrarre l’attenzione dei utenti del carnevale amanteano, anzi.

Farà bella mostra di sé la balena azzurra di Pinocchio, quella che apre la bocca per inghiottire non il plancton ma le verità, tutte le verità, lasciando al mondo e ad Amantea, nel caso, solo le bugie.

Ed è per questo che proprio a fianco alla balena si erge un pinocchio dal lungo naso, pinocchio delle bugie, nel quale ognuno degli osservatori potrà vedere chiunque egli creda, da se stesso , a Renzi, a mario Oliverio, a qualsivoglia politico del comune, della provincia, della regione, del parlamento.

Dall’altro Berlusconi dalle lunghe orecchie, un Berlusconi onnipresente, l’altro Renzi italiano.

Ed inoltre troneggia, per impianto scenico, nel centro del carro, il “RE Napolitano” che si è spostato dal Quirinale per sedersi sul nuovo scranno del parlamento.

Poi, ed ancora, le tre scimmiette del “non vedo, non sento ,non parlo”, quasi a simboleggiare il silenzio. Non si sa quale se quello mafioso, quello massonico o quello politico, comunque, il silenzio comodo ai poteri!

Infine il simbolo della speranza, una bellissima mongolfiera fatta da mille palloncini colorati, una mongolfiera di speranza, sia che serva per portare via da un luogo triste, come quello in cui viviamo, chi ha ancora il bene nel cuore, sia che serva per portare via da un luogo triste chi è responsabile di questa tristezza così che resti a dominare il bene, la solidarietà, l’amicizia.

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